i don't fucking care

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Suga



Jungkook aveva ragione.

Ma non riuscivo comunque a fare a meno di pensare che fosse colpa mia.

Avrei sempre pensato che lo fosse.

Ogni giorno mi venivano quei flashback, quei maledetti flashback; il fuoco che man mano si propagava per tutte le mura della casa, alzandosi sempre di più.

Ero quello che voleva morire, e sono rimasta l'unico vivo.

La depressione e i pensieri mi stavano mangiando vivo, e arrivai al punto di voler bruciare. Di volermi ardere vivo, e sentire dolore. 

Era allora che  mi meritavo quel dolore. Il dolore che provarono i miei genitori e mia sorella, me lo meritavo più di qualsiasi altra cosa.

 Proprio quando la pelle della schiena iniziò a sciogliersi e a provocarmi il dolore che tanto bramavo, uscì fuori di casa. Mi spaventai della morte, forse troppo, e così la morte mi passò accanto sfiorandomi e prendendomi ciò che mi era di più caro.

 Il fuoco si propagò fino al piano superiore. Ancora ricordo le urla di mia madre mentre il fuoco la bruciava viva rendendole difficile respirare, soffocando le sue urla.

Perché non ho spento il fuoco? Perché sono scappato via? Perché ho lasciato morire la mia famiglia?

Il Min Yoongi di un tempo era un ragazzo triste e sempre solo, non parlava mai e si rifiutava di andare a scuola per paura di esser preso in giro ancora ed ancora.

I suoi genitori erano i primi a deriderlo per la sua mancanza di attenzione e la sua impassibilità a tutto, lo sgridavano e lo giudicavano per qualsiasi cosa facesse.

Sua sorella lo detestava, lo disgustava. Gli diceva sempre che spaventava le sue amiche con la sua pelle così bianca e i suoi occhi sempre stanchi e privi di emozioni. 

Quel Yoongi di diciotto anni si chiedeva spesso il perché nessuno, ma proprio nessuno gli volesse bene, perché a nessuno importasse di lui. 

Tsk, non importava nemmeno a se stesso.

Lui era danneggiato. Ma a quell'età lo erano tutti, chi per amore, chi per la paura di restare da solo.

Non posso negare però il fatto che, quella notte del 24 dicembre quando appiccai il fuoco sull'albero di natale, non mi sentii più libero.

Come se quel masso si fosse tolto dal petto, fosse caduto e mi avesse finalmente permesso di tornare a respirare. Una sensazione di sollievo.

Il fuoco mi era sempre piaciuto; le sue scintille, i colori della fiammella che si mischiavano.

Just in case we dieWhere stories live. Discover now