.3 Uscita particolare

5.7K 45 2
                                    

DOM POV

<<Indossalo.>> Dissi cliccando il pulsante del piano terra dell'ascensore, passandogli il vibratore ad anello. <<Qui?>> Chiese lui insicuro. Spazientito mi avvicinai facendolo indietreggiare fino alla parete, mantenendo il contatto visivo con i suoi occhi lo presi alla sprovvista slacciandogli i jeans per tirare fuori la sua lunghezza e inserirgli il vibratore a distanza. Mi staccai da lui con un ghigno soddisfatto, quando l'ascensore si fermò prima del previsto. 

Nel tempo che le porte si aprivano lui era tornato a posto, ancora scosso dagli eventi avvenuti nei 20 secondi prima. Una persona salì. Misi una mano nella mia tasca dove il telecomando si trovava, e lo accensi. <<Cazzo!>> Urlò preso alla sprovvista, pentendosene immediatamente. Lo spensi. <<Tutto ok?>> Chiesi facendo finta di nulla, giocando con lui. <<Si.>> Rispose balbettando per destare l'attenzione della donna che si trovava in quel piccolo spazio con noi.

L'ascensore suonò in avviso che eravamo arrivati, così uscimmo e andammo in macchina. <<Sei un bastardo.>> Azzardò lui, così accesi di nuovo il telecomando per rimetterlo apposto. Partii con la macchina mentre lui si contorceva sul sedile, aggrappandosi con le mani al cruscotto. <<Basta ti prego, basta.>> Implorò. <<Chiedimi scusa per come mi hai chiamato.>> Dissi aumentando l'intensità del giochino. <<Scusa, non volevo. Puoi farmi quello che vuoi!>> Disse in preda agli spasmi. <<Bravo.>> Finii io spegnendolo.

<<Dove stiamo andando?>> Mi chiese mentre parcheggiavo. <<Andiamo in centro a fare compere, ma dobbiamo prendere la metro.>> Risposi. <<Ok.>> Disse titubante.

<<Due biglietti.>> Iniziò, ma lo interruppi. <<Per cosa?>> Chiese il negoziante confuso dall'interruzione. <<Ehm, per.>> Si fermò di nuovo. <<Per la metro.>> Concluse finalmente, e io lo spensi. <<A voi.>> <<Grazie.>> Dissi io prendendolo per un braccio per iniziare ad incamminarci. 

Una decina di minuti dopo stavamo camminando per negozi. <<Entriamo qua, mi serve una camicia nuova. L'ultima me l'hai rovinata.>> Dissi facendolo arrossire al ricordo. <<Possiamo comprare dei boxer?>> Chiese lui a bassa voce. <<Certo, se ti servono.>> Conclusi io. <<Vieni accompagnami al camerino che provo questa camicia.>> Dissi.

Entrai, ma invece di fare quello che avevo detto lo tirai dentro con me e accensi il vibratore. Dalla sua bocca iniziarono ad uscire versi, così lo spinsi contro lo specchio mettendo una mano a tappargli la bocca e una sul collo. Rimasi fermo in quella posizione, tenendolo immobile con una gamba tra le sue, mantenendo i miei occhi nei suoi, disperati dal piacere. Lo guardai mentre si contorceva, spalancava gli occhi e cercava di inarcare la schiena. <<Shh va tutto bene, vieni per me.>> Dissi vedendolo al limite.

Mi morse le dita pur di contenere gli urli, e vidi nelle sue pupille il momento in cui si svuotò, tirando un sospiro e accasciandosi su di me sfinito. <<Coraggio andiamo.>> Dissi trascinandolo fuori, con la camicia e i boxer nel sacchetto. Lo portai ad un bar, dove ordinai due caffè e chiesi di indicarmi il bagno.

<<Togli pantaloni e mutante.>> Ordinai mentre slacciavo i miei per tirare fuori la mia erezione. Lo spazio non era molto, ma bastava per permettermi di indirizzarlo verso il lavandino, facendolo appoggiare con le braccia. Usai la mia lingua per lubrificare la sua entrata e iniziai con due dita. <<Cazzo sono di nuovo duro.>> Ansimò lui stringendosi al lavandino. 

Lo presi da dietro il collo, aggrappandomi, per permettermi di entrare fino in fondo. Così feci facendomi scappare un gemito seguito da uno suo. Iniziai a muovermi dentro di lui, pervaso dal piacere che mi procurava quel culo sodo; ci lasciai uno schiaffo. <<Cazzo!>> Esclamò lui. <<Si! Lì ti prego!>> Urlò mentre colpivo il suo punto più sensibile. 

Il lavandino tremava a ritmo di spinte, mentre nella stanza si udivano gemiti di piacere misti all'odore del sesso. <<Sto per venire!>> Esclamò lui, così continuai finché non sentii le sue forze venire a meno, appoggiandosi completamente su di me mentre schizzava ovunque davanti a lui. Uscii dai lui abbracciandolo, toccandogli l'addome, facendogli sentire tutta la mia durezza su di lui. <<Ora girati verso di me e inginocchiati.>> Aspettai che così fece.

lo presi da sotto il mento alzandogli quel visino tutto da scopare. Gli misi il pollice in bocca, facendomelo succhiare, poi lo tolsi lasciandolo con la bocca aperta e lo presi dall'attaccatura dei capelli. Avvicinai la sua faccia al mio cazzo, scopandogli la bocca mentre lui mi guardava dal basso con gli occhi soddisfatti. Entrai tutto dentro di lui, sentendolo faticare. <<Succhialo.>> Ordinai. 

Aumentai i movimenti quando mi sentii vicino al culmine, uscii dalla sua bocca e mi riversai sulla sua faccia, stringendogli i capelli mentre ansimavo dal piacere. Lo vidi lì pieno di me, mentre si puliva le labbra con la lingua. Presi la carta igienica e gli pulì la faccia. <<Pulisci il resto.>> Ordinai mentre mi rimettevo apposto, poi gli passai i boxer nuovi così che li potesse indossare.

Uscimmo dal bagno, uno dopo l'altro, non passando inosservati da una persona che si trovava fuori la porta. Tornammo al bancone dai nostri caffè e pagai. <<E' freddo.>> Disse a bassa voce per farsi sentire solo da me. <<La prossima volta ti farò venire in così poco che non si raffredderà.>> Risposi a voce altrettanto bassa, facendogli spalancare gli occhi dalla sorpresa. 

<<Arrivederci.>>

coccole mattiniereDove le storie prendono vita. Scoprilo ora