prologo

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"Se non ti sbrighi perderai l'aereo!"
Sono le prime parole che sento appena apro gli occhi ma sono sicura che non sono le prime che mia mamma ha detto.

Entra in camera mia come un uragano per accertarsi che io abbia preso tutto.

"Tesoro hai preso il passaporto?"

"Si mamma" le rispondo coprendomi il viso con il cuscino nella speranza di poter tornare a dormire.
Anche se sicuramente non sarà così.
Illusa.

Mia mamma si chiama Sarah, è una donna molto giovane, ha 44 anni e per tutta la vita si è sempre presa cura di me e di mia sorella. Mio padre Alexander ha 45 anni e gestisce una ditta, si impegna molto per farci avere uno stile di vita quasi benestante.

"La macchina fotografica? Il computer? Le cuffie...?"

Mentre mia mamma continua come un automa mi alzo dal letto per andare ad abbracciarla, so che è così nervosa perchè sto per trasferirmi a New York da sola.

Mi sono diplomata tre mesi fa nella mia scuola a Los Angeles e adesso andrò alla International Fashion University of New York.

Il mio sogno è sempre stato quello di diventare una stilista, fin da piccola mi piaceva scegliermi da sola i vestiti , disegnare e fingere di avere un mio brand, spero solo un giorno di poterlo fare davvero.

Le avvolgo le braccia intorno alla vita come quando ero piccola e la stringo forte, per noi è molto difficile separarci siamo sempre state molto unite.

"Tranquilla mamma ho pensato a tutto" la tranquillizzo anche se in realtà io sono più nervosa di lei.
Provo a nasconderlo ma sono certa che lo sappia.

La porta si apre e appare mio padre sulla soglia con le mie quattro valige.

"Era proprio necessaria una valigia solo per i libri?"

"Certo, non posso andarmene senza di loro"

"Ma li hai già letti tutti, per quale motivo dovresti rileggerli?" Continua mio padre.

Inutile provare a farli capire che per me leggere è come respirare, non posso farne a meno, leggo sempre ovunque io mi trovi.

"Magari ho voglia di rileggerli" Rispondo brevemente.

"Nelle altre tre valige si può sapere cosa hai messo?"

"In due valige ci sono i vestiti mentre in una scarpe e borse"

Mio padre mi guarda arreso ed esce dalla stanza senza dire altro ed io e mia madre ci mettiamo a ridere piano per non farci sentire.

"Non ha ancora visto il borsone con le cose rimanenti e i trucchi" Dico io e a quel punto scoppiamo in una fragorosa risata.

"Vi sento che ridete!" Urla mio padre dal piano di sotto facendoci ridere ancora di più.
Con le lacrime agli occhi riusciamo a smettere di ridere, così mia madre parla.

"Vai da Violet che stamattina non ha neanche fatto colazione" Violet è mia sorella, ha 12 anni, tra di noi ci sono sette anni di differenza ma abbiamo un bel rapporto la maggior parte delle volte.

Quando non litighiamo.

"Si mamma, vado subito" Le rispondo.
Usciamo entrambe dalla camera, lei scende al piano di sotto mentre io mi dirigo verso la stanza di mia sorella che si trova accanto alla mia.

Busso due volte alla porta trovandola chiusa e con il simbolo del divieto attaccato sulla porta con lo scotch. 

"Entra Tiff" Dice lei dall'altra parte della porta.

"Come facevi a sapere che ero io?" Chiedo sedendomi accanto a lei sul letto.

"Sei l'unica che bussa prima di entrare, mamma e papà non lo fanno mai"

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