HO BISOGNO DI RACCONTARLO

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IRENE POV'S

"320*****7"
Il massaggio da parte di Sasha non era altro che un numero di telefono. Non posso rischiare che i miei fratelli lo vedano , sennò sai quante domande altro che FBI e interrogatori. Quindi decido di metterlo dentro la cover del telefono. Mi preparo per andare a letto. Quindi con una tuta dell'adidas trovata nell'armadio, mi metto sul letto e in meno di un secondo mi addormento sperando di non fare incubi perché stavolta non ci sarebbe stata Alice ad abbracciarmi senza fare domande.
Già infatti sperando...

ANDREA POV'S
Subito dopo cena la mia bambina è andata in camera sua con molta euforia come se fosse successo qualcosa di veramente bello.
Andrea: " A me quel cameriere non è piaciuto per nulla. Per tutta la cena ha dato occhiate stare a Irene"
Diego: " Andrea ha ragione, poi quando le ha portato il piatto con quel commentino ha peggiorato la situazione. Nessuno si avvicina a lei se non con il nostro consenso perché se qualcuno le fa del male gli farò rimpiangere di essere nato." Non potevo essere più d'accordo con l'affermazione di mio fratello.
Francesco: " ok, ok, ok, ragazzi calma abbiamo capito nessuno si avv-"
Un urlo impedisce di continuare la frase a mio padre
Irene
Iniziamo a correre verso la camera di mia sorella, Riccardo, Vittorio e papà hanno la pistola in mano io inizio a bussare alla pota di Irene ma non ricevendo risposta decido di entrare e vedo una delle scene più brutte della mia vita.
Irene che si gira e rigira nel letto con le mani al collo.
Corro verso di lei e provo a svegliarla ma senza risultati.
Diego: " Marco fai qualcosa, cosi si ucciderà!!!"
Marco va verso Irene e le prende le mani. Fortunatamente si sveglia e crolla sul petto di Marco. Mi si spezza il cuore vederla cosi.
Irene: " vi p-prego, h-ho p-paura"
Marco: " shh, amore tranquilla era solo un incubo"
Irene: " n-no è su-cesso d-davvero"
Francesco: " hey tesoro, tranquilla qualunque cosa sia ora ci siamo noi nessuno può più farti del male. Che dici di tornare a dormire? e poi domani ne parliamo con calma." Annuisce e poi si sofferma a guardare Diego che, con un linguaggio visivo che solo loro due riescono a capire, va ad abbracciarla per poi mettersi disteso accanto a lei.

MARCO POV'S
Vedere mia sorella con le mani alla gola è stato uno degli scenari più brutti che abbia mai visto. Poi quando l'ho vista crollare su di me mi si è frantumato definitamente il cuore. Nessuno sa cosa le è successo, è tornata oggi dall'ospedale e non volevamo chiederglielo ma lo avremmo fatto domani.

Scesi giu con il resto dei miei fratelli e da li inizio il putiferio.
Papà, Riccardo e Vittorio stanno discutendo su come uccidere Amelia e il suo compagno perché ,stando a quello che ha detto Alice, quei bastardi sono ancora vivi.

Nicolas, Andrea, Marco e Samuele hanno le lacrime a gli occhi e si abbracciano per darsi conforto.

Io non faccio altro che tirare pugni al muro.

Dopo poco scende Diego che sembra il più incazzato di tutti, senza dire niente a nessuno esce sbattendo la porta. Io e samuele ci diamo uno sguardo d'intesa e ci incamminiamo a seguirlo. Diego quando è in preda ad un attacco di rabbia non può essere lasciato solo, perché in quei momenti lui non è in se e quindi non sa ciò che sta facendo e quindi può diventare pericoloso per se stesso soprattutto ma anche per gli altri. Non sappiamo cosa sia successo dopo che siamo andati via, ma in 20 minuti magari lei gli ha raccontato tutto.

Samuele: " Diego aspetta, ci puoi dire che cosa è successo?"
Mio fratello però non si è fermato neanche dopo dieci dei nostri richiami quindi decidiamo di passare alle maniere forti. Inizio a correre verso di lui e lo blocco abbracciandolo da dietro. Sento le sue ginocchia cedere e i singhiozzi arrivare. Ci adagiamo a terra e inizio a fargli le carezze sulla testa cercando si farlo calmare.
Diego: " m-mi ha de-tto tutta la s-sua stor-ria"
Forse non è un buon segno la sua reazione.

Dopo la confessione di Alice tutti ci siamo fatti l'idea che Amelia e il suo compagno non fossero stati dei buoni genitori per Irene. Ma Diego come se sapesse già tutta la verità era entrato in panico pensando il peggio. E mi sa che purtroppo la sua reazione quella volta non è stata affatto esagerata.
Samuele: " puoi raccontarla anche a noi magari possiamo aiutarla tutti insieme"
Diego: " non lo so... non posso... ho fatto una promessa"

DIEGO POV'S

Flashback
Dopo l'incubo Irene mi ha chiesto di dormire insieme.
Dopo aver visto che cosa era successo non lo avrei più permesso o almeno avrei cercato di non farlo avvenire.
Eravamo distesi da ormai 5 minuti e Irene non riusciva a dormire.
Diego: " Amore, sono qui puoi addormentarti tranquillamente nessuno ti farà più del male finché sarò qui a proteggerti."
Irene: " Ho bisogno di raccontarti di me... ma ti prego non dirlo a nessuno... sarò io a dirlo a gli altri quando sarò pronta ok?"
Annui e mi preparai a ciò che stava per dire consapevole che non sarebbe stato niente di buono.
Fece un respiro profondo e mi prese la mano.
Irene: " Allora... come immagino tu sappia che Amelia non era per niente una buona madre. Ogni giorno fino ai miei 5 anni mi insultava e mi picchiava, magari con qualche schiaffo o calcio. Poi con l'arrivo di Giacomo la situazione è decisamente degenerata, avevo otto anni quando si è risposata.Da quel momento sono iniziati i miei primi pestaggi. La prima volta perché avevo provato a chiedere di mangiare a tavola con loro, mi davano da mangiare 1/2 volte a settimana, menomale che Alice si è persa cura anche della mia alimentazione e mi ha dato una mano a ricominciare a mangiare normalmente. A dieci anni mi sono stati presentati quattro uomini, 3 erano amici di Giacomo e uno era il fratello Alessandro.
Erano a casa nostra tutti i giorni, finché quando ho compiuto 11 anni i miei "genitori" mi hanno lasciato con loro per un giorno intero... e quel dannatissimo giorno mi presero ciò che tutti dovrebbero perdere con coscienza e scelta. La mia innocenza. Dario e Alessandro erano quelli più spietati di tutti ovviamente insieme a Giacomo e Amelia. Si divertivano a usarmi come sacco da boxe perché magari facevo qualcosa di sbagliato o anche solo perché gli andava... a 16 anni ho voluto mettere un punto a questa storia e quindi sono scappata di casa. Ho trovato Alice e un lavoro... e poi, beh il resto della storia la sai già..." disse tra le lacrime e i singhiozzi.

La rabbia mi saliva a ogni parola pronunciata da mia sorella. Come possono sei persone fare questo a una bambina che dovrebbe essere trattata come una regina anche solo perché è un essere vivente?!

Intanto stava piangendo. Vederla cosi mi distruggeva non ce la facevo. La presi in braccio e iniziai a cullarla sussurrandogli parole dolci.

Non avevo detto nulla sulla sua storia perché con un solo sguardo ci siamo detti tutto. Avevo così paura di perderla di nuovo che la strinsi talmente forte da farle mancare il respiro.

Da ora in poi chiunque si azzardi a toccarla è un uomo morto.

Fortunatamente quei mostri sono ancora tutti vivi almeno avremo un po' di divertimento. Ancora non avevamo detto ad Irene che facciamo parte della mafia perché era ancora presto ma almeno potevamo divertirci con Amelia, Giacomo, Alessandro, Dario e gli altri due. Perché nessuno tocca la mia famiglia.

Non le avevo chiesto nulla del rapimento perché sapevo che domani mio padre e i miei fratelli avrebbero voluto parlagli di questo.

Avevo bisogno di sfogare la rabbia quindi dopo aver messo Irene con la testa sul cuscino e dopo averle dato un bacio sulla fronte sono uscito sbattendo violentemente la porta di casa senza badare alle occhiate di mio padre e dei miei fratelli.

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