10 minuti di ritardo del treno, cinque minuti per arrivare dalla fermata all'appartamento e cinque minuti passati a piangere. Ormai mancavano solo 10 minuti all'inizio delle lezioni e i due fratelli non se n'erano nemmeno accorti, infatti nel momento esatto in cui Hyunjin gettò il fazzoletto sporco nel cestino, Changbin aprì la porta della camera.
<<Tra poco dobbiamo andare, dovete prepararvi?>>
chiese con tono tranquillo, sperando di non aver peggiorato l'ansia del più piccolo con quelle parole.
<<Sì, arriviamo Chan>>
rispose Christopher, mentre Changbin guardò Hyunjin con sguardo dispiaciuto, ma con un sorriso sulle labbra. Non venne ricambiato però, ed era decisamente comprensibile. Dunque si alzarono entrambi dal letto, prendendo il proprio zaino ed uscendo dalla camera. I quattro ragazzi si incamminarono verso la struttura con passo svelto; nelle prime due ore avevano tutti la stessa classe, quella di arte. Così entrarono, anche se Hyunjin fece un po' di fatica, vedendo tutti quei compagni già seduti in classe. E tutti i posti erano occupati. E mentre gli altri prendevano banco Hyunjin era immobile alla porta, con suo fratello che cercava di farlo entrare in classe. L'unico posto libero era al banco di Minho.
<<Ti prego Christopher non lo voglio vicino a me ti prego mettiti tu al mio posto per favore->>
sussurrava il ragazzo cercando di non farsi sentire dagli altri, che per fortuna stavano già parlando tra di loro, quindi non lo sentirono. Parlò così velocemente che quasi non si capiva cosa stesse dicendo, ma ormai Chris era abituato anche a questo.
<<Hyun, il mio posto è già al banco di Jeongin. Devi superare questa paura. E poi se fai cosi attiri ancora di più l'attenzione degli altri, lo sai vero?>>
quell'affermazione fece deglutire il più piccolo, che dopo aver tirato l'ennesima occhiataccia al fratello maggiore, andò a sedersi vicino a Minho. Il silenzio più totale. Minho non era amichevole come Changbin, stava sulle sue la maggior parte del tempo ed era affettuoso solo con la sua fidanzata.
Infatti durante quelle ore di lezione, Minho non rivolse la minima parola a Hyunjin. Tale comportamento non fece altro che aumentare la sua ansia, ma di certo non avrebbe preso parola per primo. Finalmente suonò quella dannata campanella, segnale per andare in mensa.
<<Non digiunare anche oggi, te lo chiedo per favore>>
Disse Christopher, poggiato con una mano sul banco di Hyunjin e Minho. Non rispose niente, si alzò con fare infastidito aspettando che suo fratello lo accompagnasse in mensa, essendo a lui sconosciuta quella struttura. Proprio nel momento in cui si alzò, Minho fece lo stesso, guardandolo con sguardo freddo, cosa che spiazzò il piccolo Hyunjin.
Perché mi guarda male? Christopher gli ha parlato male di me? Ho..ho sbagliato qualcosa?
In quel momento la sua testa si riempì di paranoie, che lo mangiavano vivo; aveva bisogno di disegnare. Di disegnare e prendere a pugni il muro. Forse di più la seconda. Ma non sapeva che in mensa lo aspettavano altre sgradevoli sorprese...