Era giovedì, quella sera stessa sarei tornata a casa, a Palermo.
Non avevo potuto dire di no a Leo, dovevo tornare da lui e dovevamo chiarire quella situazione una volta per tutte.
In realtà alla scuderia avevo detto di avere dei problemi in famiglia e di dover tornare subito a casa, fortunatamente non avevano fatto troppe domande e mi avevano dato la possibilità di partire sabato mattina così da poter essere a Doha per il giorno della gara.
Non avrei più chiesto nessuna cortesia al mio team, erano già stati troppo gentili con me e non volevo sembrare una che si approfittava della situazione.
Amavo Leo con tutto il mio cuore ma non potevo rovinare questa opportunità, sarebbe stata l'ultima volta.
«Farete pace non preoccuparti» era da 3 giorni che Camille si ascoltava tutte le mie lamentele, da un lato sentivo di non aver fatto niente di sbagliato, dall'altro mi sentivo una vera merda.
«Se dovesse chiedermi di non parlare più con Charles?» A proposito, non si faceva sentire da quel giorno di pioggia a Nizza, nessun messaggio.
«Ti preoccupi di non parlare con Charles?» Sbuffai e mi volta verso di lei «Non voglio rovinare un rapporto, rapporto che abbiamo appena creato»
Camille mi fissò quasi a voler dare un altro significato alle mie parole, poi guardò l'orologio «Avanti cara, è ora di andare, vedi di tornare felice perché non voglio più vederti così» si avvicinò e mi diede un bacio sulla fronte, io le sorrisi.~
Ero appena rientrata a casa, avrei cenato con la mia famiglia e poi sarei uscita con Leo.
Prima di partire Leo mi aveva mandato un messaggioLeo: Ti porto in un posto, metti un vestitino carino
Ebbi solo il tempo di posare la valigia che mia madre mi abbraccio immediatamente «Mamma, è passato poco più di un mese» mi strinse ancora e poco dopo mi lasciò andare.
Mio padre era leggermente meno affettuoso, semplicemente esprimeva il suo amore poco alla volta, mi strinse e mi diede un bacio sulla tempia.Era ora di cena, finalmente un buon pasto fatto da mia madre, sapevo cucinare ma mangiare da sola non era tanto divertente.
Cominciammo a mangiare e mia madre, pettegola com'era, fece la domanda delle domande «Allora...come mai qui?» Masticai e risposi «Non posso venire a trovare la mia famiglia?»
Mio padre mangiava in silenzio, godendosi quel baccano che mancava da un po' «Amore ma se domenica voli dall'altro lato del mondo, è successo qualcosa con Leo?» Ovviamente il sesto senso della mamma non sbaglia mai, ma non me la sentivo di intavolare quel discorso «No mamma tranquilla, ho avuto questa possibilità e ho deciso di venire» lei fece finta di non sentire la mia risposta e continuò «È colpa di quel ragazzo? Il pilota...come si chiama» si girò e diede una leggera spinta a mio padre «Come si chiama?» Lui rispose «Charles, si chiama Charles » lo vidi ridere sotto i baffi.
Risposi prima che potesse continuare «No mamma, non c'è nessun problema con lui, lavoriamo insieme» presi un boccone e comincia a masticarlo «I giornali dicono che state insieme» per poco non mi affogai.
«No mamma, lavoriamo insieme e basta, per favore»La cena, dopo quel piccolo episodio, si concluse tra chiacchiere e risate.
~
Dopo un'ora esatta ero nella macchina con Leo, riportandomi a mente tantissimi ricordi.
Tutte le sere che abbiamo passato insieme, il mare, gli amici, le risate; ero da poco più di un mese a Monte-Carlo e tutto questo sembrava già un lontano ricordo.
STAI LEGGENDO
Ricordati di guardare la luna // Charles Leclerc
FanficNella vita si cambia e spesso accade quando qualcosa non piace più o comincia a star stretto. Ed è proprio la sua città che ormai, ad Anastasia, sta stretta, per lei, lì, non ci sono opportunità. Soprattutto per chi vuole girare il mondo con la Fo...