"Cinquanta once scommetto, che lo farete!".
Leone trascrisse testuali parole su un quadernetto. Antonio, detto Toni, era incerto; accettare o non accettare?
Brillo ed euforico, annuì sbraitando, e firmò il biglietto. A dire il vero, eran tutti ebbri: nelle allora bettole, il vino abbondava.Barcollando, lo scommettitore Giuseppe, detto Bepi, accompagnato da Toni, Leone, e una masnada di marinai, pescatori e gondolieri, uscì dalla tavernetta. Dacchè Venezia pullula di canali, fecero presto a trovare acqua per nuotare. "Come da accordo, il primo a nuotare 500 piedi, vince!".
Si tuffarono in acqua, nel lurido, unto, sozzo e lercio canale. Eccessivamente ubriaco, Bepi non riusciva a galleggiare; gli mancavan le forze. Rideva, insieme a tutto l'accolito di ubriachi spettatori. Poi, però, annegò.
Il gruppo di brilli era assai occupato a strillare, per accorgersi che Bepi annegava. Leone fece zittire tutti per un momento: doveva decretare la vincita a tavolino a favore di Toni, che, con tutte le sue forze, s'impegnava a galleggiare, ridere e sudare. Tutti intonarono un lirico inno di vittoria.
Il giorno seguente, la moglie di Bepi, disperata ed infuriata, consegnò 50 once di pesce essiccato a Toni che, tuttavia, morì la settimana seguente, a causa delle malattie contratte nell'acqua contaminata del canale, nel quale aveva felicemente sguazzato.
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Le Novelle del Mares
Historical FictionRaccolta di Novelle classiche scritte dal sottoscritto.