.1 Chiedi il permesso

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Aprì appena gli occhi e subito una schiena muscolosa mi si parò davanti, mi tirai su a sedere lasciando le lenzuola scivolarmi di dosso facendo rabbrividire i miei capezzoli. Mi tirai su per scorgere il profilo dell'uomo con cui avevo passato la notte: la mascella definita, i capelli neri spettinati e quelle labbra che mi riportavano a galla i ricordi poco casti della notte prima, tra baci nei miei punti preferiti e quella lingua che si infiltrava ovunque. 

Il suo corpo tatuato era esposto e mentre il mio sguardo ne definiva i contorni fino a sempre più giù fui sorpreso dai suoi occhi verdi. <<Non ne hai avuto abbastanza?>> Mi chiese.

Il suo tocco mi aveva portato in paradiso e il suo cazzo riempito ogni centimetro di me, potevo ancora sentire il calore che mi aveva procurato riempendomi  e subito i vividi ricordi mi rizzarono di nuovo. <<Penso non ne avrò mai abbastanza.>> 

<<Allora non ci resta che scoprire quanto ci metterai a dirmi basta.>> Non feci in tempo a ribattere che subito il suo corpo si girò nella mia direzione lasciando scoperto ogni proprio centimetro, le sue mani scesero sui miei fianchi e con sicurezza mi mise sotto di lui.

Alzai in alto le mie iridi per scontrarmi con le sue mentre mi sovrastava, il verde inghiottito da un buco nero; probabilmente anche le mie erano così dilatate e lui l'aveva notato. Non so come io possa nascondere la mia eccitazione ormai e forse non voglio neanche.

Mi porsi in avanti facendo scontrare i nostri bacini, cercando un contatto con le sue labbra.  <<Non così in fretta, te lo devi meritare.>> Mi disse con voce autoritaria allontanandosi da me. Mi lamentai per il tocco negato, ma subito un'idea mi balenò in testa.

Mi alzai a sedere facendo indietreggiare lui che si ritrovò nella mia stessa posizione, così mi avvicinai di nuovo ma sta volta puntando più giù, facendolo mettere comodo pronto a essere accolto nella mia bocca, ma invece di accontentarlo proseguì verso il suo inguine lasciando caldi baci a fior di pelle facendolo ansimare. Non contento della mia presa di potere fece andare la sua mano tra i miei capelli, stringendoli per indirizzare il mio viso dove lui voleva. <<Prendilo, ora e tutto.>>

Non me lo feci ripetere due volte e iniziai a leccare la sua punta, ma sentendo che mi tirava più in basso iniziai a scendere lungo la sua lunghezza, con le mie mani stimolai la base e alzai i miei occhi verso la sua faccia per godermi la sua espressione attraverso le mie ciglia. Gli stava piacendo e si vedeva dalla bocca aperta da cui uscivano suoni soavi che erano come musica per me.

Mentre facevo su e giù lungo lui non potei fare a meno di volere toccarmi e portai una mano su me stesso iniziando a stimolarmi. <<Non ti ho dato il permesso di toccarti.>> Disse prendendomi entrambe le mani, mi staccai da lui e mi ritrovai con la schiena aderente al materasso con le braccia sopra la mia testa. Inizio a portare le sue labbra sul mio petto lasciando piccoli baci umidi, allungò un braccio verso il comodino all'estremità del letto e ne tirò fuori delle manette; ristabilì il proprio controllo e prese i miei polsi legandoli tra loro.

Lascai la mia testa andare all'indietro per il piacere che mi provocava la sua pelle a contatto con la mia e feci un verso di frustrazione quando lo sentì mancare. Riaprii gli occhi e lo vidi allontanarsi varcando la porta, nudo e rizzato. Poco dopo tornò indietro con un cestello di ghiaccio contenente dello champagne che appoggiò nel comodino a noi di fianco. Con calma, facendomi disperare per l'attesa, ne versò un po' in un calice; lo assaporò lasciandomi immobilizzato a poterlo solo guardare. 

Dopo aver finito il primo sorso portò il calice verso la mia bocca <<Assaggia.>> Così feci ma inevitabilmente, a causa della posizione in cui ero, un po' mi si rovesciò addosso. Ebbi uno spasmo a contatto col liquido freddo che si trovava ora sul mio petto, in un movimento rapido, lui, prese al volo una gocciolina fredda che si stava facendo strada verso il mio inguine, ripercorrendo la sua strada assaporandone il gusto lasciandomi una scia di piacere che era ormai diventato troppo. Feci per muovere le mie mani ammanettate  ottenendo però solo una sua mano a rimettermele apposto mentre l'altra era ora sul mio collo, stringendo.

<<Cosa non hai capito? Devi stare fermo e chiedere il permesso.>> Ordinò mentre stringeva sempre di più. <<Ora ascoltami, voglio che ti ricordi la safeword.>> Annuì per quanto me ne era possibile e lui continuò. <<Se senti di non sopportare più una qualsiasi cosa voglio che tu dica "rosso" e io mi fermerò immediatamente. Chiaro?>> Annuì di nuovo. <<Parla!>> Ordinò stringendo di più. <<Ho capito.>> Dissi con l'aria che mi mancava. Tolse le mani dal mio collo e feci un grande respiro per riprendermi l'aria che mi era stata privata. 

<<Girati.>> Disse rovesciando il mio corpo facendomi finire a pancia in giù, mi prese dalle cosce e mi tirò su i fianchi facendomi finire con la mia entrata esposta a lui e la faccia che sprofondava nel cuscino. Reso ormai cieco sentì soltanto quello che stava accadendo: aprì nuovamente il cassetto del comodino e lo richiuse subito dopo. Sentì la sua lingua infiltrarsi nella mia entrata per poi fare dei movimenti circolari. Annaspai preso dall'eccitazione quando un liquido freddo si posizionò su di me precedendo un dito che mi fece inarcare la schiena. 

Uno schiaffo si posizionò sul lato destro del mio di dietro, mentre al dito se ne aggiungeva un altro. <<Ti piace eh puttanella. Dimmi quanto vuoi essere scopato.>> Esordì muovendo abilmente le dita facendomi vedere le stelle. <<Cazzo non ti fermare.>> Non feci in tempo a dirlo che così fece. <<Dimmi quello che vuoi.>> Non riuscì a rispondere troppo preso dall'eccitazione e così mi mossi per ricevere piacere dalle sue dita guadagnandoci solo uno schiaffo che mi fece smettere da quanto era forte. <<Dimmelo!>> Urlò.

<<Scopami ti prego, riempimi.>> Piagnucolai vergognandomi di quanto avessi perso il controllo sotto il suo contatto. Persi la capacità di respirare quando le sue dita vennero velocemente sostituite dal suo cazzo. Ansimai forte sempre più al limite, felice di essere di nuovo pieno di lui. Mi sentì completo mentre i suoi fianchi uscivano e rientravano da me ripetutamente. Le sue mani mi stringevano permettendo a se stesso di entrare del tutto in me. 

Iniziai a sentire la punta del mio cazzo pulsare mentre ormai non riuscivo più a stare zitto dai continui spasmi da cui il mio corpo era sommerso. <<Posso venire? Ti prego.>> Implorai sfinito da tutto il piacere. Mentre i suoi movimenti continuavano una sua mano scese dal mio fianco fino alla mia lunghezza, iniziando ad accarezzarmi a ritmo dei suoi fianchi. Strinsi le lenzuola tra le mie mani cercando di soffocare i gemiti incontrollabili, non riuscivo più a resistere e gli spasmi erano ormai in tutto il mio corpo. <<Ti prego!>> Urlai esasperato. <<Vieni per me.>> Disse allora lui lasciandomi riversare su me stesso. Sentì lui aspettarmi fermandosi completamente dentro di me, mentre mi lasciai cadere sfinito dal piacere. Ero felice e ricoperto dei miei liquidi, mischiati al sudore. Lui però non aveva ancora finito.

Uscì da me ancora duro, rigirandomi permettendomi di vederlo in faccia. Mi prese dal collo posizionandosi davanti a me, tirandomi su alla sua altezza. Mi slegò le manette e mi toccai dolorante i polsi. Ferreo mi prese dai capelli avvicinandomi al suo cazzo iniziando a scopare la mia bocca, facendomelo prendere fino alla gola. Presto assaporai il suo sapore godendomi il suono dei suoi gemiti che facevano da sottofondo agli spasmi che ebbe venendomi in bocca. 

Soddisfatto uscì dalla mia bocca e non dandomi il tempo di ingoiare mi baciò tenendomi saldo da dietro il collo, estasiandomi con la sua lingua a contatto con la mia. Finalmente mi aveva baciato e ora il suo sapore era ovunque tra le nostre bocche. Dopo un po' si stacco da me guardandomi con una espressione che non riuscì a decifrare.

<<Spero tu non sia stanco, perché non abbiamo finito.>>

coccole mattiniereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora