La porta della sua vecchia casa, stanziava davanti a lei incutendole timore. Era ferma su quel tappetino di benvenuto da minuti interminabili e ringraziò il fatto che Danny fosse ripartito subito o sarebbe sceso dalla macchina per premere lui il campanello.Prese un bel respiro e dopo essersi sistemata il vestito e i capelli, andò finalmente a premere il tasto.
Udì dei passi veloci al di là della porta, fino a che questa non venne aperta da sua figlia, che la accolse con uno splendido sorriso sulle labbra. Era perfettamente vestita ed un profumo dolce, le invase piacevolmente le narici, quando la abbracciò.
-Mamma! Entra.- esclamò Heth, facendole spazio per passare. Richiuse la porta e la guidò in cucina dove Simone e Tom la attendevano.
Per un attimo il suo cuore si era fermato, quando vide qualcun altro oltre i due, presente in quella stanza, darle le spalle. Ma non ci mise molto a riconoscerlo.
-Georg!- urlò quasi, senza rendersene conto.
-Hell!- si voltò verso di lei con un sorriso grandissimo ad incorniciargli il viso. -Come stai?-
-Bene. Non mi aspettavo di trovarti qui!- lo abbracciò di getto, senza pensarci un secondo di più.
Le era mancato tanto e sapere che lui non provasse rabbia nei suoi confronti, l'aiutò a capire quanto avesse provato a prendere le distanze dall'intera vicenda che, effettivamente, non lo riguardava.
Salutò poi Simone e Tom in imbarazzo, cercando di mascherare il fatto che vedere Tom con un grembiule da cucina legato in vita, non la toccasse minimamente. Improvvisamente, le tornarono in mente le immagini della sera nella loro vecchia casa, la sera che Tom aveva cucinato per lei e alla fine avevano concepito Heth, invece di mangiare.
-Avanti, sediamoci che è pronto.- annunciò Tom, destandola dai suoi pensieri non proprio casti.
Hell si sedette accanto ad Heth, mentre di fronte a lei prendeva posto Simone, con al suo fianco Georg. Tom li raggiunse con un'enorme pentola ed un mestolo. Si accinse a servirli uno ad uno, per poi riporre il tutto sul bancone alle loro spalle e sedersi a capotavola, affianco a Simone.
-Papà, siamo sicuri che questa pasta sia commestibile?- domandò Heth dubbiosa, mentre girava la forchetta tra gli spaghetti.
-Certo che lo è, l'ho fatta io!- rispose lui come fosse ovvio.
-È proprio questo che mi preoccupa, se non si era capito.- commentò di nuovo sua figlia.
-Zitta e mangia!-
Dopo essersi augurati "Buon appetito", presero a mangiare. Hell constatò compiaciuta che ciò che aveva cucinato Tom era molto più che commestibile: era davvero buono. Doveva ammettere fosse migliorato.
-È molto buona.- sorrise Hell, cercando di essere gentile. Vide Tom cercare di mascherare un lieve sorriso, sapeva che non le avrebbe mai dato la soddisfazione di farsi vedere colpito.
-Grazie.- si limitò a rispondere, riprendendo a mangiare.
-Tom, passaci il pane, per favore.- chiese Georg al suo amico, dall'altra parte del tavolo.
Tom non rispose - sembrava improvvisamente cupo in volto - e prese il cesto del pane, allungandolo. Hell distese a sua volta il braccio per prenderlo ed un calore intenso le percorse tutto il corpo, quando la sua mano andò a sfiorare quella calda di Tom, che ritrasse immediatamente come fosse stato scottato. I presenti a tavola sembravano non essersi accorti di tutto ciò, ma le guance di Hell stavano prendendo ad imporporarsi e non sarebbero di certo passate inosservate.
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Love Like This -Tom Kaulitz-
Fanfiction•SEQUEL DI SOGNARTI NON MI BASTA• Condividevano un dolore. Condividevano un tavolo, una cucina, una casa, una figlia. Condividevano un desiderio di pace. Condividevano un amore. Eppure non riuscivano a guardarsi negli occhi e leggere tutto questo. E...