in riscrittura!:)
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[LailaxCharles]
Convinta da suo fratello, Laila Norris si ritrova al Granpremio d'Austria tra bottiglie di Champagne e piloti in rosso dall'accento francese a cui piace vestirsi da banana i...
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okay Laila, respira.
quanto potrà essere difficile rivedere Charles dopo Domenica scorsa ad Istanbul?
troppo.
l'uscita si è conclusa con un bacio nella macchina di Charles? purtroppo per me no.
da esattamente una settimana lo ignoro, vergognandomi di me stessa in un modo assurdo.
mi ha scritto qualche messaggio su instagram in questi giorni, alla quale ho risposto con dei monosillabi che ammetto mi sarei potuta benissimo risparmiare.
grazie a Dio almeno sono tornata in Inghilterra quindi a meno che non si inventi una scusa per venire a Bristol, non dovrei preoccuparmi per un po'.
non capisco neanche io perché stia reagendo in questo modo, forse sono troppo spaventata dal fatto che le cose ora si stanno facendo serie.
forse inconsciamente non voglio scoprire di avere ragione sul fatto che voglia solo usarmi per il suo puro piacere personale.
non voglio affezionarmi sapendo che prima o poi mi butterà dentro la cesta dei giocattoli insieme a tutte le sue altre conquiste, in più quando dovrei solo concentrarmi sull'università e gli esami senza troppi pensieri esterni.
girare con Lando mi ha tolto decisamente troppo tempo che avrei dovuto dedicare allo studio.
non so neanche cosa voglio fare della mia vita, non sono nemmeno più che carriera intraprendere!
eppure ero così sicura delle mie scelte di vita.
dal nulla invece mille dubbi si sono impossessati di me, convincendomi di non essere abbastanza per conseguire la laurea in lettere che sogno da quando avevo otto anni.
forse dovrei semplicemente riprendere le gare di equitazione e fare carriera, chiudendo in un cassetto questa pazzia dell'università.
non sono abbastanza intelligente per andarci, non riesco nemmeno ad uscire con un ragazzo senza mandare a monte tutto, come potrei proseguire gli studi?
sono buttata sul letto a guardare il soffitto della mia stanza.
un bianco candido, spezzato solo dall'oro del lampadario posto al centro di esso.
questo momento di pace viene interrotto dal suono del citofono.
fantastico.
svogliatamente mi alzo per andare ad aprire, sapendo che entrambi i miei genitori stanno lavorando e che le mie sorelle sono di sopra, chiuse nella loro stanza per fare le videolezioni.
ce l'avessi avuta io la fortuna di google classroom.
apro la porta, però non trovandomi dinanzi il corriere, bensì una scatola di cartone con sù un'etichetta col mio nome.
poi vedo la provenienza; Montecarlo.
ditemi che non lo ha fatto sul serio.
prendo il pacco e mi richiudo la porta dietro, portandolo fino in salotto per poggiarlo sul tavolo.
recupero il cellulare, pronta a chiamare la mente dietro questa cosa; Lando.
non ci credo che Charles ha architettato tutto da solo e trovato pure il mio indirizzo.
prima faccio un respiro, poi apro il pacchetto pregando ogni santo di starmi sbagliando e che ho semplicemente ordinato qualcosa e poi rimosso dal cervello dovesse arrivarmi.
e invece no.
aprendo mi ritrovo davanti un contenitore pieno di rose rosse, con al centro un'altra scatolina con il nome Chanel inciso sopra.
di fianco un bigliettino che subito apro, rivelando un corsivo pulito e preciso colorato di nero.
'gli orecchini più belli per la ragazza più bella' cita la frase, firmata da una semplice C.
giro il foglietto, dove invece vi si trovano gli auguri per il compleanno.
come se il mio compleanno non fosse stato praticamente un mese fa.
sospiro rumorosamente, rigirandomi tra le mani il contenitore di quelli che ho appurato siano orecchini.
di Chanel.
minimo costano come la mia retta universitaria.
mi decido a tagliare la testa al toro e finalmente li apro.
due pendenti in argento, con delle candide perle a spezzare la catenella, che arriva fino a delle c intrecciate, simbolo di Chanel, e un fiocchetto tempestato di brillanti, con un'ultima perla a forma di goccia che penzola da esso.
che sia una semplice casualità che Chanel e Charles abbiano la stessa iniziale? non penso proprio.
rimango a fissarli per un quantitativo di tempo indeterminato, cercando di capire se il gesto mi abbia fatto piacere o solamente mi stia ribollendo il sangue nelle vene.
dico io; ma che ti dice il cervello?!
chi manda così un paio di orecchini costosi, dal nulla poi!
prendo il cellulare per cercare il prezzo di questi cosi.
eppure, più cerco e meno li trovo, così riprendo il foglietto, cercando indizi sul nome di questi gioielli.
'custom'.
perfetto, sono pure personalizzati.
ora ho la conferma che siano costati un capitale.
rileggo gli auguri, notando che in basso a sinistra c'é un numero di telefono scritto a penna, affiancato alla scritta 'chiamami ;)'.
oh mio caro Baguette non ti conviene essere chiamato da me in questo momento.
anzi, sai che c'é?
vuole essere chiamato? e chiamiamolo.
digito velocemente il numero, ricontrollandolo più volte per essere sicura sia giusto.
uno squillo, due, tre, quattro...
al quinto risponde "oui?" sento dall'altro capo del telefono.
mi congelo.
sentire la sua voce nonostante non ci vediamo da una settimana è sconcertante.
ah, i miracoli della tecnologia.
"se quando ci rivediamo non ti riprendi questi orecchini giuro che te li faccio ingoiare"
"mi sei mancata anche tu, amour" ridacchia, soddisfatto dalla mia reazione.
posso vividamente immaginare la curva sardonica che hanno preso le sue labbra.
prima che possa rispondergli che amour al massimo ci chiamerà sua madre, continua a parlare.
"e comunque non me li riprendo, anche se accetto il tuo velato invito a rivederci"
"se vuoi decorare la tua trachea, fai pure"
"non vedo l'ora di tornare dalla mia inglesina preferita"
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