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Mi svegliai di scatto quando sentii lo squillo del mio telefono. Ma chi cazzo osava interrompermi il sonno? Lessi il nome 'Tom' e spalancai gli occhi. Come faceva ad avere il mio numero... io avevo il suo ma lui il mio no...
Risposi titubante.

"Tom? che c'è?" dissi scorbutica.

"Cazzo Kim, finalmente! perché non mi hai risposto subito? Che stavi facendo? C'è qualcuno con te?" mi disse lui con un tono quasi... geloso?

"Porco cazzo Tom! stavo beatamente dormendo!" gli urlai io nel telefono.

"ah. comunque volevo chiederti se-" stava parlando quando venne interrotto da.. Bill!

"Ciao amo! diceva Tom se oggi ti andava di venire a mangiare da noi! Ci saranno anche Gustav, Georg e abbiamo chiamato anche Angela!"  mi disse Bill, sorrisi al pensiero di vederli tutti quanti!

"Certo Bill! vengo solo per te, non per quel cazzone di Tom!" dissi io ridendo.

"Hey! ti sento stupida, c'è il vivavoce!" disse Tom al telefono.

"Oh meglio così" dissi io "Ok ragazzi a dopo vado a prepararmi" dissi io, mi salutarono e chiudemmo la chiamata. Corsi di sotto e avvisai mio fratello. Mi feci la doccia, lo shampoo e feci i capelli ricci, lavai i denti e iniziai col mio solito make-up. Andai in camera, indossai l'intimo e come outfit scelsi questo:

 Andai in camera, indossai l'intimo e come outfit scelsi questo:

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Mi piaceva. Si fece ora di pranzo, presi le mie cose e col mio mp3 che suonava 'Freek a Leek' di Petey Pablo iniziai ad avviarmi a piedi verso casa Kaulitz. Amavo quella canzone quindi iniziai a ballare sul marciapiede e onestamente non mi importava se potesse vedermi qualcuno.
Arrivata a destinazione, bussai e mi aprì Angela! Ci abbracciamo subito e rimanemmo così per qualche minuto. In quei giorni non ci sentivamo spesso, io col lavoro, lei con la palestra... ma nonostante ciò ogni volta ritornavamo sempre più legate. Ci staccammo e andammo dagli altri.

"Ciao ragazzi!" urlai io spalancando le braccia dove si precipitò Bill, abbracciai tutti quanti e mentre Bill e Angela cucinavano, io ero con Tom, Georg e Gustav in salotto.

Io su un divano con Georg e Gustav e Tom sull'altro divano col telefono in mano. 

"Ragazzi solo io ho l'impressione che Angela e Bill si piacciano?" dissi ad un tratto io sottovoce.

"Si finalmente qualcuno la pensa come me" disse Gustav e io scoppiai a ridere.
Georg e Gustav iniziarono a parlare di sport e io disinteressata mi voltai verso Tom.
Oggi aveva una bandana bianca, una maglia bianca ed un jeans baggy. Notai allora che eravamo vestiti praticamente uguali!
Feci la prima mossa, mi alzai dal divano e mi buttai sull'altro vicino a lui. Lui finalmente si voltò.

"Siamo vestiti uguali Tom" dissi io sorridendo, lui lo notò e ricambiò il sorriso per poi ritornare a guardare il telefono. Ma che aveva?
Perché sembrava mi stesse ignorando?
Mi incazzai e gli presi il telefono.

"Ma che fai!" disse lui guardandomi.

"Posa un po' questo telefono, vorrei parlare un po' con te!" rivelai io gesticolando. Lui sospirò e mi guardò.

"Come stai?" chiesi io cercando di conversare, lui annuì come per dire 'sto bene'.

"Vabbè ho capito tolgo il disturbo." dissi io alzandomi e andando in cucina dai miei migliori amici. Io ci provavo a essere amica con Tom ma se lui nemmeno si sforzava allora non poteva funzionare. Ci rimasi abbastanza male.
In cucina mi sedetti sul bancone e guardai Angela e Bill cucinare.

"Hey ti vedo un po' giù, che successo?" si accorse la mia migliore amica mettendomi una ciocca di capelli dietro all'orecchio. Con la mano le feci un segno come per dire 'ti spiego dopo' e lei annuì comprendendomi.
Apparecchiai la tavola e tutti ci sedemmo a mangiare. Mi era passata la fame. Non so perché ci rimasi così male, in fondo c'era da aspettarselo da uno come Tom. Ma mangiai lo stesso, non volevo far preoccupare nessuno.
A tavola tutti parlavano mentre io ero concentrata sul mio piatto che sembrava non finisse mai. Finimmo di mangiare e Bill propose di fare un karaoke. Come per magia, tutta la tristezza svanì e andai io per prima. Scelsi 'Crazy in love' di Beyoncé, mi serviva un ragazzo per la parte di Jay-Z però..
stavo per chiamare lui ma chiamai Georg e Tom mi guardò malissimo. Lo ignorai. Iniziammo a cantare e ridevamo tutti quanti come dei pazzi. Io intanto sfilavo perché come puoi non sfilare su Beyoncé! Finita la serata decidemmo di andare a ballare. Chiamai Brian per avvisarlo di fare tardi. Andammo con la macchina di Georg.
Georg guidava, a fianco aveva Gustav e dietro c'erano Bill, Angela e Tom. Visto che fui l'ultima ad entrare in macchina, dovevo stare in braccio a qualcuno.. Gustav,Bill e Angela si rifiutarono di tenermi in braccio, sti stronzi, come per farmi capitare apposta in braccio al ragazzo dalle treccine nere. Timidamente mi misi sulle sue gambe, lo guardai e sorrideva divertito, feci una faccia disgustata e cercai di distrarmi guardando fuori dal finestrino.
Finalmente quella tortura finì appena arrivammo, neanche il tempo di parcheggiare che ero già volata fuori dalla macchina per scappare dalle sue gambe.
Entrammo nel locale e iniziammo tutti a ballare! io e Angela che ci fingevamo lesbiche per poi scoppiare subito a ridere. Avevo sete e dissi a Bill di andare a bere qualcosa, mi avvicinai al bancone e il barman mi preparò un gin lemon proprio come gli avevo chiesto. Bevevo tranquillamente quando un ragazzo si sedette a fianco a me. Notai quanto fosse carino! era alto, moro e riccio e il suo stile mi piaceva molto! Distolsi lo sguardo e lo posizionai sul mio bicchiere.

"Ti ho vista guardarmi" mi fece il ragazzo ridacchiando. Cazzo. Mi voltai e gli sorrisi imbarazzata.

"Piacere Alexander" disse lui porgendomi la mano.

"Kimberly" dissi soltanto stringendogliela e lì iniziammo a conoscerci.

Tom's pov:

"Dai vieni a ballare Tom!" mi fece mio fratello mentre si divertiva con i ragazzi e io seduto su un divanetto, feci un 'no' con la testa e lui sbuffò.

Ero tormentato dai sensi di colpa per oggi. Non volevo trattare Kimberly in quel modo, semplicemente ho ragionato come uno stupido pensando di allontanarla per levarmela dalla testa, perché ormai lei era fissa nella mia mente giorno e notte.
Decisi di andarla a cercare e di porgerle le mie scuse, perché se le meritava, eccome se le meritava... Vagai per il locale fino a quando la trovai a parlare con un ragazzo al bancone del bar. Lo ammetto. Mi ribollì il sangue. A passo svelto mi avvicinai a lei e la sua espressione divenne gelida quando mi vide.

"Devo parlarti." faccio io squadrando un attimo quel razza di coglione che aveva a fianco.

"Sto parlando con il mio amico, non vedi?" disse lei ovvia. Porco cazzo, soprannominarlo 'amico' era troppo.

"Non me ne fotte un cazzo, è importante" dissi io guardandola e iniziando già ad innervosirmi.
Lei sospirò e annuì. Si salutarono e quell'imbecille posizionò la sua mano sul fianco di Kimberly, e giuro che stavo per dargli un pugno. Fulminai il ragazzo con lo sguardo prima che se ne andò e finalmente io e Kim andammo fuori al locale per parlare tranquillamente senza tutto il casino che c'era dentro. Lei stette muta quindi parlai io.

"Kim volevo chiederti scusa per oggi, è solo che.." dissi io prima di andare nel panico più totale. Come facevo a dirle che la pensavo continuamente!

"Tom parla." disse lei. Non sapevo proprio come risponderle! Mi calmai quando sentii Gustav chiamarci. Mi aveva appena salvato il culo quel ragazzo. Raggiungemmo i ragazzi ed entrammo in macchina per andare a casa. I posti erano gli stessi di prima e, madonna,
avere Kim in braccio mi faceva un certo effetto. Durante il tragitto nessuno fiatò. Rimasi sorpreso quando Kim si appoggiò delicatamente sul mio petto.

"scuse accettate" la sentii sussurrare. Un sorriso mi comparve nel volto. Una volta tutti a casa propria, diedi la buonanotte a mio fratello e mi buttai sul letto sperando di sognarla anche quella notte.

you're unforgettable      - Tom Kaulitz -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora