― 𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝑫𝒖𝒆 ―
𝑼𝒏𝒂 𝒗𝒂𝒏𝒂 𝒇𝒆𝒍𝒊𝒄𝒊𝒕𝒂'Jungkook alla fine si era operato soltanto due giorni dopo la scoperta della malattia.
L'intervento era durato diverse ore, ore nelle quali Taehyung – prossimo allo svenimento per via dell'ansia – non aveva fatto altro che mangiucchiarsi le unghie e le pellicine delle proprie mani fino ad arrivare a strapparsele a forza per poi sporcarsi la bocca di sangue; un brutto vizio che lo tormentava sin da bambino ma che grazie a Jungkook era riuscito a far cessare, ma che ora – visto il momento – si era presentato più forte che mai.
Anche gli amici e i familiari di Jungkook a quel punto – ormai conoscenti della malattia – erano accorsi in ospedale per dar forza e coraggio alla coppia. Si erano presentati tutti eccetto i genitori di Taehyung, e quest'ultimo poteva ben immaginarsela come cosa dato che i due non avevano fatto neanche lo sforzo di presentarsi al suo matrimonio: si erano limitati ad inviare un cesto di frutta e un misero bigliettino con su scritto: "Auguri, ma sappi che non siamo per nulla fieri di ciò. Non abbiamo speso tempo e soldi per crescere un figlio così". Ma se pensavano che quelle parole avrebbero in qualche modo suscitato una qualche tipo di reazione da parte di Taehyung di certo si sbagliavano, così come la loro assenza in quel momento. Taehyung aveva la testa e il cuore pieni di preoccupazioni riguardo Jungkook e speranze affinché l'intervento andasse per il meglio...dei suoi genitori a momenti manco gliene fregava più di tanto.
Ci vollero esattamente ben quattro ore prima che il medico tornasse da Taehyung e lo avvertisse che l'intervento fosse andato per il meglio «Siamo riusciti a togliere una piccola parte della massa tumorale. Speravamo di asportare una massa più grande, ma possiamo dire che è già un inizio. Ora Jungkook dovrà solo che riprendersi e poi iniziare i vari cicli di chemio e radioterapia» il ragazzo e gli altri avevano fatto i salti di gioia a quella notizia, felici e ora ancor di più speranzosi che Jungkook potesse abbattere finalmente del tutto quell'orribile male, ma le cose avevano iniziato a complicarsi con l'inizio della chemioterapia.
Infatti, come il medico aveva già accennato ad entrambi per il trattamento del glioblastoma, Jungkook – dopo neanche una settimana dall'operazione – si era sottoposto al primo trattamento di chemioterapia che, tutto sommato, non era andato poi così male se non fosse stato per il post seduta.
Taehyung ricordava quel giorno in maniera estremamente perfetta, così come tutte le altre sedute che si erano presentate in seguito a quella. Lui e il minore si erano recati in ospedale in tarda mattinata: Taehyung vestito come se stesse per andare in ufficio e Jungkook con una della sue tute adorate con tanto di cappellino di lana per nascondere la testa mezza rasata dall'intervento e – allo stesso tempo – proteggere i punti di sutura che gli avevano dato. La seduta era durata quasi due ore e mezza e il minore da essa ne era uscito in un primo momento tranquillo e rilassato, ma a casa gli effetti collaterali si erano subito dimostrati: gli girava la testa, si sentiva fiacco e la nausea era assai tremenda; così tanta che Jungkook non fece neanche in tempo ad arrivare al bagno quel giorno che vomitò davanti all'ingresso di casa, sporcando il pavimento e anche se stesso.
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Our beautiful memories || Taekook
Fanfiction[COMPLETA] La memoria è il diario che ciascuno di noi porta sempre con sé -così narrava il noto scrittore Oscar Wilde. Un qualcosa che noi portiamo sempre dietro come un bagaglio personale; un piccolo raccoglitore di vita ricolmo di foto e video in...