Capitolo 38

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"Cosa?!" urlo.
"Si, hai capito bene" annuisce seria Monica.
Questi sono i momenti in cui facciamo pettegolezzi.
"Perché non hanno detto niente?" chiedo disperata.
"Sapessi la strana idea di Elina, voleva coglierci di sorpresa in modo da rendere il tutto semplice!" gira le pagine di una rivista.
La situazione è super critica! Mia sorella Elina si sposerà a giugno, cioè molto presto e non voleva dirci nulla! Per giunta questo presunto fidanzato verrà stasera a cena; la parte gravissima è che nessuno sapeva nulla!
"Ma è impazzita?!" urlo quasi.
"È l'amore e comunque ora è convinta del contrario, quel fatidico giorno ci vuole uno più preparati dell'altro."
"Oh no! Abbiamo solo un mese per fare tutto..."
"Non me ne parlare"
Si sente bussare alla porta.
"Ragazze sarà meglio che vi prepariate, contando quanto ci mettete" ci avvisa Penelope.
"Ok" mi alzo e la seguo fuori dalla stanza fucsia.
"Cosa posso indossare?" chiedo ancora una volta a Serafina.
Lei si limita a fare un verso e accucciarsi sul mio letto.
Alla fine mi "convinco"per un gonna lunga fino alle caviglie di velo blu e sopra una camicetta di seta bianca, delle ballerine gialle, lascio i capelli sciolti, metto un rossetto pesca e una collana lunga di Chanel.
Mi guardo allo specchio.
"Perfetta, no?" dico a Serafina.
Poi acchiappo anche lei e le infilo un bellissimo collare di Burberry.
"Sei anche tu bella" mi fa le fusa.
Scendo giù, con la gattina in braccio.
Trovo tutti seduti nel salotto, Elina è super nervosa e gira su tutti per correggere quelli che lei definisce "errori".
"Licia!" mi urla.
"Cosa?" chiedo mentre accarezzo Serafina.
"Potevi mettere qualcosa di più classico!" mi bacchetta.
"Cosa?" chiedo perplessa.
Stringe gli occhi in due fessure.
"Fortuna per te che ho altro a cui pensare" sussurra.
Poi suona il campanello.
Elina salta, ed inizia a girare per stanza e lamentarsi.
"Me ne andrei volentieri" dico ad Andrea già scocciata.
"Non me ne parlare, la storia di costringermi a mettere questa schifezza, non mi piace" si riferisce alla mini gonna di jeans che scopre delle gambe perfette.
Andiamo nel salone, mentre Elina apre la porta.
"Buonasera" sento una voce maschile.
"Ciao tesoro" dice Elina arrossendo.
È alto, dai capelli neri e gli occhi celesti.
Il ragazzo saluta i miei genitori.
Io e le altre ci limitiamo a restare in silenzio, questa situazione ci ha infastidite già abbastanza. Solo ora mi rendo conto che Elina non ha la solita lunga treccia, ma il manto castano le cade impeccabile sulle spalle.
Conversano senza alludere neanche per un secondo alle sue sorelle.
Si chiama Antony, da ciò che ho capito.
All'improvviso lui urla come una femminuccia, salta sulle punte dei piedi e indica un punto.
Ci giriamo e troviamo Serafina stiracchiarsi.
"Cos'è quella bestiaccia! Aiuto!" urla quello che dovrebbe definirsi uomo.
Bestiaccia a chi? Forse a se stesso!
Noto Andrea trattenersi dal ridere e Monica sbiancare.
"Serafina il nostro gatto domestico" risponde Penelope ovvia.
"Toglietelo, potrebbe farmi del male!" urla ancora mentre la gatta sbadiglia.
Elina mi fa uno sguardo omicida. Subito mi fiondo su Serafina la prendo in braccio e la porto di sopra in stanza.
"È per poco" mi dico.
Scendo e ci accomodiamo a tavola.
Il cuoco oggi si è superato, è tutto buonissimo!
"Bleak!" dice disgustato Antony.
Tutti ci giriamo a guardarlo, mentre lascia cadere la forchetta nel piatto di pesce.
"Allora Antony così tu lavori nello stesso ospedale di Elina" subito mio padre cerca di risolvere la situazione.
"Si, proprio così" beve il bicchiere di vino e dopo fa la faccia schifata.
Lo odio!
"Non vedo l'ora di conoscere i tuoi genitori" sorride mia madre per smorzare il silenzio.
"Mi creda, dovrà fare molto di più di semplici potate di pesce e champagne costoso"
Noto mia madre stringere la forchetta.
Ma Elina dove ha trovato uno così?
Mia madre ride, e si vede da un miglio che vorrebbe strozzarlo.
Ma dico lo fa apposta?
Sento vibrare il mio cellulare.
Lo prendo.
"Amore come va tutto a posto?" Simone mio salvatore.
"Magari, è uno screanzato con la puzza sotto il naso" rispondo.
"Simpatico;-)" risponde.
"Come te|-(" dico.
"Scusa scusa"
"Ora vado non vorrei che il "principe" giudicasse anche me"
"Passo e chiudo principessa;-)"
Sospiro rumorosamente e ritorno con la testa nel piatto.
"Mi meraviglio come i tuoi genitori non si vergognino di te" sento dire.
Alzo la testa.
"A me?" chiedo allibita.
Scoppia a ridere.
Questo ha bisogno di essere rinchiuso in un manicomio!
"Sei scappata il giorno di Natale come una fuori di testa" dice.
"Come te" sussurro, sfortunatamente non mi sente.
La cena continua "tranquilla" per dire.
Arriviamo al dolce, lo hanno preparato Alice e Monica, dopo mille storie da parte di Elina.
So già che sarà la parte migliore: sanno come muoversi in cucina, in confronto a me.
Arriva il dolce che si rivela una torta a due piani di cioccolata con sopra fragole e panna.
Appena mangio la prima forchettata vado sulle nuvole, è super buona! La più buona di sempre.
E noto che tutti la mangiano famelici.
A parte uno.
"Questo dolce è disgustoso, per chi non ha le papille" dice Antony.
Si sente il forte rumore di una sedia.
Alice con gli occhi lucidi sposta la sedia bruscamente e scappa sulle scale.
Monica si alza lo guarda assassina e va verso il punto in cui è scomparsa Alice.
Poi anche Andrea, Michelle, Denise e Deliah.
Lo guardo, mi alzo di colpo e insieme a me Penelope e saliamo le scale.
Entriamo in camera di Alice.
Tutte sono lì ad abbracciarla, visto quanto sia sensibile.
"Io non ci vado al matrimonio se c'è quello!" dice Monica.
"Sveglia, ti sei scordata che è lo sposo? Anche se odioso" borbotta Andrea che è impegnata a togliersi la gonna e mettersi un pantalone di Alice.
"Lo odio" dico nervosa.
"È insopportabile" continua Penelope.
"Ragazze! Non dobbiamo dimostrarci deboli!Presto ognuna nella propria stanza! Cosi non potranno parlare a tutte!" incoraggia Denise.
"Buona idea!" concorda Michelle.
"Forza tutte fuori" apre la porta Deliah.
Tutte svelte andiamo nelle nostre camere.
Io entro nella mia e prendo un respiro, come se avessi perso l'ossigeno.
"Finalmente" dico.
"Già, non ne potevo più" sento una voce che conosco bene e che amo.
"Da quanto sei qui?"chiedo.
"Da un po',ma ho perso tempo" risponde.
"Non sai che serata" chiudo a chiave.
"Povera la mia piccola"
Si alza dalla solita poltrona e mi bacia.
"Finalmente" sospiro.
"Dormi con me?" chiedo ancora.
"Non me lo chiedere nemmeno!" inizia a spogliarsi, ormai ci sono abituata.
"Torno subito" vado in bagno, mi lavo e mi metto il pigiama.
"Non mi piaci così" dice già steso sul letto.
"Scusa?"
"Non mi piaci in pigiama"
"Senti ne ho abbastanza di questi malcontenti per oggi" mi spoglio velocemente, restando in intimo rosa.
"Ora si può"
Salto sul letto e mi accoccolo vicino a lui che mi stringe.
"Notte Simo" lo baco sulla guancia.
"Notte amore" mi bacia a stampo.
Così ci addormentiamo abbracciati.

Mi prometti una cosa? (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora