Capitolo 49

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POV'S CHIARA
Sono passati tre giorni da quando siamo arrivati e la vacanza sta andando davvero molto bene.
Il giorno dopo il nostro arrivo, siamo stati in un parco avventura davvero fantastico.
Io mi sono divertita un mondo a fare quei percorsi, superare prove, scalare piccola pareti di una montagna... Niccolò un po' meno. Avreste dovuto vederlo  come aveva paura di fare tutte quelle cose.

Ho provato a spiegargli che, anche se sarebbe scivolato, non sarebbe caduto perché c'erano le imbracature di sicurezza che lo avrebbero salvato... Ma niente da fare. Non ne ha voluto sapere.

Nei giorni successivi, abbiamo fatto diverse escursioni in montagna insieme ad una guida ed altre persone.

Qui, essendo dicembre, c'è molto molto freddo. Infatti, nonostante io mi sia coperta per bene, durante le escursioni ho patito davvero davvero tanto il freddo.

Adesso è mattina e io sono distesa sul letto completamente coperta dalle lenzuola, dato che sto morendo di freddo.  Mi sento davvero debole.

Niccolò è andato a prendere la colazione, così possiamo mangiarla insieme... Ma detto sinceramente, non ho per niente fame dato che non mi sento bene.
Inizio un po' a tremare dal freddo... Dio, spero tanto di sentirmi meglio perché non ho proprio voglia di camminare adesso.

Oggi avevamo programmato di andare al lago che c'è qui vicino, per fare un picnic. È un posto davvero fantastico... Ma dato le mie condizioni di salute, dubito che riusciremo ad andare.
Pazienza, ci andremo domani.

<Ecco la colazione, amore mio> dice Niccolò entrando nella stanza mentre sorride, con un vassoio in mano.

<Grazie Nic... Ma non ho per niente fame...> Dico io in modo molto debole. Ok, devo ammetterlo, mi sento davvero male.

<Amore, tutto bene? Sei pallidissima e hai gli occhi cerchiati>

<Sisi... Tutto bene...> Dico io accennando un sorriso

<Non mi convinci... Aspetta, fatti toccare la fronte>

<Nic, sto bene... Non c'è bisogno>

Lui non mi ascolta e mette il suo palmo della mano sulla mia fronte.  Subito dopo, lo vedo spalancare gli occhi.

<Chiarè, ma sei bollente... Avrai sicuramente almeno 38.5 come minimo... Perché non me lo hai detto?>

<Perché non è niente di ché... Tra poco mi passa tutto, stai tranquillo>

<Nono, non se ne parla... Noi due adesso torniamo a casa, hai la febbre troppo alta per restare qui>

<Noo, io non voglio tornare a casa... Passiamo dalla farmacia, compro le Tachipirine, ne prendo una e sto subito meglio... Ma ti prego, non torniamo a Roma... Ci stiamo divertendo così tanto qui, solo noi due>

<Chiarè, anche io mi sto divertendo tantissimo qui con te, ma dobbiamo tornare perché, se restiamo qui, rischieresti di ammalarti ancora di più... E io non posso permetterlo.>

<Ma io voglio rimanere... Chissà quando avremo l'occasione di fare una vacanza così bella> dico io sbuffando con gli occhi lucidi.

<Amore, ti prometto che presto ne faremo un'altra... Ma adesso, ascoltami. Stai male e non posso farti restare qui... Va bene?>

<Uff... Che palle, va bene.> Dico io facendo i capricci come i bambini.

<Bimba mia, lo so che mi stai prendendo per guasta feste... Ma io lo faccio per il tuo bene.>

Io rimango in silenzio e lui mi abbraccia forte.

<Ti amo tanto> dice lui lasciandomi un bacio sulla fronte per poi staccarsi dall'abbraccio.

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