13| «Volevo vederti adesso»

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Ero intenta a studiare quando mi tornò in mente tutto quello che era successo due giorni prima.
Ero tornata single dopo 3 anni, mi sentivo stabile e serena, ma la mancanza, di non poter parlare con Leo di tutto quel che mi passava per la testa, si faceva sentire.

Mentre continuai a scrivere al computer gli appunti della lezione, si sollevò nell'aria un leggero profumo di rose.
Il pacco si trovava ancora sul tavolino, tra il divano e la tv, e la lettera si trovava ancora sul mio comodino.
Io e Charles non avevamo più parlato da quel pomeriggio e dopo quel che David mi aveva raccontato, non ero intenzionata a scrivergli.
Ero sicura che non stesse prendendo in giro anche me, però mi dispiaceva per quel suo comportamento nei confronti di una delle persone che per prima mi aveva accolto in quella città.
I ricordi di quella sera viaggiarono nella mente.

«Quindi aspetta» presi un boccone della carne che avevo ordinato, poi continuai «Tu eri fidanzato con Charlotte e Charles era uno dei tuoi amici più stretti, poi?» Luis mi rispose al posto del diretto interessato «An te lo ha ripetuto 3 volte almeno, Charles ci ha provato con Charlotte e mandava quelle rose a casa sua» mi girai verso di lui «Shh! Voglio sentire lui»
Tornai a guardare Davi, lui posò le posate affianco al piatto, si pulì la bocca con un tovagliolo, la barba leggermente più lunga del solito, la camicia bianca, il mare e il tramonto a fargli da contorno, gli davano un'aria più elegante.
Era impossibile pensare che qualcuno potesse tradirlo.
«Me l'ha fregata da sotto il naso, si» il mio silenzio fu inequivocabile, volevo sapere ogni dettaglio.
«Le mandava quelle rose, lei poi era molto strana in quel periodo, non mi invitava più spesso a casa sua. Un giorno trovai quelle rose e un biglietto con una dedica, firmato "CL". Discussi pesantemente con Charlotte e mi disse che era stato lui a mandargliele. Litigai con Charles e fine della nostra amicizia e della mia relazione»

I ricordi vennero interrotti dall'arrivo di una mail da parte della scuderia.
Vederla mi stranì, quel mezzo veniva utilizzato per mandare i biglietti aerei o le prenotazioni degli hotel, ma quella settimana non ci sarebbe stato nessun gran premio.

La aprì, era la mail della scuderia, ma era Mia a firmare la comunicazione.
"Come quanto comunicatoci da Charles, ti inviamo il pass come sua accompagnatrice per la sfilata della casa di moda della Ferrari a Milano, ti invieremo vari capi entro domani, scegli quello che più ti piace. Ci vediamo in Brasile!!"

La comunicazione mi lasciò esterrefatta, sapevo dell'esistenza di quella sfilata, sarebbe stato un evento così grande che, anche noi del team della scuderia, avevamo dato una mano su tutti i canali social.
Ma quell'invito? Charles non mi aveva detto niente, avrebbe potuto chiedere invece di fare tutto di testa sua.

Feci una foto all'email e la mandai nel gruppo con gli altri.

Anastasia: Ma fa sul serio?

Poi scrissi subito a Charles.

Anastasia: Potevi almeno chiedermi il permesso prima di indicarmi come tua accompagnatrice.
La sua risposta non si fece attendere.
Charles: Sorpresa!

Fissai il telefono, chiusi velocemente i libri e il computer, non sarei stata capace di sostenere una conversazione con Charles e gli appunti di Personal branding.

Anastasia: Se l'avessi saputo prima mi sarei organizzata meglio, come arriviamo a Milano in così poco tempo?

Piegai le ginocchia fino a sotto il mento e riuscì a portare i piedi sulla sedia, attendendo una sua risposta.

Poco dopo il nome del pilota, spuntò sul mio telefono, stava provando ad avviare una videochiamata.
Balzai dalla sieda, corsi in bagno, mi sciolsi la coda, sistemai i capelli e mi tolsi gli occhiali, poi tornai in camera ma la chiamata era già stata chiusa.
Mi distesi sul letto e presi coraggio, schiacciai l'icona della videochiamata e poco dopo la sua faccia spuntò sul mio telefono.

Ricordati di guardare la luna // Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora