Capitolo 2

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Si sentiva confuso e immensamente pesante. Non riusciva ad afferrare nessun pensiero, tutto sembrava scivolargli tra le mani. Sentiva come se fosse anestetizzato e tutto fosse caos intorno a lui. Non riusciva a svegliarsi e neanche a muoversi, sentiva però l'urgenza di farlo. Qualcosa nel suo profondo gli diceva che doveva sbrigarsi, che forse non aveva molto tempo. Una sensazione di panico prese a vibrargli nel petto. Con tutta la forza che sentiva di possedere cercò di aprire gli occhi. Dovette provarci diverse volte prima che le palpebre iniziassero a rispondere ai suoi comandi. 

Sfarfallò le sue ciglia e una forte luce bianca lo accecò, mugulò dal fastidio e riuscì a percepire qualcosa intorno a lui muoversi. Ebbe timore per la sua vita e cercò a sua volta di muoversi ma quello che ottenne fu iniziare a percepire anche il suo corpo e di conseguenza, il dolore che stava provando. 

Mugulò più forte mentre cercava disperatamente d mettere a fuoco e nel mentre si sentì tocarre in più punti, si agitò ancor più di prima e quando si rese conto che era intubato il panico si prese possesso non solo della sua mente ma anche del suo corpo, sentiva che stava per svenire, non riusciva a capire cosa gli stesse succedendo e sentiva intorno a se solo voci concitate che non riuscivano però a calmarlo. 

Fu quando inspirò odore di lavanda e vaniglia che qualcosa iniziò ad acquietarsi dentro di lui, ma non si sentiva ancora abbastanza padrone del proprio corpo per poter rispondere a quel dolce richiamo e fu così che si abbandono alla quiete del buio. 

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"Mamma, mamma! Svegliati! Per favore svegliati!" disse urlando un bambino mentre cercava di smuovere sua madre che sembrava proprio non volersi svegliare e alzarsi dal letto. Il bambino si sentiva terribilmente preoccupato perché non riusciva a percepire il battito lento e costante del cuore della sua mamma e lo zio gli aveva insegnato che solo a chi andava via non si poteva più sentire il battito. Lui però non voleva che la sua mamma andasse via, lui aveva bisogno della sua mamma, gli aveva promesso che quel giorno sarebbero andati a fare un'escursione in montagna e aveva paura ad andare da solo in montagna. 

Corse a chiamare lo zio e quando gli disse che doveva venire a svegliare la sua mamma a cui non batteva più il cuore, lo sguardo atterrito che lui gli rivolse lo fece preoccupare solo di più. Quando poi lo piantò lì per correre dalla mamma e lo sentì urlare, ringhiare e poi ululare, iniziò a capire che la sua mamma non si sarebbe più svegliata. Cadde a terra e pianse, aveva paura che la mamma non volesse più tornare perché lui era stato un bambino cattivo e che ora lo zio potesse prendersela con lui così si rialzò e corse verso il bosco. Quello stesso bosco che con la sua mamma sembrava sempre un posto pieno di stupefacenti meraviglie ma che da solo lo aveva sempre intimorito. Corse piangendo senza mai voltarsi indietro. aveva troppa paura e lui era solo un bambino. 

Lavanda e VanigliaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora