Friends

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Dall'ultima volta che mi ha accompagnata a casa,per Calum è diventata un'abitudine venire a prendermi e poi riaccompagnarmi.
Diciamo che ora più o meno lo sopporto, oserei anche dire che siamo amici.
Ha rigato dritto fino ad ora, e posso dire che quando non è troppo occupato a fare lo stronzo è simpatico.
Sento il suono del solito clacson,quindi afferro la borsa ed esco.

"Ciao splendore."
Mi sorride e viene ad aprirmi la portiera.
"Buongiorno."
Entro in modo goffo nella decappottabile blu di Calum,che dopo aver ridacchiato va al suo posto.

"Tutto bene?" toglie una mano dal volante per metterla sulla mia coscia.
"Si ,alla grande." la rimetto dove era prima.
"Ma andrebbe meglio se pensassi a guidare."
Ride mentre alza le mani in segno di resa e io mi affretto a prendere il volante, evitando di farci schiantare contro una macchina in corsa affianco a noi.
Per la fretta finisco praticamente addosso a Calum.
Lui ride più forte e abbassa le mani per prendere il volante,ma non prima di avermi sfiorato il sedere.
La fa sembrare una cosa involontaria,ma so per certo che non lo è.
"Vuoi smetterla?" Gli do uno schiaffo dietro la testa.
"Di fare che?" mi rivolge un sorriso impertinente.
"Sei la persona più irritante del mondo!" incrocio le braccia al petto e sbuffo.
Mi guarda fingendosi arrabbiato,e mi afferra il mento.
"Fai la brava." Gli schiaffeggio via la mano e gli faccio la linguaccia.
Calum inizia a ridere, e non posso fare a meno di unirmi a lui.

Durante il viaggio di ritorno si comporta in modo strano, non dice una parola.
"È tutto ok?" Gli chiedo mentre mi accompagna alla porta.
"In realtà volevo chiederti se ti andasse di uscire stasera." Lo dice come se fosse la cosa più naturale del mondo.
"La finisci di scherzare Calum?"
Rido mentre apro la porta.
"Guarda che sono serissimo."
E poi, mi fa il suo famoso sorriso, quello che è stato capace di far svenire ogni ragazza della scuola,e giuro..che è la cosa più sexy che abbia mai visto.
Si avvicina e mi prende la mano.
"Allora a stasera?"
Il suo profumo mi inonda i sensi,ammetto che per un secondo sono stata sul punto di saltargli addosso, ma per fortuna torno in me.
Mi ricompongo e metto su il sorriso più finto e forzato di cui sono capace,per non fargli notare il pietoso stato in cui mi trovo.
"Calum...quando smetterai di essere un pallone gonfiato, forse potrò prenderti in considerazione."
Mi fiondo in casa e gli chiudo la porta in faccia prima che dica altro,e soprattutto, prima che io finisca per fare qualcosa di cui mi pentirei. 

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