[LAWLU ] I Partners (Edit ver)

3. Notte del destino

"Sei qui!!"

Law si precipitò come se volesse "mangiare" Luffy

Non lo lasciò rispondere, baciandolo follemente. La sua lingua scivolò nella sua bocca, spazzando, il rapido bacio che gli fece scaldare il viso. Voleva spingerlo via ma tutto il suo corpo si afflosciò.

"hah..ah... Torao... lasciami andare"

"Che senso ha venire qui da solo?"

Rise maliziosamente, lo scaraventò a terra e poi si lanciò in avanti, coprendolo con il suo grande corpo, Luffy emise un sussulto, la testa stordita dall'impatto proprio in quel momento. Si chinò, leccando il sangue che colava da quelle morbide labbra color pesca. Ma poi si è brutalmente strappato di dosso i vestiti. Ha anche decompresso lentamente i pantaloni.

"Hey aspetta..."

Fu spaventato e un po' sorpreso quando vide sporgere l'oggetto dietro i suoi pantaloni... Lo ignorò, penetrando bruscamente all'interno senza dargli il tempo di prepararsi.

"A A A A...."

Ha urlato di dolore, tutto il suo corpo è stato squarciato a metà

"Fa male... Torao... togliti!!!"

Gemette, mordendosi il labbro fino a sanguinare. Si mosse violentemente, forse perché l'impatto del liquido rosso gli aveva fatto perdere il controllo, ma non si poteva negare il piacere che ne derivava. Le sue dita sfiorarono leggermente le sue labbra e poi improvvisamente gli afferrarono il collo

"Urla, usa quella voce lamentosa per implorarmi di muovermi!"

La parte inferiore del corpo si muove più velocemente.

"Fa male... fa male... Ah Torao per favore tiralo fuori."

Le lacrime gli sgorgarono dagli occhi e la sua voce si incrinò.

Sussultò, schizzandogli addosso melma bianca, mescolandosi con il sangue che filtrava nel pavimento di legno. Il suo respiro si calmò gradualmente.

"Cosa ho fatto!?"

Guardando il suo viso pallido e rigato di lacrime, il suo cuore si strinse. Si tirò fuori, avvolgendo il suo mantello sul corpo tremante.

"Scusa... Luffy... sono uno stronzo."

Si alzò tremando, camminando velocemente, sembrava non volesse trattenerlo. Non voleva restare, quella faccia lo faceva sentire in colpa, si odiava per non essere riuscito a controllarsi.

Era notte fonda, la luna aveva raggiunto la cima, splendendo sulla scena soleggiata e tranquilla che scioglieva i cuori delle persone.