L'ora del giudizio

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L'ora del giudizio


Quella domenica mattina un misto di emozioni si concentravano nell'anima della fredda Beatrice.
Eccitazione, felicità, ansia, sollievo erano queste le sensazioni che provava; e ognuna di esse tentava di sopraffare le avversarie senza riuscirci.
La ragazza si diete un leggero schiaffo sulla guancia e il sorriso che troneggiava sul viso angelico svanì dalla sua vista.
Assunse un espressione triste e indifferente, poi scese per fare colazione.
Arrivata nella sala grande un forte vociare l'accolse, i quattro tavoli erano un fitto di teste che parlavano allegramente.

Nella confusione non fece nemmeno caso alla voce di Sophia che la chiamava: "Bea! Bea! Sei sorda?"

"non ti sentivo" si giustificò la bruna sedendosi di fronte all'amica.

"Se lo stai cercando è la giù." Gli disse l'amica indicando Scorpius seduto un paio di posti più in là.

"Deve venire a chiedermi scusa in ginocchio e strisciando sui gomiti" rispose con risentimento, prendendo un bicchiere di succo.

"Finalmente l'hai capito!" Sentenziò.

"Capito cosa?" Chiese curioso il ragazzo dagli occhi scuri sedendosi accanto a Sophia.

"Non sono affari suoi Signor Zabini" Ridacchiò la ragazza.

Una specie di sorriso si dipinse sul volto di Beatrice.
Theo, era questo il nome del ragazzo e Sophia erano fidanzati da tre anni; ma nonostante stessero insieme da molto tempo lei non li aveva mai visti litigare.
Molte volte invidiava la loro felicità; lei e Scorpius non si sono mai voluti bene.
Il loro era un fadanzamento di convenienza, o almeno lo definivano così le loro famiglie.
All'inizio Beatrice aveva tentato di ribellarsi, ma poi aveva deciso di arrendersi al suo triste destino di moglie tradita, fino a quando un grifondoro orgoglioso non si mise sul suo cammino.
James con i suoi modi arroganti e allegri l'aveva rapita; fino a poco tempo prima pensava che per lei amare non sarebbe mai stato possibile, ma aveva torto.
Pensare che tutto era cominciato per caso; serpeverde e grifondoro si stavano fronteggiando e la preside aveva considerato Beatrice, Scorpius, Rose e James i responsabili della lotta.
Quella punizione costrinse la ragazza a sostituire i turni dei prefetti con Rose, finendo così a litigare con il bel Potter, mentre il suo fidanzato se la spassava con la rossa.
A volte il destino riserva delle dolci sorprese.

"Si è pentito di quello che ha detto...dovevi vederlo ieri sera...ha moltissimi sensi di colpa" disse Theo in difesa dell'amico dopo qualche minuto di silenzio.

"Non mi interessa" rispose acida la bruna.

"Brava Bea. Ignorarlo! " la incoraggiò l'amica mordicchiando un biscotto.

Il ragazzo si diede un colpo sulla fronte e poi si mise a scuotere il capo.
Vedendo quello strano teatrino Beatrice si mise a ridere di gusto, lasciandosi trascinare dall'allegria dell'amica.
Tra fruscii e sbatter d'ali, centinaia di gufi planarono dalle finestre in alto, portando lettere e pacchetti ai destinatari e spruzzando i ragazzi seduti a far colazione con una pioggia di goccioline d'acqua; evidentemente fuori pioveva forte.
Beatrice, dovette spostare in fretta il suo succo d'arancia per fare spazio al suo adorato barbagianni che reggeva nel becco una copia zuppa della Gazzetta del Profeta e la tendeva verso la padrona.
La giovane la prese e dopo averlo accarezzato dolcemente il suo animaletto partì volando fuori dalle alte finestre.

"Non la leggi?" Chiese Sophia vedendo che la bruna aveva abbandonato la sua copia sul tavolo.

"Non ora. Se vuoi prendilo" rispose.

"Grazie" dichiarò la ragazza dalla pelle ambrata prendendo il giornale.

Nel frattempo molti giovani studenti erano venuti a conoscenza della nuova coppia di Hogwarts e si erano formati dei gruppetti che discutevano tra loro e indirizzando periodicamente degli sguardi; chi verso il tavolo di Serpeverde, chi in direzione dei Grifondoro.

"Oh San Salazar!" Dichiarò scioccata Sophia.

"Che c'è?" chiese tra il preoccupato e il curioso Beatrice.

Ormai era arrivato il momento e un fluido eccitante la percorreva dalla testa ai piedi.

"Niente" dichiaro indecisa l'amica. "Solo stupidi gossip"

"Fai leggere sono curiosa" ribattè.

"Meglio di no" la fermò Theo, che si era affacciato sul giornale tenuto aperto dalla fidanzata.

"Dai!" Continuò la bruna "cosa ci può essere di male?!"

"Io te lo do" dichiarò Sophia chiudendo la copia della Gazzetta e porgendola all'amica, ma prima di lasciarla in sua mano aggiunse "ricorda Bea l'assassinio è punito con Azkaban"

Beatrice si mise a ridere e prese il giornale.
Lo posizionò sul tavolino in mogano e lo aprì lentamente.
Una grande foto di Scorpius e Rose che si baciavano comparve al centro della pagina e un titolo a caratteri cubitali dichiarava: Scorpius Malfoy e Rose Weasley sarà amore?
Sul viso della serpeverde si disegnò un ghigno di disgusto.
Chiuse lentamente il giornale e senza dire nemmeno una parola si alzò lentamente, troppo lentamente, molti occhi si voltarono verso di lei spaventati.

"Bea ti prego non ucciderlo! È pur sempre un purosangue!" Gli urlò alle spalle Sophia mentre la bruna si dirigeva verso il suo fidanzato.

Con passo deciso e quasi militresco risalì il tavolino; mostrando a tutti la sua eleganza.
Si, perché Beatrice riusciva ad incantare tutti anche quando era minacciosa e naturalmente non perdeva mai la sua nobile compostezza.
Nel frattempo, dall'altro lato della sala, avveniva il finimondo; un gruppo indistinto di teste rosse, punteggiata da alcuni isolati esemplari con capelli castani o biondi, stavano assedianodo la povera Rose.
Beatrice si fermò.
Scorpius si ergeva in tutta la sua statura d'innanzi a lei; la mano destra tra i capelli biondi e gli occhi ghiaccio che scrutavano il pavimento.
La bruna estrasse il pugnale argentato dal fodere, e a quella vista si levarsi alcuni gridolini, ma lei non fece ciò che tutti si aspettavano.
Dopo aver fissato per qualche secondo la luce risplendere sul metallo lo prese e lo avvicinò al collo.
Una collana argentata si infrange al suolo, risuonano come una monetina.
L'occhio smeraldo di un piccolo serpente fissava vuoto il volto della sua vecchia padrona, come se volesse vederla per l'ultima volta.
Un nuovo tintinnio, più forte del primo risuonò nella sala grande, questa volta a terra era finito un bellissimo e antichissimo anello in smeraldo appartenuto alla famiglia Malfoy da generazioni e generazioni.

"Addio Malfoy" dichiarò con voce sprezzante Beatrice.

Si voltò e percorse tutta la sala grande inseguita dagli sguardi dei curiosi, sorpresi dal suo gesto.

Arrivata all'esterno della grande sale una mano l'afferò per il polso dicendo: "fammi spiegare"

La bruna si voltò di scatto e liberandosi dalla stretta urlò: "non mi toccare traditore del tuo sangue!"

"Bea...Ti posso spiegare..." aggiunse con voce bassa Scorpius.

"Non mi chiamare Bea!" Sentenziò lei voltandosi.

"Lasciami spiegare!" Urlò stufo il biondo.

"Non voglio sentire oltre" rispose la bruna "io e te non siamo più fidanzati e mai più lo saremo, ma penso che questo non ti interessi, infondo hai la tua Sanguesporco!" Sputò la giovane.

"Lei non è una sangue sporco" rispose andando gli incontro.

"Non importa." Continuò lei "ora vattene!"

Un gruppo di studenti si era radunato intorno a loro e li scrutavano curiosi dell'esito della lite.
Le porte di legno scuro erano alle spalle di Scorpius e a quella vista Beatrice ebbe un illuminazione.
Alzò il braccio in cui teneva ancora il pugnale e lo fece roteare in aria.
Una massa argentata si andò a conficcare nel legno per metà, ma prima ferì lievemente il ragazzo.
Un rivolo di sangue vermiglio gli scendeva dall'orecchio andando a sporcare i capelli biondi e la camicia bianca.
La piccola folla incominciò ad agitarsi e prima che se ne accorgessero Beatrice si era già dileguata.

Omnia Vincit AmorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora