Novella II: Il Mercante Veneziano

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"Ne so tanto di danaro quanto di donne!" soleva spesso dire un mercante veneziano di nome Agapito. Qualcuno gli credeva, qualch'altro no, ma egli, col passare degli anni, si convinceva sempre più d'esser saccente ed esperto di donne.

Tuttavia, non aveva mai trovato la propria signora. Dopo un avvenimento in particolare, però, nessuno gli credette più...

Una sua conoscente, un venerdì, gli propose di passare una serata romantica.
Egli, alle 19 in punto, si presentò davanti alla casa della donna. Entrò, e quest'ultima, la signora Maria, stava a tessere una vestaglia. Essa gli spiegò che l'avrebbe poi indossata per esser ancora più bella e sensuale agli occhi suoi.
Indi, disse al vecchio commerciante di sbucciare lui stesso le patate, poichè era assai occupata. Esso finì di sbucciare le patate. Maria, allora, gli ordinò di tagliarle a cubetti, giustificandosi dicendo che era ancora impegnata.

Tagliate a cubetti le patate, gli toccò anche infornarle assieme ad un delizioso agnello. Appena fu pronto il pasto, la signora Maria terminò la vestaglia.
Il venditore, tuttavia, restò di stucco quando sentì che qualcuno, in quell'esatto istante, cioè quando si era appena al principio della serata romantica, girava la chiave nella serratura...
All'uscio si presentò il figlio della donna, che si precipitò subito in cucina a gustare il convito.
Quindi, la signora Maria ringraziò di cuore il negoziante per avergli cucinato la cena.
Tutto rammadicato, il mercante Agapito se ne tornò a casa, e passò un'intera nottata in bianco.


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