Capitolo 1

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DALILAH
"Mamma, mamma guarda cosa ti ho preso!" dissi correndo verso di lei con in mano un mazzo di margherite appena raccolte.
"Ma che belle Daly, grazie" disse abbracciandomi forte e dandomi un bacio sulla fronte.
Mi slacciai dall'abbraccio e mentre correvo tra l'erba alta urlai "Le vado a raccogliere anche a papà!".
Raccolsi le margherite e con un sorrisone enorme stampato in faccia corsi tra le braccia di mio padre che mi stava guardando ridendo, saltai e prendendomi al volo iniziò a farmi volteggiare in aria. Risi come una pazza.
"A papà non piacciono i fiori" disse in modo antipatico mio fratello maggiore Ara.
Papà smise di farmi girare e mi prese in braccio.
"Qualsiasi cosa mi regalerete, mi piacerà sempre" lo disse inginocchiandosi per abbracciare Ara, che nel frattempo aveva ricevuto una bella pernacchia da parte mia.
La mamma sorrise vedendo quella scena e lasciò incompleta la tela che stava dipingendo, per unirsi al nostro abbraccio.

Risvegliandomi dai miei pensieri, mi resi conto che Ara mi aveva appoggiato dolcemente una mano sulla spalla.
"Dobbiamo andare Dalilah, questa sera c'è il grande giorno" citò le stesse identiche parole che usava mio padre, da più o meno un mese e alzò gli occhi al cielo.

Il "grande giorno" in cui mio fratello avrebbe scelto la sua futura regina.

Ci guardammo negli occhi, era chiaro che non avrebbe scelto nessuna, perché il suo cuore aveva già scelto per lui.
"Ara, voglio rimane ancora un po' " dissi appoggiando alla base della lapide il mazzo di margherite che ormai portavo quasi ogni giorno.
Oggi era l'anniversario di mamma e per nessuna ragione me ne sarei andata  prima a "casa".
Respirò profondamente e si sedette affianco a me, mettendomi un braccio sulle spalle e mi abbracciò.
"Mamma non sarebbe stata contenta di questa serata, non avrebbe mai voluto che continuassi la tua vita con una persona che non ami veramente e non mi dire "la imparerò ad amare" perché anche tu sai che non è vero" dissi con le lacrime trattenute fino a quel momento.
"Sai perché lo sto facendo". disse mentre si rimetteva in piedi slacciandosi dal nostro abbraccio.
Ara iniziò a incamminarsi verso l'uscita del cimitero regale e senza girarsi disse "Non fare ritardo, ti prego".
Feci sì con la testa e mi accasciai per terra, sotto la lapide, fottendomi del fatto che ormai del rosa del mio vestito non c'era più traccia.
Chiusi gli occhi e pensai a mamma che non avrebbe mai accettato una cosa del genere, pensai a mio padre che non ci aveva degnato di attenzioni dalla morte di nostra madre, ma adesso che toccava a suo figlio regnare si era fatto vivo, non si sa mai che la sua reputazione venga distrutta e poi pensai a mio fratello, a quanto gli voglio bene e a quanto mi dispiaccia che sia destinato ad un amore falso.
Sospirai e mi lasciai cullare dal silenzio, addormentandomi.
Mi svegliai di soprassalto.

Cazzo mi ero addormentata.

Presi il cellulare dalla mia borsetta di velluto, ormai marrone per via della terra.
Guardai l'orario, ero in tempo, erano ancora le otto e la serata sarebbe iniziata alle nove.
"Grazie mamma" baciai la lapide e corsi verso l'uscita.

Mio fratello mi avrebbe ucciso, anzi
mio padre.

Con questa consapevolezza corsi ancora più velocemente, inciampando su ogni tipo di pianta.

Maledizione.

Appena raggiunta l'uscita mi guardai intorno per vedere dove avessi legato bambi, il mio frisone nero, che mi aveva regalato mamma a sei anni.
La vidi e le corsi incontro, la slegai dal cancello e le salì  in groppa in due secondi.

Neanche in fast and furious.

Ci misi cinque minuti abbondanti per raggiungere la stalla regale, sempre controllata da quattro guardie.
Feci un saluto veloce e scesi da bambi, la guidai nel box e appena entrata, le lanciai una mela rossa che avevo portato nella borsetta.
"Ci vediamo domani bambi" le accarezzai il muso, sul quale lasciai una bacetto veloce.
Camminai a passo spedito verso l'uscita e appena fuori corsi in direzione de castello.

PROMISE OF FIREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora