Satoru iniziò a urlare e le sue grida squarciarono l'aria e i ricordi. Pianse come non aveva mai fatto in tutti quegli anni. Buttò a terra i libri. Strappò i fogli sgualciti. Infranse i vasi sul marmo e i frammenti di questi gli scheggiarono il viso. Si sentiva un re del caos, ma non gli bastava il suo operato. Scaraventò al suolo la vecchia mensola. Prese a pugni il muro. Urlava il nome del suo amato, del suo solo e unico sperando che quelle suppliche lo raggiungessero e lo riportassero indietro da lui. Vedeva Suguru in ogni forma e in ogni colore, in ogni sentimento. Lo sentiva in ogni canzone, in ogni voce, in ogni pianto. Eppure, non lo riusciva mai a toccare. Era come il vento: inafferrabile.
La margherita blu lo guardò tra la polvere. A quanto pare stava sorgendo, quel domani. Satoru aveva bisogno di distruggere tutto quel che c'era stato prima per poter ricostruire da capo un nuovo futuro.
<<Su-guru>> sussurrò flebilmente <<Mi manchi, ti amo tanto>>
Dalla finestra aperta entrò cauta l'alba tiepida, la più bella che avesse mai visto. Lo raggiunse un venticello fresco e gli sembrò quasi che lo stesse accarezzando, col suo fiato dolce.
<<Su-guru>>
Satoru si fece forza e cautamente raccolse quelle foto a lui tanto care. Si avvicinò alla finestra e dolcemente le fece scivolare via col vento.Maledizioni, stregoni e scimmie avrebbero continuato ad esistere, né Gojo né Geto avrebbero potuto farci niente. Quello che avrebbero potuto fare loro era costruire un nuovo futuro e aspettare il loro turno. Sicuramente in un'altra vita si sarebbero riconosciuti- come non potrebbero, dopotutto, anime così unite? Allora chissà, magari sarebbe stato tutto diverso. Magari avrebbero comprato una casa insieme, magari una vicino al mare, dove soffia gentile la brezza in estate. Magari avrebbero adottato tre bei bambini e un cane. Magari, in un'altra vita.
Piangi; piangi e le tue lacrime irrigano un campo di miraggi in cui tu ed io siamo ancora noi.
Fine
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VIA COL VENTO, Satosugu
FanfictionSono passati 3 lunghi anni quando Satoru ritrova le vecchie fotografie sue e di Suguru. I ricordi lo inghiottiscono e parlano di come tutto è iniziato e di come, irrimediabilmente, tutto è finito (finito per davvero?)