III

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<<Questa è la tua stanza.>> disse Sogo, un dolce sorriso era presente sul suo volto.
Indicò con una mano l'ultima porta, totalmente nera, del corridoio.

<<Quante stanze ci sono qui?>> chiese Momo curioso.
<<Sedici. Otto dalla nostra parte, la destra, e otto da quella dei vampiri.>> rispose Ryunosuke.
<<Sei stato fortunato, visto che questa è l'ultima libera.>> aggiunse Haruka.

<<Ogni umano ha la stanza corrispondente a quella del suo compagno nell'ala sinistra.>> spiegò Riku.
<<E la mia, invece?>> domandò il ragazzo moro.
<<È quella che corrisponde alla stanza del nostro signore.>> disse Tenn.

<<Ed è sempre stata libera?>> chiese Momo.
Tra tutti loro calò il silenzio, non sapevano cosa dire al nuovo arrivato.
Il moro se ne accorse e sorrise.
<<Lasciamo stare ragazzi!>> esclamò cercando di riportare il sorriso sul volto di tutti.

-

Momo si girò nel suo letto, avvolto dalle lenzuola bianche.
Le lenzuola erano identiche a quelle che c'erano nel letto in cui si era svegliato, letto che aveva scoperto essere di Mitsuki, che l'aveva trovato svenuto, dopo che alcuni di loro si erano divertiti a spaventare lui e il suo compagno di banco.

"Non riesco a dormire..." pensò sospirando.
Quel letto era comodo, ma non era abituato al nuovo ambiente.
Per di più, si chiedeva quando avrebbe potuto incontrare il signore del castello ed era anche curioso di sapere che tipo di persona -o è meglio dire di vampiro- fosse.

Momo, alla fine, decise di alzarsi per andare a fare un giro, e anche magari per trovare un bagno, nel caso in cui ne avesse avuto bisogno.

Uscì dalla sua stanza, cercando di non far rumore e si incamminò lungo il corridoio.
Dovette passare davanti alle altre sette stanze, cosa alquanto pericolosa, visto che non voleva svegliare nessuno.

Passando davanti alla stanza di Tōma, la sesta, però, sentí dei rumori e si fermò un attimo.
"Non dirmi che stanno facendo quello che penso io..." pensò, prima di riniziare a camminare sulle punte dei piedi.
Meglio non disturbare quei due.

Momo scese le scale che conducevano all'ala destra e si guardò intorno.
Era tutto così buio, non c'era neanche una candela accesa.
E non c'era neanche l'ombra di un bagno, purtroppo.

Preso dalla curiosità, il moro, si ritrovò a salire le scale che portavano all'ala dei vampiri.
Anche le scale non erano per niente illuminate e rischiò un paio di volte di inciampare, cercando anche di trattenere alcune piccole imprecazioni.

Una volta arrivato nel corridoio, tirò un sospiro di sollievo, almeno non era caduto per le scale.
Notò, con grande stupore, che lì le porte delle stanze erano bianche.
Per il resto, però, quell'ala era completamente identica a quella destra.

Di fronte alla terza stanza, quella che nell'altra ala era di Nagi, c'era una porta argentata.
Momo l'aprì delicatamente, scoprendo che dietro di essa si celava un bagno.
"E metterne uno nella nostra ala no?" pensò il ragazzo con un mezzo sorriso divertito.

Richiuse la porta e la sua attenzione fu subito catturata dalla porta complementare alla sua, quella dell'ultima stanza.
Da quello che gli avevano detto gli altri, lì dormiva il loro signore.

Cercò di lasciar perdere la sua idea di andare a sbirciare e decise di scendere per tornare in camera sua.
Si girò di spalle e fece qualche passo verso le scale.

<<Cosa ci fai qui?>> chiese una voce.
Momo si voltò e i suoi occhi magenta ne incontrarono un paio azzurri come il ghiaccio.
Davanti a lui c'era un ragazzo dai capelli bianchi che indossava una semplice vestaglia argentata.

"È uguale al...dipinto...?" pensò il moro.
In effetti, quel ragazzo sembrava proprio essere lo stesso del quadro che era appeso sul muro a pian terreno.

<<Emh...ecco...sono venuto qui a cercare il bagno...>> cercò di giustificarsi Momo, in parte era anche la verità.
Il bianco guardò prima la porta del bagno e poi il ragazzo.
Quando riportò il suo sguardo sul moro, quest'ultimo rabbrividì.

<<Vuoi sapere chi sono?>> chiese, dopo qualche istante, il ragazzo dagli occhi azzurri.
<<Mi piacerebbe, sí.>> rispose Momo con un lieve sorriso dipinto sul volto.

<<Yukito, il signore di questo castello.>> si presentò il bianco.
<<L'avevo immaginato...>> sussurrò il moro.
<<Io sono Sunohara Momose, ma puoi chiamarmi Momo.>> aggiunse poi, con tono più alto per farsi sentire dall'altro.

<<Gli altri mi hanno parlato di te. Sei entrato senza permesso nel mio palazzo, con un tuo amico, che però è riuscito a scappare.>> disse Yukito.
<<Beh, non era un mio amico, mi aveva solo proposto di fare una prova di coraggio.>> spiegò Momo.
<<Devo ammettere che ne hai avuto parecchio di coraggio.>> affermò il bianco, il suo sguardo gelido sembrò addolcirsi un po'.

<<Ti riaccompagno in camera, aspettami un attimo.>> disse, dopo qualche attimo di silenzio, Yukito.
Tornò nella sua stanza e prese un candelabro, accendendo le candele che vi erano sopra.
Poi, con la testa, fece cenno a Momo di seguirlo.

I due camminarono nel silenzio più totale, il bianco non parlava e il moro non sapeva bene cosa dire.

<<Il palazzo è molto bello.>> cercò di rompere il ghiaccio Momo.
<<Grazie.>> rispose Yukito.
Tentativo fallito, a quanto pareva.

Gli occhi azzurri del bianco scrutarono la figura dell'umano per un attimo.
<<Non hai paura di noi?>> domandò il vampiro.
<<Dovrei averne?>> chiese in risposta Momo.

<<Potremmo succhiarti il sangue.>> disse Yukito.
<<Prima Nagi mi ha spiegato che i vampiri bevono il sangue solo delle persone che amano, è una vostra regola. Nessuno mi ama qui, quindi dovrei essere fuori pericolo.>> affermò il moro sorridendo.

<<Vedo che ti sei informato per bene.>> il bianco sorrise lievemente pronunciando quelle parole.
<<Ero curioso, più che intimorito. Anche se, quando Yamato mi ha detto che non me ne potevo andare, devo ammettere che ho provato un po' di paura. Ma mi sembrate tutti brave persone, non devo preoccuparmi.>> spiegò Momo.

I due proseguirono in silenzio, erano arrivati nel corridoio delle stanze degli umani.
Per fortuna, i rumori provenienti dalla camera di Tōma erano cessati.

Arrivati davanti alla camera di Momo, Yukito si fermò e guardò il ragazzo in silenzio.
<<Domani mattina manderò qualcuno a svegliarti per la colazione. Puoi indossare gli abiti che ci sono nell'armadio, sperando che ti vadano bene.>> sussurrò il vampiro.
<<Grazie, Yuki-san.>> disse il moro sorridendo.

Yukito lo osservò stupito mentre Momo entrava nella sua stanza e si chiudeva la porta alle spalle.
Quel ragazzo era, senza ombra di dubbio, interessante.

La dimora dei vampiri - YukiMomoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora