𝟐: 𝐁𝐫𝐢𝐬𝐭𝐨𝐥

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mi risveglio in una piccola camera d'hotel, il balcone dà vista su una trafficata strada austriaca che non trova mai pace, neanche nel cuore della notte

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mi risveglio in una piccola camera d'hotel, il balcone dà vista su una trafficata strada austriaca che non trova mai pace, neanche nel cuore della notte.

stranamente però il via vai delle auto non mi aveva disturbato così tanto in queste notti, nonostante che alle sette di mattina la città sia più vigile che mai e gli austriaci trovino un gran piacere nel suonare il clacson di prima mattina.

mi metto subito in piedi, trascinandomi verso il bagno per darmi una lavata e sistemare il nido che ho in testa.

non so chi si sia inventato il detto 'ogni riccio un capriccio' o le leggende metropolitane dove i capelli ricci e mossi siano la tipologia di capello più difficile da mantenere, ma di sicuro non ha mai provato il brivido di tenere i capelli lisci e lunghi.

per carità, ci sono anche persone con gli spaghetti in testa sempre perfetti, ma generalmente sono un incubo, soprattutto se fini e secchi come i miei.

quando salto la maschera che faccio due volte a settimana sembra che abbia un cespuglio avvizzito che si impossessa della mia testa.

poi con lo champagne di ieri di maschere me ne serviranno almeno dieci, dato che dallo scorso pomeriggio mi sarò lavata i capelli almeno tre volte ma sono ancora un disastro.

finita la doccia esco dal bagno per recuperare i vestiti puliti dalla valigia per indossarli velocemente, nonostante il periodo dell'anno sto sentendo abbastanza freddo.

"Laila! ti ho portato un cappuccino, se non mi apri ti ci sputo dentro" la voce di Lando riempie il silenzioso corridoio fuori dalla stanza.

mamma mia che bel buongiorno questo.

"azzardati e ti rado a zero" sorrido dopo avergli aperto la porta per farlo entrare.

si tocca i ricci con la mano libera, guardandomi offeso e poi mi passa il bicchiere di carta entrando in camera e buttandosi a stella marina sul letto.

"no ma fai pure; ti ho invitato dopotutto" dico fingendomi annoiata per poi prendere un sorso di cappuccino.

nonostante la visita inaspettata, e che ammetto mi sarei dovuta immaginare, avere mio fratello vicino è sempre bello, soprattutto quando si ha un carattere affine al suo.

certo ogni tanto è una primadonna, e giustifica questo suo atteggiamento dicendo di essere scorpione di segno zodiacale, come se non lo fossi anche io tral'altro, ma in fondo è simpatico più o meno.

Lando mi fa il verso lanciandomi un cuscino, che recupero per saltargli addosso e soffocarlo con esso.

abbiamo sempre giocato a cuscinate, e modestamente ho sempre vinto io perché mio fratello è una mezza cartuccia e non ha il coraggio di farmi male, cosciente del fatto che glie ne farei il quadruplo per vendicarmi.

mi pizzica i fianchi forte abbastanza per farmi scattare in piedi in modo che si possa liberare.

"Charles mi ha chiesto il tuo numero" se ne esce dal nulla dopo una decina di minuti di silenzio e prendendomi alla sprovvista.

Books&Races||Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora