stan's pov
era circa l'una di notte, quando fui svegliato dagli svariati tentativi dei miei genitori
randy " stan! stan mi senti!?...svegliati ti prego stan!...dobbiamo portarlo in ospedale, sharon tu chiama shelly e dille di venire con noi"
sharon "siamo arrivati troppo tardi..."
randy "no! non è tardi!....mio stanley..."
sharon " ma guarda com'è pallido!"
randy " cazzarola ho visto sharon, ho visto!!! muoviamoci !!!"
non riuscivo ancora ad aprire gli occhi, oltre la forte nausea percepivo un clima esterno di panico, ma che a me non toccava minimamente. Era come se mi fossi fatto talmente tanto da bruciare fino all'ultimo neurone, ero un vegetale.
Non avevo le forze di camminare, mi sollevò da quel dannato pavimento mio padre, mentre mi accarezzava la fronte, e mi caricò nella macchina. Come quando ero bambino e facevo finta di dormire per essere portato in braccio da papà.
Ma quella volta dormivo in piedi per davvero, e nessuno sapeva se mi sarei risvegliato.
Durante il viaggio, sentivo i miei genitori urlassi addosso e un sottofondo di shelly che per la prima volta piangeva disperata, forse confuso.
Ma non riuscivo a capire cosa si urlassero, e forse era meglio così. Per una volta, forse sarei riuscito ad ignorarli davvero.
Udii le sirene dell'ambulanza, con una barella fui caricato dentro il loro furgone.
Fui steso in un lettino, sentii delle voci, qualcuno dei medici esclamò "libera!" prima di infliggermi con delle forti scosse nei pettorali.
Un processo che si ripetè fino a quando non aprii gli occhi.
Ero vivo, ma come per metà. Una parte di me rimaneva morta.
La prima cosa che vidi una volta aperti gli occhi, furono le luci bianche di quel camioncino, poi i miei occhi misero a fuoco, e vidi di fronte a me il medico che mi aveva salvato la vita.
Dal punto di vista del rispetto, avrei dovuto ringraziarlo con tutto il mio cuore, ma per la condizione in cui ero, avrei voluto solo sputargli in faccia.
Io volevo morire, e c'ero così vicino.
medico "ben tornato ragazzo" e mi accolse al mondo con un sorriso.
stan "dottore...com'è che mi sono ridotto così? io non ricordo quasi niente..."
medico " i tuoi mi hanno chiamato dicendomi di averti ritrovato nella tua stanza a terra privo di sensi, con della schiuma in bocca...accanto a te, delle bottiglie di alcolici e un barattolo di aspirina vuoti ...hai provato ad ammazzarti bello. Senti, io non so quale sia il tuo problema ma parlane con qualcuno, e ricorda che questa non è la soluzione. Perchè se oggi ti sono riuscito a salvare, è solo per miracolo."
SPAZIO AUTRICE
eii io sono sara, autrice di questa fanficquesta storia è un po' drammatica ma vi assicuro che nei prossimi capitoli diventerà più felice
nel frattempo seguitemi e mandate stelline ✨
vi aspetto nella prossima parte
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𝔻𝔼𝕊𝕋𝕀ℕ𝕆: style (kylexstan)
Fanfictionsalve, io sono sara, ho 14 anni e questa è la mia prima fanfic in assoluto. Si accettano critiche costruttive, visto che sono alle prime armi, che siano però COSTRUTTIVE. sono innamorata della style, infatti questa fanfic parla di questi due ragazzi...