10. Città dell'Alluminio, Altra via

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-Hana, fermati... Hana!-.

Ryusui riuscì presto a raggiungerla, in mezzo a quel corridoio vuoto, afferrandole la mano proprio mentre stava per svoltare un angolo. Poco prima non era nemmeno riuscito ad intervenire, volendo invece lasciarle campo libero per discutere con Senku... tuttavia non era andata esattamente come se lo aspettava. Nessuno lì si era aspettato, molto probabilmente, come sarebbe andata a finire quella loro discussione. Nemmeno Senku... e ciò valeva anche per la stessa Hana. O non sarebbe scappata via per evitare di peggiorare la situazione, e non starebbe nemmeno piangendo in quel modo.

Ryusui sussurrò di nuovo il suo nome nel vederla così irrigidita e solo in quel momento si voltò verso di lui: le lacrime le rigarono il viso corrucciato, senza smettere di singhiozzare.

Non proferì parola, invece allargò le braccia per abbracciarla e Hana si buttò sul suo petto, senza nemmeno esitare. Nascose il volto e, possibilmente, sfogò tutto il dolore e quei sentimenti negativi di cui si vergognava e imbarazzava allo stesso tempo. Ryusui la strinse a sé, portando una mano ad accarezzarle i capelli, cercando di darle conforto mentre le poggiava tutta se stessa a lui.

Erano suoni terribili per lui — non avrebbe mai voluto vedere Hana in quel modo e il peggio era che, questa volta, non c'era nulla che potesse fare per ridarle il sorriso se non aspettare.

Restarono abbracciati anche quando Hana aveva smesso di singhiozzare e non aveva più lacrime da buttare fuori, cercando invece di placare il proprio respiro e riprendere la solita calma e tranquillità.

Se possibile, strinse ancora di più la presa e si accoccolava meglio sul suo petto — Hana non voleva affatto liberarsi da quel confortevole abbraccio — quando, ad una certa, sentì Ryusui darle un veloce bacio sulla testa.

-Andiamo in camera, dai-. Le sussurrò e Hana potè solo annuire debolmente, mentre si separavano a malincuore e lui le prendeva la mano, per portarla poi nella sua cabina. Una volta entrati, si sistemarono sul letto, Ryusui la stringeva a sé, cullandola per trasmetterle la sicurezza che aveva bisogno in quel momento.

In quel silenzio confortante, Hana ripensava alla discussione avuta poco prima e ciò la rendeva ancora più triste.

-Ho mentito-. Ammise, sentendosi sottotono. Ryusui frenò per un attimo la mano che le accarezzava la schiena, con curiosità, prima di continuare ad ascoltare cosa intendeva.

-Cioè, non proprio... voglio dire, in entrambi i casi ci ritroveremmo ad affrontare situazioni pericolose, non importa che genere di razzo finiamo per costruire-. Hana corrucciò le sopracciglia, pensando ancora a cosa aveva detto a Senku. -Era solo una scusa. In realtà... fin dall'inizio... l'unica cosa che desidero non è semplicemente mandare Senku sulla luna, ma voglio vedere il momento in cui lui ritornerà, tutto ghignante come al solito, ed io sarei stata lì, pronta ad accoglierlo-.

Hana fece un lungo sospiro tremolante. Sentiva nuovamente gli occhi inumidirsi. -Chi andrà lì, secondo te, Ryusui? È ovvio che lo scienziato sarà Senku. Non c'è un pilota migliore di te e, per quanto riguarda il guerriero, potrebbe essere Tsukasa, Kohaku, Kinro, Hyoga... tutte persone a cui tengo!-.

La persona che vedeva come un fratello, il suo fidanzato e un suo amico sarebbero stati gli astronauti scelti — come poteva rimanere calma e tranquilla?

Hana continuò ad ammettere come, quando la missione nella luna sarebbe finita con la loro vittoria — di questo lei non ne aveva dubbi — avrebbe tanto voluto festeggiare con tutti quella vittoria. E con tutti, intendeva anche loro tre.

-Ma non potrei mai considerarla una vittoria per il Regno della Scienza, se voi tre non ci sarete sulla Terra a festeggiare tutti insieme! Se resterete bloccati sulla luna, pietrificati in attesa che noi veniamo a prendervi!-.

Come un fiore che fluttua nel vento | DR. STONE [Ryusui x OC]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora