Capitolo 5

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POV HARRY

Fortunatamente era arrivata Jenny a interrompere i nostri 'sguardi'. Non sapevo davvero cosa mi era preso. Ero un umano e il cuore batteva fortissimo, sentivo tutto il sangue pulsare nel cervello come se avessi corso cento chilometri o di più. Appena l'avevo vista da vicino, come umano, avevo capito che era molto difficile torturarla, ma dovevo.

"Eccoti Harry, ti ho cercato dapp-" La interruppi scagliandola a terra così forte da fargli spaccare in due il cranio con la mia forza sovrannaturale ovviamente.

"Stai zitta plebea." Non avevo più voglia di sentirla blaterare.

Vidi un ragazzo con occhi spalancati guardarmi tremante. Aveva visto la scena. Entrai nella sua mente e lo convinsi che fosse scivolata lei sul pavimento bagnato. Sorrisi quando la sua espressione cambiò credendo a quello che gli avevo fatto credere e chiamò la professoressa che stava passando proprio in quel momento e la portarono in infermeria. Stupidi umani.

POV HOLLY

I suoi occhi, Dio, non ero riuscita a togliermeli dalla testa neanche un secondo. Erano sempre nella mia mente ogni qualvolta che mi distraevo dalla lezione. Sapevo, in qualche modo,che tutto quello era sbagliato, che dovevo scappare da quel ragazzo immediatamente. Il mio corpo però si rifiutava di obbedire, voleva scoprire i lati più misteriosi di quel ragazzo. Come tutti i novellini doveva essere un ragazzo timido e invece in quel momento mi sembrava molto orgoglioso di sé. Era misterioso e mi piaceva. Alla fine della terza ora girava la notizia che Jenny fosse scivolata sul pavimento della scuola e si fosse rotta il cranio. Io risi all'inizio credendo che fossero tutte balle, ma i professori confermarono tutto. Decisi di andare in infermeria anche se quella ragazza mi stava davvero antipatica, la Bibbia dice che bisogna perdonare tutti e quindi decisi di perdonarla. Andai in infermeria, ma non c'era traccia di lei da nessuna parte. Sbuffando chiesi all'infermiera della scuola dove si trovasse e lei mi rispose che era andata in ospedale dato che era troppo grave la sua situazione. Grande. Sospirando decisi che sarei andata da lei dopo scuola. Mi avviai verso la mia prossima classe e cercai di togliermi dalla testa ogni pensiero che mi portava a lui.

***

Era da ore che aspettavo fuori dalla sua stanza,a quanto pare era una cosa davvero grave. Come promesso ero arrivata qui appena ero uscita da scuola e avevo comprato delle patatine per pranzo alla macchinetta dell'ospedale. Erano ormai le tre e mezza quando un infermiere uscí dalla sua stanza e mi fece un cenno col capo. Capii che dovevo entrare e cosí feci,la trovai con il cranio fasciato,mi rattristai per lei,mio Dio. Era veramente caduta cosí tanto forte?
Prima che potessi rispondermi lei mi sorrise,come se mi chiedesse scusa per tutto quello che mi aveva fatto in questi mesi,le sorrisi di rimando e mi avvicinai di piú.

"Mi dispiace per quello che ti ho fatto passare,grazie che sei venuta,sarai l'unica oltre i miei genitori perchè tutta la scuola mi odia.Non ho nessuno."

Era tutto vero,nessuno le voleva bene per quello che aveva fatto passare a molti ragazzi,inclusa me e anche per la sua reputazione da puttana.

"Ti sbagli,ora ci sono io e non mi chiamo nessuno" Le feci l'occhiolino e lei ridacchió e io sorrisi.

"Grazie,sei veramente carina" Sorrise "Ora peró dovresti andare a fare i compiti o mi sbaglio?" Chiese curiosa.

"No no hai pienamente ragione,a domani!" La salutai sorridendo e lei mi fece un cenno con la mano.

Scomparii dalla sua vista correndo verso l'uscita,mi aspettavano parecchie domande dalla padrona dell'orfanotrofio.Ops.Sapete una cosa?Non mi interessava nemmeno.

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