~Capitolo 2~

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"Fox le conviene rispondere alla domanda" mi dice spazientita la professoressa di storia. Io rimango zitta e abbasso lo sguardo sulle mie scarpe.
Dopo uno sbuffo rumoroso continua "Si può sapere cosa ti è successo? Nel primo periodo eri la più brava, adesso non apri bocca..." dice scuotendo la testa. Prende la penna rossa appoggiata sopra al registro e scrive qualcosa.
"Ti interrogo la prossima volta, studia e preparati bene per favore. " mi dice guardandomi seria congedandomi poi, con un rapido gesto della mano. Mi siedo al mio posto e continuo a disegnare fregandomene delle occhiatine dei miei compagni di classe.

L'ora finisce e, velocemente, esco dalla classe. A passo svelto, lo sguardo basso e il viso coperto dai miei capelli vado verso il mio armadietto. Sistemo i libri e, quando lo chiudo, i miei occhi cadono sulle quattro foto appese sulla superficie interna della portella. In tutte ci siamo io e Sara. Respiro a pieni polmoni e cerco di trattenere le lacrime. Chiudo l'armadietto e, con la testa china e i capelli davanti al viso come uno scudo, percorro i corridoi per uscire dalla scuola. Mi scontro con qualcuno.
"Scusa" sussurro senza alzare lo sguardo dalle mie scarpe.
"Rose" dice un ragazzo altrettanto piano.
Alzo lo sguardo dopo aver riconosciuto la voce. Micha.
"Ciao Micha, scusami. Stavo pensando e non ti avevo visto." dico arrossendo e distogliendo lo sguardo dai suoi occhi che mi guardano.
"Tranquilla Rose,come stai?" mi chiede sorridendomi debolmente.
"Ehm bene, tu?" gli chiedo dopo un po' di esitazione.
"Bene, volevo chiederti una cosa.." mi dice per poi alzare lo sguardo quando sente il suo nome chiamato da qualcuno. Due ragazze, una bionda e una rossa, si avvicinano e lo salutano calorosamente. Ricambia con un po' di freddezzale e riporta lo sguardo su di me.
"Stavo dicendo.." continua "Mi farebbe piacere se tu venissi a casa mia per pranzo oggi così, questo pomeriggio, andiamo assieme da Sara." mi dice abbassando di tanto in tanto lo sguardo verso le sue scarpe. Entro nel panico più totale. Io a pranzo con lui? Mi guardo attorno con gli occhi spalancati o le guance in fiamme. Mi è sempre piaciuto ma non l'ho mai detto a nessuno, neanche a Sara, ma per lui penso di esser sempre stata l' amica del cuore di sua sorella. Riporto lo sguardo su Micha e mi sta guardando in attesa di una risposta.
" Ehm, ok sì, devo solo Ehm, devo avvisare mia mamma" rispondo incespicandomi ogni tanto sulle parole. Micha sorride, con quel suo sorriso magnifico. Usciamo da scuola e decido di chiamare mia mamma. Dopo cinque squilli non risponde e interrompo la chiamata. Mi arriva subito un messaggio da parte sua.
"Scusami tesoro ma ho un cliente importante. È successo qualcosa? "
Le rispondo velocemente.
"No, volevo solo avvisarti che pranzo a casa di Sara con suo fratello e poi andiamo assieme da Sara. A questa sera Xx"
Mi arriva una risposta ma ho già messo il telefono in tasca.
Micha non è più vicino a me, mi guardo attorno e lo vedo con una ragazza mora, alta e magra. Lei ride e passa lentamente la mano destra sul braccio sinistro di Micha. Non riesco a vedere il suo viso ma starà sicuramente sorridendo anche lui. Mi siedo sul muretto vicino alle scale e aspetto con lo sguardo sulle mie scarpe. Sono il nulla in confronto a tutte le ragazze stupende che gli stanno attorno.
"Ciao Ro!" urlacchia qualcuno vicino a me. Un forte, quasi fastidioso, odore di profumo femminile mi investe dopo pochi secondi. Alzo lo sguardo e mi trovo davanti Matilde, una ragazza bionda con i capelli fino a metà schiena e gli occhi marroni e penetranti.
"Ciao Matilde" le rispondo forzando un piccolo sorriso.
"Benone grazie! Tu come stai? Non ti vedo tanto bene, scusa se te lo dico! Ho saputo della tua amica Mara...Tara... Bon, lei. Mi dispiace un casino ti giuro! Non ci voleva proprio... Che capelli spenti che hai, pieni di doppie punte! Dovresti fare un salto dalla parrucchiera uno di questi giorni tesoro, davvero! Ho saputo che la tua amica ieri è stata davvero male, una ricaduta o una cosa del genere..." dice increspando le labbra e assumendo un espressione pensierosa. " Elena mi ha detto che ha iniziato a tossire e non la smetteva più e mi ha detto che è stata sicuramente colpa della finestra che un'infermiera aveva lasciato aperta." continua bisbigliando l'ultima parte è scuotendo la testa con aria contrariata. I miei occhi sono lucidi e mi sento mancare l'aria, avevo aperto io la finestra.
"Matilde noi dobbiamo andare, ciao" la interrompe Micha prendendomi per mano e trascinandomi via da lei.
"Ciao Rose! Ci si vede in giro!" urla la bionda salutandomi con la mano e un grande sorriso sulle labbra.
"Ciao" bisbiglio. Micha continua a trascinarmi e io non mi oppongo, le mie gambe si muovono da sole e i miei occhi guardano fissi un punto lontano. Ho aperto io la finestra.
" Rose ti prego, non pensare a quello che ti ha detto" mi prega Micha fermandosi di colpo per potermi guardare negli ochhi. Io non gli rispondo e rimango con la stessa espressione sconvolta.
Lui riprende a camminare con la mia mano stretta nella sua.
"Maledetta oca bionda" bisbiglia con un pizzico di odio quando siamo fuori dai cancelli della scuola e vediamo Matilde correre verso un gruppo di ragazze perfettamente pettinate.
Ho aperto io la finestra.

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