LA VECCHIA CASA

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Cos'è rimasto,

sulle pietre di volta

sfaccettate e acute.

Cos'è sospeso,

sulle possenti mura

affrescate e spoglie.

Cos'è incastrato,

tra finestre socchiuse

dignitose e antiche.

Incedo incerto,

su calpestati suoli

consunti e avvallati.

Inarco il collo,

verso l'ampio soffitto

ombrato e languido.

Posso sentire,

fervorosi proclami

di sogni e ideali.

Posso avvertire,

i serpenteschi inganni

d'utili e gelosie.

Posso udire,

sussurrati bisbigli

di timori e malie.

Posso ascoltare,

gli aneliti smaniosi

d'amore e passioni.

Posso vedere,

umiliazioni e stenti

d'esclusi e miseria.

Torno al presente,

lontano ed immobile

dove niente è rimasto.

Tutto è involato,

da drappi d'onde al vento

su letei fondali.

Nulla è servito,

piaceri dissolventi

per brame a venire.

Nulla è mutato,

affermazioni cedue

d'egoismo e odio.

Nè mai cambierà,

finché non si coglierà

l'essenza di ciò ch'è.

50 + 1 Istantanee di viaggioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora