DALILAH
Ogni mattina era accompagnata dal quel fastidioso tintinnio della campanella, che usava Margaret per svegliarmi, una cameriera al servizio di mio padre da bel vent'anni.
È una donna sulla cinquantina con i capelli biondi raccolti in uno chignon.
Si avviò verso la finestra e scostò le tende, facendo entrare il sole.
Mi coprì la faccia con le coperte.
"Buongiorno principessa Dalilah, oggi sarà un giorno impegnativo".Oggi sarà un giorno impegnativo. Come sempre. Sembrava una registrazione, ogni mattina ma lo ripeteva sempre.
Stavo affondando tra i miei dieci cuscini e non avevo di certo voglia di alzarmi alle sette di mattina, ma aveva ragione avevo molto da fare.
Mi misi a sedere e mi stiracchiai.
"Qual'è il programma di oggi Margaret?".
"Alle otto è prevista la colazione, alle alle nove è previsto l'allenamento con la spada, suo fratello non potrà esserci per l'intera giornata e oltre, perciò verrà sostituito da un eccellente guardia".Che vuol dire che non potrà esserci?
Se non mi sbaglio non aveva più viaggi di lavoro con mio padre."Come mai mio fratello non ci sarà?" dissi interrompendola.
"Alle undici ci sarà l'ora del tè, dalle dodici alle tredici le è concessa un'ora di pausa, alle tredici e mezza ci sarà il pranzo, dalle tre alle quattro le è concessa un'altra ora di pausa, alle quattro inizia l'allenamento a cavallo e alle sette inizia l'allenamento del tiro con l'arco".Non rispose alla mia domanda è questo mi fece imbestialire ancora di più.
Feci per parlare ma riniziò "Mi stavo dimenticando prima della cena che si terrà alle nove, dove avremmo ospiti, suo padre le vorrebbe parlare in privato".
"Cosa vuole e come mai ospiti al castello, chi sono?".
"Le dirò i dettagli più tardi" guardò l'orologio che portava al polso e aggiunse "Ha cinquanta minuti per prepararsi, la aspetto per la colazione".
"Ah, ieri il principe Edward mi ha chiesto di consegnarle questa" uscì dalla tasca laterale della divisa una lettera.
La poggiò sulla mia scrivania, fece un inchino e uscì.Gesù odiavo quando la servitù non mi rispondeva a domande semplici.
Ma come potevo incolparli, mio padre gli obbligava a non rispondere.
E questo incontro con mio padre, già lo sopporto a tavola e nel tempo in cui siamo obbligati a stare insieme.Neanche due secondi dopo che uscì, mi capitolai sulla lettera, la aprì e notai subito la sua scrittura maschile e ordinata, al centro c'era scritto:
Ci vediamo stasera amichetta Daly <3.Sorrisi e quando notai che mi stava scendendo una lacrima, me l'asciugai subito con il dorso della mano.
Lasciai la lettera, scrissi un messaggio veloce a mio fratello e
accesi il computer, andando a controllare le email.Niente.
Mi ero inscritta alla "Crystal River Institute" e stavo aspettando una loro conferma.
Volevo allenarmi e approfondire i miei poteri dell'astronomia, poiché quelli del ghiaccio erano già potenti e mio padre sin da quattro anni mi aveva insegnato a come gestirli.
Questo incontro con mio padre sarebbe stato il momento giusto per metterlo alle strette e chiedergli il permesso di andare, non avrei accettato un no come risposta.
Vidi l'orario in basso a destra del mio pc, erano le sette e quindici.
Andai in bagno e mi feci una doccia lunga e rilassante.
Dopo trenta minuti uscì dalla doccia e indossai un vestito caldo, marrone, a maniche lunghe.
Pettinai i capelli, mi feci una treccia sulla parte superiore dei capelli e misi un po' di profumo.
Indossai degli stivaletti marroni e andai verso la porta, la aprì, lanciai un ultimo sguardo alla lettera e chiusi la porta sorridendo.
Scesi le scale fischiettando e andai verso la sala pranzo.
"Buongiorno principessa Dalilah" disse Cristal con un vassoio in mano.
"Buongiorno a te Cristal" le sorrisi e entrai in sala.
Notai subito che di mio fratello non c'era traccia, mentre mio padre se ne stava lì a sorseggiare un caffè, leggendo il giornale.
Alzò gli occhi dal giornale.
"Buongiorno Dalilah, dormito bene?".
Mi sedetti a tavola, Cristal mi portò subito pancake con sciroppo e panna, succo all'arancia è una macedonia.
"A meraviglia, dov'è Ara?" dissi guardandolo negli occhi senza toccare il cibo.
"Cose da re, tornerà tra una settimana" rispose continuando a sorseggiare il caffè, tranquillamente.
Mi uscirono le orbite da fuori.
"So che sei stata informata del fatto che io ti voglia parlare, prima dell'ora di pranzo ti va di fare una passeggiata qui fuori?".
"Ma certo, perché ora non mi dici dov'è...".
"No no no, ne parleremo più tardi, mangia non voglio litigare Dalilah".
"O ma io si, cominciamo da ieri, era l'anniversario di mamma" urlai alzandomi in piedi.
"Non ti sei neanche presentato al cimitero, non hai fatto un brindisi, ma tu l'amavi davvero?".
"Ti sei scordato di noi, non ti scordare di lei..." stavo piangendo.
"Rispondi, l'amavi davvero?".
"Cazzo neanche una lacrima hai versato per lei, sai che faccio io ogni giorno, dalla sua morte?" nessuno poteva più fermarmi.
"No non lo sai, questo perché non ti è mai importato" mi sporsi sul tavolo nella sua direzione "Piangevo, pingevo e piangevo".
"Hai finito, questo teatrino è inutile" disse poggiando la tazzina sul tavolo.
"Sai che ti dico, vaffanculo" urlai buttando tutta la mia colazione a terra.
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PROMISE OF FIRE
RomanceDalilah non è una ragazza come le altre. Educata sin da piccola a rispettare le regole di corte e a saper gestire i suoi poteri, che non avrebbe mai voluto avere, è destinata a essere la principessa del regno di ghiaccio. Soffocata dal padre e dal l...