👣Capitolo 3👣

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Regno

Stavo leggendo in gradino  fino a quando non  arrivo Italia <<vuoi giocare con me?>>  <<sto leggendo>>  <<dai ci divertiremo>> <<okay, come?>> ero un po' seccato, volevo solo leggere ma non volevo far diventare triste Italia <<con le spade>> <<okay, hai le spade?>> <<sono in camera>> <<okay allora valle a prendere io ti aspetto qui>> appena fini di dirlo lui era già entrato, nel mentre che lo aspettavo leggevo qualche pagina del libro, ma non lessi tanto siccome non ci mise tanto ad arrivare, mentre lui si avvicinava io mi alzavo da terra lasciando il libro a terra, presi la spada li legno e iniziamo a giocare. Dopo qualche minuto ci siamo stancati di giocare e ci eravamo seduto vicino l'albero, c'era molto silenzio che fu interrotto da Italia <<Regno, ci pensi a come sta mamma?>> mi misi per qualche secondo a pensare, mentre pensavo mi ricordai quel giorno. Avevamo quattro anni quando mamma si amolo, Italia non finiva di piangere come per i resto dei nostri fratelli  <<penso che stia bene, sentirà sempre qualche dolore ma penso stia bene>> guardai il celo mentre lo dicevo lui appoggio la testa sulla mia spala, aveva una espressione triste <<mi manca giocare con lei>> lo guardai avevo la sua stessa espressione <<anche a me>> non pensavo che quel momento sarebbe potuto diventare più triste di come era già ma mi sbagliavo, arrivo Sicilia stava piangendo, la guardammo <<tutto okay Sicilia?>> disse Italia, lui era sempre pronto ad ascoltare e consolare le persone <<Regno, Italia, mamma non c'è la fatta, la malattia ha avuto la meglio di lei>> come sempre Italia scoppio a piangere, io stavolta non feci la faccia che facevo sempre, ero un po' sconvolto, non mi sarei mai aspettato che mamma morisse cosi, una guerriera forte e abile, l' Impero Romano, lei era l' impero che non sarebbe mai caduto, e invece ora era morta per una malattia qualunque, per una come lei dovrebbe essere una cosa umiliante. Smisi di pensarci e inizia a consolare Italia o almeno ci provavo, non era una persona che sapeva consolare gli altri <<Italia, non piangere, mamma ora sta meglio, non piangere, lei non vuole che piangi>> lui smise piano piano di piangere <<sei sicuro che e felici?>> <<si, lei lo é>> questo lo fice calmare un altro po', anche Sicilia aveva smesso di piangere sentendo le mie parole.

Angolo scrittrice 

corto ma intenso dai, ovviamente e triste questo capitolo, i primi due capitoli non è successo niente di tragico. Ora tocca scrivere tutto il resto delle tragedie 😈. Comunque sto libro si deve chiamare "Una vita di tragedie" no "Una vita di ostacoli".

Una vita di tragedieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora