Capitolo 12

13 1 0
                                    

<non andremo a casa mia tranquilla, andremo solo nel mio garage a prendere la mia auto e poi come ti avevo detto a prende il gelato>

<quanto dista il tuo garage a qui?> domandai impaziente, camminando a passi lenti.

<non saprei, altri 10 minuti credo> sbuffo rumorosamente, non sono mai stata impaziente ma il motivo è di vita o morte.
<cosa hai? Ti è entrato qualcosa nel piede?>

<no e che questi tacchi mi danno fastidio ai piedi, sono molto scomodi> lui si abbassa togliendoli e si rialza <grazie ora mi sento più libera> dico iniziando a saltellare per il marciapiede.

<non vorrei passare una notte in ospedale, quindi sta attenta>

Arriviamo nel suo famoso garage in una delle curve del gp di Monaco. Salgo in macchina appena porta la macchina al di fuori di esso, chiudo la portiera nascondendomi subito.

Non riesco a vedere la faccia di Charles ma penso sia confuso almeno finché non sento un semplice 'ah' da parte sua, poi sento una mano appoggiarsi nella mia schiena <adesso puoi> solevo la schiena appoggiandola nello schienale, sospirando poco a poco.

Guardo Charles con gli occhi fissi sulla strada invece sopprime la sua mano portandola nel cambio <i paparazzi ormai sono un'abitudine, credo che tu lo sappia> lo vedo annuire ma non proferire neanche una parola.

<ti ricordi quando ti avevo detto che avrei voluto farti esplorare - anche se l'ho fatto un milione di volte - le Tête du Chien?>

<che sarebbe in sintesi?>

<la montagna>

<ahh si si certo, quella dove mi volevi portare ma non avevo le scarpe "adatte" come dici tu> faccio le virgolette con le dita, lo vedo alzare gli occhi, nessuno me lo aveva mai fatto tranne i miei amici e mia mamma.
Lo dovrei chiamare amico? È mio amico almeno? O uno sconosciuto che vuole conquistarmi per uccidermi alla fine?
Siccome non l'ultima.

<ti ho salvato la vita, comunque si quella. Ti andrebbe di andarci?> domanda girandosi a guardarmi con quei occhi verdi come il muschio di un fiume.

<certo, ma in poche parole vuoi che io faccia trekking giusto?> arrotolo i miei capelli con il mio dito.

<se lo vuoi chiamare così non c'è problema. L'hai mai fatto?> dovrei rispondere di si per sembrare più...come si dice...Cool? Farei colpo? Perché dovrei fare colpo?

<emm...si certo> rispondo insicura di ciò che dico, sono una stupida...I'm stupid...I'm stupid.

<ah si?> dal suo tono sembra non credermi, io mi giro verso di lui.

<no non è per nulla vero, non ho mai fatto trekking. Oh dio ora mi sento così stupida!> appoggio le mani sul viso, arrossendo d'imbarazzo e di vergogna.

<dunque te lo insegnerò io stesso, non devi vergognarti. Io non so fare molte cose fondamentali e il fatto che tu non sappia fare trekking non è nulla nei miei confronti> dice accarezzandomi il braccio <dove prendi il gelato di solito?>

<al Mc, qui a Monaco lo avete?> annuisce cambiando direzione.

<sì certo, andremmo lì. Nel mentre facciamo un gioco, io ti faccio una domanda tu rispondi e viceversa. Ci stai?> faccio il police in su come risposta.
<inizia te>

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: 14 hours ago ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Un Amore Non Impossibile (Charles Leclerc)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora