Capitolo 13

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Non dirlo a Tom.

Bill era per natura un ragazzo che manteneva le promesse senza particolare difficoltà ma si era reso conto che quella volta aveva accettato un'impresa decisamente ardua. Tenere all'oscuro suo fratello da ciò che era accaduto la notte prima con Hell non era per nulla semplice. Non era abituato a mentirgli o a nascondergli le cose. Non era nella loro abitudine; eppure Hell lo aveva implorato con gli occhi colmi di lacrime. Probabilmente si vergognava, non voleva che Tom si accorgesse anche di quel suo lato debole, nonostante Bill sapesse molto bene quanto suo fratello ne fosse già al corrente.

Una cosa l'aveva sorpreso però: la quantità infinita d'amore che ancora aveva letto nei suoi occhi stanchi e addolorati. Hell era ancora innamorata di suo fratello, lo sapeva, esattamente come Tom era ancora innamorato di lei.

Ora quale poteva essere la cosa giusta da fare? Far tornare suo fratello sui suoi passi per l'ennesima volta, rischiando quindi un'altra delusione o privarli entrambi del loro più grande amore?

Forse l'unica cosa che poteva fare era lasciare che il destino facesse il suo corso.


**


-Questo è stupendo- esclamò Hell non appena vide sua figlia uscire dal camerino.

Indossava un vestito da sera blu che le fasciava morbidamente il corpo, mettendo in risalto le sue gambe snelle e lunghe. Quelle, di certo, le aveva ereditate da suo padre.

-Dici?- domandò lei tornando ad osservarsi allo specchio.

-Sì.- confermò Hell. -Devi assolutamente prenderlo.-

Heth sorrise soddisfatta e tornò a cambiarsi.

Di nuovo nei suoi capi, riprese a girare con il vestito al braccio.

-Secondo te ho possibilità, con questo vestito?- le chiese ad un tratto sua figlia, cosa che la portò a frenare immediatamente, voltandosi a scrutarla non sicura di aver afferrato il senso della domanda.

-Dipende a cosa ti riferisci.- commentò lei, sospettosa.

-Di trovare un ragazzo-

Per poco non si strozzò con la propria saliva. Credeva che Heth vantasse già una fila di ragazzi che le correva dietro.

-Heth...- cominciò in difficoltà. -Sei bellissima, anche con dei semplici vestiti addosso- disse guardandola dritta negli occhi, sperando che recepisse il messaggio.

-Io vorrei un amore come quello tuo e di papà- rispose sua figlia, con una luce speranzosa negli occhi.

-Non te lo augurerei mai, te lo dico sinceramente.- ribatté Hell quasi dispiaciuta. -Davvero, cambia obiettivo.-

-Ho percepito aria di tensione tra te e papà, stamattina, più del solito. Va tutto bene?-

-Sì, tutto bene. Abbiamo avuto solo un piccolo battibecco, tutto qui. Abbiamo chiarito.- Heth non sembrava convinta ma decise di non indagare oltre, per la felicità di Hell. -Andiamo a prenderci un caffè, che dici?- propose poi, ottenendo il consenso di sua figlia. -Pago e andiamo.-


**


Doveva parlargli. Pensiero fisso dall'esatto istante in cui si era alzata dal letto quella mattina. Non poteva continuare a convivere con quell'interrogativo. Doveva trovare Bill.

Aveva atteso di poterlo avvicinare senza la presenza di Heth e Tom - anche se quest'ultimo non era uscito dalla sua stanza - e non l'aveva perso d'occhio un solo momento quel pomeriggio, una volta che aveva riportato a casa sua figlia. L'aveva visto uscire in giardino, probabilmente per tornare a casa sua. Quando uscì dalla porta di casa, lo trovò - come previsto - vicino la macchina che si accendeva una sigaretta.

Love Like This -Tom Kaulitz-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora