Calum Thomas Hood

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Non ho mai capito il motivo per cui la mia vita dovesse fare tanto schifo.
Forse semplicemente perché il destino ha deciso di girarmi le spalle.
Sono uno disastro.
"Tesoro puoi venire ad aiutarmi?"
Vado all'ingresso e prendo alcune buste della spesa dalle mani di mia madre.
"Grazie tesoro..Va tutto bene?"
"Sì sto bene, solo che sono in ritardo, devo sbrigarmi. Ci vediamo più tardi."
"Ok, a dopo Bethany."
Entro nella mia classe e mi siedo.
Oggi piove..mi piace la pioggia.
"Ehi piccola."
Calum Thomas Wood, abbiamo molti corsi in comune,è il classico belloccio narcisista. Idolatrato da chiunque in questa scuola, non c'è ragazza che non gli sbavi dietro...o forse una si.
Non mi aveva mai rivolto la parola prima.
"Ciao." Lo guardo male per via dello stupido nomignolo.
"Che ne dici se più tardi ci vediamo fuori." Dice facendomi l'occhiolino e sparendo subito dopo.
Resto ferma per un secondo a elaborare,non suonava come una domanda..è stato strano.

Alla fine delle lezioni esco e comincio ad incamminarmi verso la fermata dell'autobus. Giro l'angolo e mi ritrovo davanti un Calum sorridente appoggiato al muro.
"Ma dai, non dirmi che volevi andare via."
"In realtà, ne ho tutta l'intenzione." Aumento il passo.
Credo si sia arreso perché quando mi giro di lui non c'è più traccia.

"Sali in macchina ti do un passaggio."
Non ho bisogno neanche di guardare per sapere chi è.
Calum mi fissa attraverso gli occhiali da sole nella sua auto.
"No, torno a casa con il bus."
"Sali."
"Ma sei sordo? Ho detto che sono con.." Vengo zittita dal rumore dell'autobus che se ne va.Senza di me.
"Devo ripeterlo o.."
"Fai silenzio." Salgo in macchina mentre lui sorride come un idiota.
"Dove?"
"Dove cosa?" Lo guardo accigliata.
"Dove abiti?" Dice ridacchiando.
"Oh, 42 di Main Street."
"Ok." Poi si avvicina all'improvviso a me e allunga una mano.
"Che diavolo pensi di fare?!" Dico aprendo già la portiera.
"Calmati, voglio solo allacciarti la cintura. Ci tengo alla sicurezza." Mi fa il sorriso più innocente del suo repertorio.
"Faccio io, non scomodarti."
"Come preferisci." Sorride lo stronzo.

Una volta arrivati viene ad aprirmi la portiera e mi accompagna alla porta.
"Grazie."
"Non mi saluti?"
Non rispondo e prendo le chiavi.
Ovviamente mi scivolano e mi chino per raccoglierle, ma quando sento le mani di Calum prendermi i fianchi e strofinarmisi addosso, mi raddrizzo subito e gli do una ginocchiata che lo fa praticamente cadere a terra.
Mi affretto a entrare in casa e prendo un grande respiro.
Ma che cazzo!?

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