Capitolo 46

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È passata una settimana e oggi è il giorno della partenza.
È mattina presto e Niccolò dovrebbe venire a prendermi tra pochissimo. Prima di partire deve salire a casa mia perché deve aiutarmi a chiudere la valigia, dato che, per quante cose ho messo dentro, non si riesce a chiudere.
Sono sicura che ci divertiremo un un mondo.

Niccolò mi ha detto di portare anche un paio di costumi, ma quando gli ho chiesto il perché, non ha voluto dirmi niente.
Ci sarà sicuramente una piscina in hotel. Spero solo che sia una piscina con l'acqua calda, perché con questo freddo ci beccheremo una febbre bella forte.

Sento il campanello e vado ad aprire senza chiedere chi fosse, perché so già che è Niccolò.

Apro la porta d'ingresso e mi trovo lui davanti.
<Buongiorno bella addormentata> dice Niccolò quando mi vede ancora assonnata. Noto che ha un sacchetto del panificio in mano.

<Buongiorno amore> dico io sbadigliando

<Hai dormito?>

<Si, ma ho ancora sonno> dico io sorridendo

<La mia pigrona bellissima... Hai già fatto colazione?> dice lui ridendo

<No, tu?>

<No... Ti ho preso qualcosa al panificio> lo faccio entrare in casa e andiamo in cucina. Mette il sacchetto sul tavolo.

<Cosa mi hai comprato di buono?> Chiedo io facendo un sorrisetto furbo

<La tua colazione preferita: la brioche con le gocce di cioccolato>

<Siii, grazie amore> dico io esultando per poi andare verso di lui.

<Prima però, devi darmi un bacio>

<Subito> mi avvicino a gli do un tenero bacio sulle labbra.

Quando ci stacchiamo dal bacio, faccio il caffè per tutti e due.
Quando il caffè è pronto, lo porto in tavola e, mentre lo beviamo, io mangio la mia amata brioche con le gocce di cioccolato e Niccolò un croissant con la Nutella.

Dopo aver finito di fare colazione, andiamo in camera mia perché Niccolò mi deve necessariamente aiutare a chiudere la valigia.

<Come cavolo pretendi che si chiuda, se l'hai riempita così tanto?> Dice Niccolò mettendosi le mani nei capelli, dopo aver visto tutte le cose che ho messo dentro la valigia.

<Ho messo tutto il necessario> dico io facendo spallucce

<Ho capito... Ma dobbiamo stare fuori una settimana, non sei mesi>

Io mi metto a ridere.
Non so nemmeno io come, ma Niccolò riesce a chiuderla dopo nemmeno cinque minuti.

<Non mi chiedere come ho fatto, perché non lo so nemmeno io... Adesso andiamo dai>

Chiudiamo per bene tutte le porte e finestre per poi uscire di casa.
Niccolò mette la mia valigia nel bagaglio e saliamo in macchina. Partiamo verso l'Abruzzo, più precisamente verso Castel di Sangro.

Per passare il tempo in maniera un po' più vivace e divertente, collego il mio telefono alla radio e metto le nostre canzoni preferite.

Ascoltiamo tantissime canzoni dei più grandi cantanti e cantautori italiani: Vasco Rossi, Cesare Cremonini, Eros Ramazzotti, Antonello Venditti e tanti tanti altri.

Quando siamo più o meno a metà strada decidiamo di fermarci per fare una pausa, anche perché Niccolò ha fame e io devo urgentemente fare pipì.
Niccolò si ferma in autogrill. Lui va a prendere qualcosa da mangiare e da bere, io corro in bagno.

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