Capitolo 9

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Nelle notti successive ci avevo provato veramente tanto a restare a dormire lì, con loro nel letto. Eppure ogni volta che mi stendevo, la paura di non essere al sicuro prevaleva sulla possibilità di essere felice con i miei compagni. 

Stava diventando sempre più complicato nascondere le mie uscite notturne a Nigan e Leon, avevo la netta sensazione che si fossero accorti delle mie sparizioni notturne e che a turni mi seguissero. Questa convinzione si è fatta più forte quando la scorsa notte, poco dopo essere uscito per raggiungere la radura dove ogni notte da una settimana a quella parte dormivo, non solo avevo percepito un lupo seguirmi ma ero certo che quello fosse un Nigan decisamente arrabbiato; consapevolezza che ho confermato questa mattina quando ha preso ad ignorarmi, parlando a stento solo con Leon. 

Tutti i segnali che in queste notti mi avevano lanciato stavano innervosendo parecchio il mio lupo che si sentiva braccato dai suoi stessi compagni e io d'altro canto mi sentivo molto confuso. Mi chiedevo continuamente come potrei parlargli della mia paura se loro erano due alpha da sempre vissuti in un ambiente protetto? Come potevano comprendere le difficoltà che provava un Omega fuggito in tenera età e da sempre vissuto passando da una foresta ad un'altra?

Siccome non avevo ancora un ruolo ben preciso nel branco, avevo decisamente molto tempo libero, così decisi di andare al mercato contadino del paese e raccogliere il necessario per preparare una cena per tutti e tre. Certo non avrebbe risolto il problema ma volevo che capissero che ci stavo provando e che forse prima o poi ce l'avrei fatta. Almeno lo speravo.

Qualche ora più tardi tornai a casa e iniziai a cucinare. Anche se non lo avevo mai fatto spesso era un'attività che mi rilassava parecchio. Una valvola di sfogo. Per me era come un'arte che purtroppo coltivavo troppo poco ma che mi ricordava solo momenti belli con la mia mamma. I ricordi della mia sorridente mamma erano la parte più bella, la sua controparte era che avevo ancor più tempo per pensare; nel mentre che le mie mani in modo autonomo compivano gesti su gesti, la mente vagava e vagava tra preoccupazioni e dilemmi interiori. 

Mentre l'ennesimo conflitto interiore sulla situazione con ragazzi mi prendeva completamente, il timer decretò la fine del tempo necessario per la cottura della torta salata che avevo preparato per cena. La tirai fuori dal forno con cura e la riposi sul piano cottura, aprendo leggermente la finestra così che potesse raffreddarsi lentamente. Nell'attesa mi andai a fare una doccia canticchiando le note serene di una canzone che avevo imparato in uno degli ultimi ostelli dove avevo passato qualche serata. 

Se prima di quel momento pensavo che con la cena sarei riuscito quantomeno a farmi riparlare da Nigan facendogli sparire quell'espressione arrabbiata che per tutta la colazione l'aveva pervaso, ora ero certo che non solo non sarebbe successo, ma ero io quello decisamente arrabbiato. Avevo appena ricevuto un messaggio da Leon che mi avvisava che quella sera non avremmo cenato perché sarebbero tornati tardi per sistemare le cose lungo i confini dopo lo scontro con gli stranieri. Certo c'era anche quella faccenda da sistemare, faceva parte dei loro doveri di alpha ma ero certo di averli sentiti parlare questa mattina con uno dei loro beta approprosito di nuove misure che avevano già predisposto dopo l'invasione. Motivo per il quale ero certo che questa fosse solo una blanda scusa per non vedermi, così come ero ancor più innervosito al pensiero che pur di non sentirmi, Nigan aveva fatto scrivere il messaggio a Leon.

Mi sentivo uno sciocco; avevo passato tutto il giorno a preparare una cena con la speranza di riportare il buon umore e ora quella stessa torta salata che avremmo dovuto gustare insieme mi guardava dal tavolo, immacolata. Non avevo fame, solo profonda irritazione e prima che potesse radicarsi troppo nel profondo decisi di uscire a correre. Non mi sarei fermato alla solita radura, avevo bisogno di far sfogare il lupo. 

Non seppi quando tempo rimasi fuori casa, nè mi importò particolarmente, dopotutto non avrei avuto nessuno ad attendermi a casa; questo pensiero mi intristì, per quanto avessi passato poco tempo con loro mi ci stavo affezionando e tornare a stare solo... mi faceva paura.

Una volta tornato ero troppo irrequieto, anche se fossi tornato alla radura da lupo, ero certo che non avrei chiuso occhio. Presi a girovagare distrattamente per casa quando i piedi si fermarono di fronte allo specchio del bagno padronale. Non mi concentrai molto sul mio volto riflesso ma piuttosto sul suo retro. Un'idea mi balenò in mente e sperai vivamente che potesse essere realtà. Aprii il retro dello specchio dove solitamente chiunque tiene i medicinali e con mia grande fortuna scoprii che anche per loro era così. Presi a leggere i vari nomi scritti sulle confezioni e i loro usi, stavo cercando un sonnifero e quando lo trovai presi a rigirarmelo tra le dita. 

Volevano che io dormissi lì? Ebbene li avrei accontentati, peccato solo che non sarebbero stati lì con me per rassicurarmi. C'è l'avrei fatta anche da solo, mi dissi. Presi una pillola e con un pò d'acqua della fontana la sentii scendere giù. Feci il giro della casa per controllare che tutto fosse ben chiuso, poi tornai al piano di sopra e mi sedetti sull'immenso letto che come un buco nero mi fissava pronto ad accogliermi tra le sue lugubri braccia. Non volevo dormire lì, non c'è la facevo, mi stavo pentendo della mia scelta, eppure quando feci per alzarmi ed andarmene, le forze mi vennero meno e crollai addormentato. 



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Ciaoooo, 

eccomi tornata post vacanze (come sono andate le vostre?) con un capitolone (che ho divido in due o sarebbe stato veramente troppo lungo) che vede Axe tentare di combattere la sua paura nel dormire in un luogo per lui non sicuro e i suoi compagni braccarlo nella notte. Secondo voi quella di Nigan è davvero una scusa o saranno sorti problemi improvvisi? Cosa sognerà il piccolo Axe? E cosa succederà quando i due lo troveranno a letto? 

Sono curiosa di leggere le vostre supposizioni nei commenti! Vi aspettooo! 

Lavanda e VanigliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora