Il fischietto

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La sua luce non poté spegnersi, ma venne soltanto attenuata, perché a parlare non fu la mente, ma l'anima.

Appena varcata la soglia d'ingresso, il mio sguardo cade sulla mia sinistra, dove si trova l'accesso a una stanza gigante che sarà adibita all'accoglienza di ogni ospite. Ci sono un sacco di camerieri che la stanno addobbando, preparandola degnamente per un ballo di gàla.

Ho preso il vestito dal bagagliaio dell'auto e sono corsa nella stanza che mi è stata assegnata dalla governante del maniero. Marta ha aspettato fuori, mentre indossavo il vestito e adesso è alla presa con le mie ciocche di capelli, rese ribelli dalla trasformazione. Insieme abbiamo concordato per un'acconciatura abbastanza semplice che tenesse i capelli raccolti in uno chignon disordinato basso con qualche ricciolo lasciato a contornare il mio volto. Le ho chiesto perchè non avesse usato la magia su di me come ha fatto con lei e mi ha spiegato che prima della trasformazione completa, che avverrà allo scoccare della mezzanotte, è pericoloso e potrebbe rivelarsi instabile usare la magia su di me, poiché potrebbe causare effetti indesiderati. Mentre arriccia le ultime ciocchettine, decido di distaccarmi da tutti i pensieri, che in questo momento ronzano nella mia testa, decido di non pensare a cosa accadrà tra qualche ora, di non continuare a cercare una spiegazione sensata a quello che mi è capitato dalle cinque di questa mattina o a domandarmi se sono diventata una folle o, semplicemente, sto sognando. Decido di concentrarmi su altri dettagli, come sul riflesso della stanza nello specchio di fronte a me: c'è un letto matrimoniale a baldacchino con una trapunta bianca, contornata da merletti in pizzo color rame, e tantissimi cuscini del medesimo colore. Il pavimento è in moquette bianca, selezionata per far da contrasto con le mattonelle marroni con schizzi dorati del muro. Dagli angoli formati dalle quattro assi del quadrante del baldacchino, passano due corde nere, a cui è appesa una piccola lampadina a luce calda, da usare per illuminare l'interno del letto mentre le tende vengono tenute chiuse. Ai lati ci sono due comodini, sempre bianchi, una specchiera con una sedia, dove sono seduta adesso, una piccola scrivania a muro e un armadio, abbastanza capiente.

Non sono una persona a cui piace provare qualcosa di diverso dal solito, perciò ho deciso di farmi truccare come faccio ogni giorno. Non mi piace il trucco pesante e per questo ho optato per un ombretto grigio chiarissimo, un filo di matita senza codina, un mascara per intensificare ancora di più i miei nuovi occhi e un rossetto, richiamante il colore di questi ultimi. Non ho voluto farmi applicare nessun fondotinta o correttore, perchè non ho mai sopportato nessuno dei due.

<<Ecco Selen, adesso puoi guardarti>> mi dice Marta, facendo comparire in un angolo della stanza uno specchio intero.

Osservo il mio riflesso con attenzione e nella rifrazione osservo una ragazza troppo perfetta per essere me. Sono cambiata tanto, eppure dentro sento di esser sempre la stessa. Sono sempre stata la ragazza solitaria della scuola che incuteva mistero a chiunque passasse di fianco a me nei corridoi. La mia idea perfetta per la festa dei miei diciotto anni sarebbe stata una passeggiata nel bosco e sedermi sotto la mia quercia e meditare, senza pensare a niente o a nessuno. Chi l'avrebbe mai detto, che adesso nel salone al piano di sotto ci sarebbero stati tutti questi suddetti invitati per l'entrata ufficiale nel mondo magico di me e Peter?

Penso che la vita sia un gioco, ma non un gioco stupido, no, uno di quelli dove al primo sbaglio muori, dove i dadi che lanci segnano il tuo destino e le tue tappe e ogni ingranaggio del fato favorisce un candidato diverso per la vittoria, è una partita a carte, non sai mai quali di esse potrebbero capitarti tra le mani. Forse, però, la vita è leggermente diversa, in ogni gioco ci sono dei vincitori e dei perdenti, ma in questo, tutti hanno già perso in partenza, prima o poi la melodia del nostro battito cardiaco cesserà di essere suonata, tutti i ricordi dei momenti vissuti, le nostre emozioni e i nostri pensieri, saranno sussurri al vento e dopo un po' il nostro corpo diventerà polvere. Tutto quello che c'è nel mezzo tra la nascita e la morte e un'illusione, che allevia i nostri giorni, che ci confonde e ci inganna, ma noi esseri umani, da bravi poeti, leggiamo la poesia che è la vita, innamorandoci del testo e oscurando involontariamente i suoni attorno a noi.

Gli spazi che separano gli attimi...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora