II

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Momo vedeva ancora tutto nero, però sentiva delle voci flebili.

<<Forse non avremmo dovuto spaventarlo così…>> disse una delle voci, calda e dolce al tempo stesso.
<<Andiamo, che divertimento ci sarebbe stato altrimenti?>> rispose un'altra voce maschile.
<<Torao, però Ryu ha ragione. È pur sempre un umano.>> affermò una terza, un po' più acuta e gioiosa.

Momo aprì piano piano gli occhi.
Si toccò subito la fronte, dove aveva sbattuto, constatando che faceva ancora male.
Poi, si guardò intorno.

Era circondato da quattordici ragazzi che lo osservavano e pensò che l'ultima voce che aveva sentito potesse appartenere al ragazzo dai capelli arancioni.
<<Si è svegliato…>> sussurrò uno dai capelli rossi.
<<Ce n'eravamo accorti.>> ribattè un altro dai capelli blu scuro.

Momo si mise seduto, accorgendosi del fatto che si trovava in un letto dalle lenzuola bianche e morbide.

<<Chi siete voi?>> domandò.
<<Dovresti dirci chi sei tu, piuttosto.>> rispose uno dai capelli grigi.
<<Sei entrato nel nostro palazzo, senza il permesso del nostro signore, e ora ci chiedi chi siamo?>> sibilò l'unico ragazzo dai capelli grigi tendenti al rosa presente nella stanza, che era identico a quello dai capelli rossi di prima.

Momo si tirò un po' indietro, come se stesse cercando di allontanarsi da quelli sconosciuti.

<<Andiamo, ragazzi, così lo spaventate soltanto.>> disse uno dalla voce gentile.
<<So-chan ha ragione.>> intervenne quello dai capelli azzurri.

<<Sai cosa ce ne può fregare se lo spaventiamo?>> domandò un altro ragazzo, questa volta dai capelli verde acqua.
<<Se ci muore per la paura, sarà anche colpa tua, Isumi-san.>> disse quello dai capelli gialli, quasi tortora.

<<Ora basta ragazzi! Il padrone non vorrebbe che trattassimo così male questo ragazzo.>> esclamò il ragazzo con gli occhiali e i capelli verdi.
Un ragazzo castano iniziò ad annuire, era perfettamente d'accordo con lui.

<<Ora, Tōma, spiega tu a questo ragazzo chi siamo e cosa siamo noi. Grazie.>> disse poi il ragazzo verde, prima di andare a sedersi su una delle sedie lì presenti.

Il ragazzo che si chiamava Tōma, dai capelli rosso scuro, annuì.
<<Ti trovi nel castello Orikasa, che è di proprietà del signor Yukito. Questo palazzo è diviso in due ali, quella sinistra riservata ai vampiri e quella destra agli umani.>> iniziò a spiegare Tōma.

<<Per l'esattezza, chi di voi è un vampiro?>> domandò Momo.
<<Ci stavo arrivando…>> disse il rosso, ma un altro intervenne.
<<Glielo dico io!>> esclamò questo ragazzo, biondo con gli occhi azzurri.

<<Io, Rokuya Nagi, sono un umano. Come vampiri abbiamo Iori e Mitsuki, due fratelli.>> iniziò a dire, osservando il ragazzo dai capelli blu e successivamente quello dai capelli arancioni.
<<Poi c'è Gaku.>> guardò il ragazzo grigio.
<<Yamato.>> il ragazzo dai capelli verdi.
<<Tamaki.>> quello dai capelli azzurri.
<<Minami.>> il tortora.
<<E, infine, Torao.>> osservò il ragazzo dai capelli castani, più scuri di quelli dell'altro, e dagli occhi quasi rossi.

<<Gli umani sono, oltre me: Osaka Sogo.>> Nagi guardò il ragazzo che in precedenza era stato chiamato "So-chan".
<<Nanase Riku e Tenn, sono gemelli.>> disse posando lo sguardo prima sul rosso e poi sul rosato.
<<Tsunashi Ryunosuke.>> l'altro castano.
<<Isumi Haruka.>> il ragazzo dai capelli verde acqua.
<<E Inumaru Tōma.>> osservò il ragazzo che prima aveva spiegato a Momo come era diviso quel palazzo.

Il moro guardò tutti in silenzio.
Non ci aveva capito molto, se doveva essere sincero.

<<Cosa ci fanno umani e vampiri insieme?>> domandò.
<<Il nostro signore ci ha consentito di vivere con i nostri umani. Al di fuori di questo castello non ci sarebbe stato permesso, o saremmo stati più controllati.>> spiegò Yamato.

<<"I vostri umani"?>> disse sorpreso Momo.
<<Probabilmente ti è stato detto che i vampiri sottomettono gli umani di cui si innamorano. In parte è così, ma questo non vale nel nostro caso. Noi vogliamo solo vivere in pace con la persona che amiamo.>> rispose Mitsuki.
<<E poi tu non hai sottomesso nessuno, anzi, sei stato sottomesso.>> si intromise Torao ridendo.

Momo si accorse che l'umano biondo, Nagi, guardò male il vampiro.
Il suo cervello partì subito a pensare alle possibili coppie, forse individuandone alcune.

<<E anche il vostro signore ha un umano?>> domandò incuriosito Momo.
Gli sguardi di tutti si posarono su di lui.
<<No, lui ci ha detto che è felice da solo.>> rispose Tenn.
<<Ma Tenn-nii, sai bene che non è veramente felice!>> esclamò Riku, ma gli venne un colpo di tosse.
Iori guardò il rosso e lo prese delicatamente tra le sue braccia sussurrandogli un "stai tranquillo" all'orecchio.

<<Emh…io cosa dovrei fare qui? Posso tornare a casa?>> chiese, dopo un po', Momo.
<<No, non puoi uscire da qui.>> rispose secco Yamato.

Il moro sbattè le palpebre un paio di volte.
<<Perché?>> disse sorpreso.
<<Sei entrato qui senza il permesso del nostro signore, quindi prima dovrai conoscerlo. Sarà lui a decidere della tua sorte.>> spiegò il verde.
<<Yamato, ora sei tu quello che sta spaventando il ragazzo…>> lo riprese Ryunosuke.
Il vampiro nominato non disse nulla, ma si lasciò sfuggire un sospiro.

La dimora dei vampiri - YukiMomoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora