DALILAH
"Dobbiamo parlare" il mio sorriso si trasformò in una smorfia.
Spostai la sedia di legno, con incisi dei piccoli fiocchi di neve sul bracciolo, fatti da me quando ero piccola e mi sedetti difronte ad Ara.
Annuì mentre continuava a tagliare in piccoli pezzi una fettina di vitello.
Spinsi il piatto d'oro d'avanti a me, a destra.Avrei mangiato dopo.
"Ara nostro padre non vuole che io venga con te. Sai bene che mi sono allenata per questo, non voglio rimanere qui" dissi guardandolo.
Lasciò le posate sul piatto e mi guardò negli occhi.
"Dalilah lo so che vorresti venire, ma ho parlato con lui e credo...", non riuscì a finire la frase, che io ero già in piedi e avevo sbattuto un pugno sul tavolo.
Ara abbassò lo sguardo sul mio pugno, feci lo stesso e...Cazzo non ho mai perso il controllo. Mai.
Mi portai il pugno dietro la schiena così velocemente che il ghiaccio creatosi sul tavolo scomparse.
"Pensavo che fossi ormai capace di controllare i tuoi poteri" disse alzando lo sguardo dal punto dove vi si era creato il ghiaccio.
"Dalilah voglio solo proteggerti, sei la mia sorellina. Lo so cosa provi, ma giuro che la rivendicherò per entrambi" disse alzandosi e avvicinandosi a me per abbracciarmi.
"Ara non voglio perderti." dissi mentre mi stringeva a se e mi accarezzava i capelli.
"Dalilah sono pronto, stamattina sono andato ad allenarmi a Cenere, per abituarmi al caldo. Non ti preoccupare per me".
Mi allontanai di scatto da lui.
"Sei pazzo? Andare così vicino al loro regno? Il tuo cuore Ara..." dissi.
"Il mio cuore sta bene, ho resistito un'ora, questa settimana devo provare ad alzare il tempo di almeno dieci minuti".
"Ma ti senti? Se andiamo in due abbiamo più possibilità! Ara in guerra non si decide quanto tempo combatte" ormai stavo urlando.Perché non vuole capire che voglio solo aiutarlo.
"Lo so" così dicendo uscì, a passo spedito, dalla sala.
Mi risedetti a tavola e allungai la mano per avvicinare il piatto, ma quando lo feci si congelò.Ma che cosa mi sta succedendo.
ARA
Andai per aprire la porta di camera mia, ma una mano la bloccò.
Sapevo già chi era. Il suo profumo alla vaniglia mi era arrivato fin sopra al cervello.
"Mi sei mancato" disse sorridendo.La mia Cristal.
Non ci vidi più.
Le sorrisi, aprì la porta e la trascinai dentro.
Chiusa la porta, la cominciai a baciare.Le sue labbra saranno la mia droga.
Appoggiai le mani sulla sua vita, mentre continuavo a lasciare piccoli baci su tutto il collo.
"Ara" grugnì.
"Si, mia regina?".
"Ho paura" disse abbassando lo sguardo.
Smisi di baciarla e le alzai il mento con l'indice.
"Per che cosa?".
"Per te, andare lì da solo, non so. Tua sorella si è allenata e lo sai anche tu che ci andrebbe, non solo per la vendetta, ma anche per proteggerti.
Quella ragazza rimarrebbe lì con te anche con il cuore sciolto" disse guardandomi negli occhi.
"È questo il problema, sono io che devo proteggerla e nessuno arriverà al suo cuore prima di esser passato sul mio corpo" dissi allontanandomi leggermente da lei.
"Cristal non voglio parlare di questo con te e non voglio litigare."dissi abbracciandola.
"Tornerò sano e salvo con la testa di Raynor in mano. Dopo, dirò di me e te a mio padre perché scelgo te Cristal, andassero a farsi fottere il trono e mio padre".
Sorrise e prendendomi il viso con entrambe le mani, mi baciò.
Un bacio dolce e innocente.
La presi dalle spalle e tra un bacio e l'altro la portai al bordo del letto.
Sorrise sulle mie labbra.Sto per svenire.
La spinsi piano sul letto e le salì a cavalcioni, senza neanche sfiorarla.
Insoddisfatta mi agganciò le gambe al bacino.
Cominciai a lasciarle baci sul collo mentre sbottonavo la camicetta grigia della divisa.
"Sei bellissima" le dissi lasciandole una bacio a fior di labbra.
In pochi secondi mi slacciò la cinta e passo ad occuparsi della cerniera.
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PROMISE OF FIRE
RomanceDalilah non è una ragazza come le altre. Educata sin da piccola a rispettare le regole di corte e a saper gestire i suoi poteri, che non avrebbe mai voluto avere, è destinata a essere la principessa del regno di ghiaccio. Soffocata dal padre e dal l...