4 ― Il mio angelo custode

189 28 7
                                    

― 𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝑸𝒖𝒂𝒕𝒕𝒓𝒐 ―
𝑰𝒍 𝒎𝒊𝒐 𝒂𝒏𝒈𝒆𝒍𝒐 𝒄𝒖𝒔𝒕𝒐𝒅𝒆

― 𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝑸𝒖𝒂𝒕𝒕𝒓𝒐 ―𝑰𝒍 𝒎𝒊𝒐 𝒂𝒏𝒈𝒆𝒍𝒐 𝒄𝒖𝒔𝒕𝒐𝒅𝒆

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Contro ogni aspettativa Jungkook parve piacersi con i capelli rasati. Taehyung – conoscendo l'amore che il più piccolo aveva per i propri capelli – si era categoricamente rifiutato di rasarlo completamente a zero, decidendo anzi di lasciagli i capelli corti di neanche un centimetro, in modo tale che la probabile caduta di quest'ultimi sarebbe stata – all'occhio del più piccolo – minima se non nulla. Jungkook si piaceva con quel suo nuovo taglio di capelli; in qualche modo riusciva anche a nascondere la grossa cicatrice del primo intervento e – allo stesso tempo – gli ricordava del periodo della propria leva militare e di quando, all'epoca, Taehyung lo avesse inondato di complimenti dicendogli che stava benissimo anche con quel nuovo taglio.

E da lì ad un mese la situazione però sembrava non essere variata di molto: i capelli di Jungkook sembravano non cresce e anzi quasi tutte le mattine quest'ultimo aveva trovato sul proprio cuscino qualche piccolo ciuffetto, ma l'effetto ottico dava un porzione così minuscola che Jungkook sembrò non farsene mai un problema. Agli occhi degli altri però si notava.

«Signora Jeon si accomodi»

«Taehyung quante volte ti ho detto di non chiamarmi signora Jeon? Ti ho letteralmente cresciuto come se fossi mio figlio potresti addirittura chiamarmi mamma o anche soltanto con il mio nome!» la classica sgridata da parte della madre di Jungkook fece sorridere come al suo solito Taehyung che proprio non riusciva a chiamare subito la donna come doveva.

«Va bene, scusami, Sanghee»

La signora gli pizzicò amorevolmente una guancia facendola arrossire leggermente «Bravo il mio figliolo. Il mio bambino speciale invece dov'è?» chiese poi osservando il salotto che si trovava in prossimità dell'entrata di casa. Da quando la malattia aveva colpito Jungkook la donna cercava di incontrare quest'ultimo almeno una volta a settimana data la lunga distanza che li separava. Non voleva per nulla al mondo sprecare gli ultimi anni che sarebbero, forse, rimasti a suo figlio.

«È in camera da letto che si sta togliendo il pigiama, ma sono sicuro che a breve arriverà...sta sempre un po' sull'attenti quando sente che c'è qualcun'altro in casa al di fuori di me e lui» spiegò il maggiore «Intanto accomodati pure, ho fatto il tè, ne vuoi per caso una tazza?»

«Lo prenderò dopo con mio figlio, sono sicura che non dirà di no ad una tazza di tè con la propria mamma. Tu piuttosto come stai Taehyung? Il lavoro da casa procede sempre bene? I tuoi genitori?»

«Allora vediamo...» il ragazzo si accomodò sul divano accanto alla signora. Avrebbe volentieri parlato con la suocera, ma di certo non di come stesse lui; quello doveva rimanere un capitolo chiuso e a nessuno accessibile «Il lavoro da casa è forse l'ultimo dei miei problemi dato che i miei dipendenti mi mandano tutto via fax o email. Per quanto riguarda i miei genitori è sempre il solito: per loro sono un ingrato. Li ho delusi e secondo loro non è normale passare dall'essere il proprietario di una delle imprese di famiglia al trasformarsi in un badante di un moccioso troppo pretenzioso»

Our beautiful memories || TaekookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora