.4 Cambio di ruoli

5.1K 43 0
                                    

Sub POV

Non avere neanche fatto in tempo ad aprire gli occhi e ritrovarsi già un'erezione dolorante nelle mutande è frustrante. Guardai l'altro lato del letto, godendomi il corpo scoperto dell'uomo che mi faceva vedere le stelle con ogni suo tocco. Con un dito iniziai a passare i contorni dei suoi addominali, scendendo sempre più giù fino a  trovare l'elastico dei suoi boxer. 

Feci calare la mia mano, toccando il suo pacco in pieno durello mattutino, iniziando a giocarci. <<Che stai facendo?>> Disse con una voce roca da persona che si è appena svegliata. Non risposi, troppo preso dalla sua pelle e impaurito che mi avrebbe fermato, così continuai a sfiorarlo attraverso il tessuto sottile provocandogli piccoli spasmi.

La sua mano prese il mio polso in una stretta leggera, mi lamentai. Volevo poter usare le mie mani per una volta. Mi avvicinai col corpo a lui, che si trovava ora a pancia in su, iniziando a baciare il suo addome mentre lo toccavo. Lo vidi godere, ma non voleva lasciarsi andare e quindi cercò di fermarmi nuovamente.  A quel punto ero disperato, volevo toccarlo e soddisfarlo.

Mi aggrappai a lui, impedendogli di spostarmi, e una lacrima scese dalla mia guancia fino a cadere sul suo petto. <<Che succede?>> Chiese lui allarmato. <<Voglio toccarti, ti prego lasciami fare.>> Ammisi. Vidi la confusione nei suoi occhi a questo mio improvviso cambio di umore. <<Ok.>> Disse soltanto, raccogliendo l'acqua che scendeva dai miei occhi.

Non sicuro di cosa dovesse fare, goffamente, si alzò leggermente con la schiena mettendo le sue braccia dietro la testa. Lo sfiorai nei pressi dell'ombelico e vidi la sua pancia contrarsi per sfuggire al mio tocco, così lo toccai delicatamente con la mia mano per rassicurarlo. Dovevo far abituare il suo corpo al mio tocco. 

Lo guardai negli occhi mentre mi muovevo sul  suo torso, definendo mentalmente i suoi confini. Lasciai un bacio al centro della sua pancia mentre le mie mani gli sfioravano i fianchi fino ad arrivare ai suoi boxer, iniziando a tirarli giù, facendogli alzare i fianchi per permettermi di sfilarglieli. Mi misi a cavalcioni su di lui, iniziando a strusciarmi, con solo i mie boxer a separarci. Feci avanti e indietro coi miei fianchi, sentendolo tutto sotto di me, mentre gemeva fievolmente dal piacere.

A quel punto potei finalmente notare che si stava lasciando andare, che aveva chiuso gli occhi e non si ritraeva più al mio contatto. Feci aderire completamente i nostri corpi, sentendo i suoi addominali sotto di me mentre gli baciavo il collo, continuando con piccoli movimenti circolari del bacino. Mi concentrai particolarmente su un punto specifico del suo collo, facendogli inclinare la testa per permettermi pieno accesso; Gli lasciai un segno rosso che osservai con fierezza, quando alzai gli occhi per guardarlo in faccia notai che anche lui sorrideva flebile nel guardarmi felice come un bambino. 

Mi concentrai più intensamente sui nostri cazzi che si sfioravano, facendoci gemere entrambi mentre aumentavo il ritmo. <<Cazzo se continui così mi farai venire.>> Disse ormai immerso dal piacere. Sorrisi soddisfatto, fermando i miei fianchi, iniziando a scendere con la mia bocca, lasciando una scia di baci che si estendeva dal suo collo fino al pube.

<<Oh cazzo.>> Disse roteando gli occhi all'indietro mentre iniziavo a baciargli la base. Salii sempre più in alto, baciandogli tutta la lunghezza e mettendomelo in bocca. Lui rimase fermo, trattenendosi dal scoparmi la bocca, stringendo il lenzuolo fino a far vedere ogni vena delle sue braccia. Giocai con la sua punta, facendolo tremare dal piacere, beandomi dei suoi gemiti.

Mi fermai per togliermi i boxer e iniziai a giocare un po' con me stesso, ancora a cavalcioni su di lui che mi guardava estasiato. Mi toccavo con una mano, mentre l'altra vagava per il mio corpo accarezzandolo. Gemevo tremendamente, perdendo il controllo di me stesso, mi sentivo ormai sul punto di non ritorno.

Trovai le forze di fermarmi, mi misi due dita in bocca per bagnarle e lubrificare la mia entrata, poi mi avvicinai al suo cazzo e mi ci posizionai sopra. Per aiutarmi lui mi mise le mani sui fianchi, sostenendomi mentre mi calavo sulla sua punta, lasciando un gemito mentre lo sentivo dentro. <<Cazzo quanto sei grosso.>> Ansimai. <<Prendilo tutto.>> Disse lui con gli occhi che gli brillavano dal piacere. 

Scesi fino a sentirmelo talmente tanto dentro che mi chiesi se quello fosse il mio stomaco. Mi mossi dolorante, iniziando a cavalcarlo facendo sostituire il dolore con puro piacere. Continuai mentre i nostri sospiri si sincronizzavano, scendendo per baciargli il petto mentre lacrime copiose scendevano da quanto era il piacere che mi procurava il suo cazzo. Ansimammo insieme, ancora e ancora.

Ormai eravamo diventati un tutt'uno, il suo corpo completava il mio e i miei gemiti si susseguivano ai suoi. Continuai dando le ultime spinte, sfinito e pronto a venire. <<Cazzo non ce la faccio più.>> Dissi. <<Vieni con me.>> Chiese lui.

Mi impegnai sentendo la mia mente volare altrove, mentre la mia testa cadeva all'indietro non sostenendo più l'intensità del momento.

<<Ti verrò addosso.>> Costatai data lo posizione in cui eravamo. Non ricevetti risposta, intuendo che non gli importava.

Sentii il mio corpo immobilizzarsi preso dall'orgasmo in cui mi stava portando, iniziai a urlare mentre mi svuotavo riversandomi sul suo addome, troppo preso anche solo per accorgermene. Alla vista del mio corpo in estati, anche lui, si lasciò andare, stringendomi i fianchi mentre sentivo il suo liquido riempirmi più di quanto già ero. <<Cazzo.>> Dicemmo all'unisono dopo aver riacquisito l'abilità di parlare. 

Mi accasciai sul suo corpo, sentendolo scivolare fuori da me. Eravamo sporchi di noi stessi, ma non ce ne importava perché stavamo troppo bene, troppo presi uno dall'altro. Iniziò ad accarezzarmi la schiena. calmando il mio corpo dagli spasmi, mentre i nostri petti iniziavano a muoversi all'unisono e i nostri cuori a battere insieme. 

Sorrisi sulla sua pelle estasiato dal suo tocco e finalmente soddisfatto di averlo potuto toccare e deliziare dandomi la possibilità di scoparlo e cavalcarlo. <<Non ci prendere troppo l'abitudine.>> Disse scherzando, ma io non smisi di sorridere, sentendomi ancora un bambino il giorno di natale, che apre il suo regalo. Diciamo che quello ad aprire non ero stato io, ma sicuramente avevo ricevuto il mio pacco. 

coccole mattiniereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora