chapter seven

114 52 55
                                    


ti dedico la luna
perché è l'unica cosa che
anche se distanti vediamo entrambi

<<Si, Swami è di sopra che si sta preparando.>> Sento mamma parlare con qualcuno ma non riesco a focalizzare il timbro di voce. Oggi non erano previste visite a quanto io sapessi, perciò non so proprio chi aspettarmi.

Il mio corpo minuto è  fasciato da un vestito attillato ed elegante. Il sopra del vestito risalta leggermente il seno con un lieve scollo a V.
Ai piedi invece indosso degli egregi stivali in pelle alti fino al ginocchio.

Non sapendo chi sono gli ospiti, ho provato a vestirmi il più presentabile possibile.

Passo la piastra dalla radice alle punte facendo attenzione a curvare i capelli leggermente all'insù per regalare alla chioma uno stile sofisticato ma che non risulti troppo elaborato.Due sottili treccine mi attraversano i capelli e il tutto sembra essere armonicamente perfetto accompagnato dal trucco naturale che ho appena ultimato.

Scendendo la scalinata intravedo tre volti nuovi ai miei occhi. Una donna sulla cinquantina d'anni accompagnata dal marito e dal figlio che di facciata pareva avere pochi anni in più rispetto a me.

<<Piacere, io sono Swami!>>
<< Ciao tesoro!Quanto è cresciuta,Bethany? Me la ricordavo quando mi arrivava a malapena all'ombelico. >>afferma la donna spostando lo sguardo da me a mia madre.

A quanto vedo, questa famiglia mi conosce ma io non ricordo di loro. Suppongo che siano vecchi amici dei miei genitori, per cui li avrò visti raramente.

Ci accomodiamo nel divanetto del soggiorno. Ognuno prende posto e io mi prendo dei minuti per squadrare gli invitati. Non amo usare il termine squadrare, però è quello che sto per fare.

La signora indossa un bluse discretamente elegante e una gonna semi-aderente abbastanza lunga. A primo impatto sembra così dolce. Ha una voce melodica che se mi raccontasse una storiella la notte mi addormenterei nel giro di pochi secondi.
Il presunto marito invece è vestito più casual rispetto alla moglie. Con una maglia bianca firmata Nike e un jeans blu semplicissimo sembra davvero un signore giovanile.

Il figlio è seduto in mezzo ai genitori ed esattamente come ho fatto io,  lancia qualche occhiata rapida per squadrare chi ha vicino.

<< Connor, Swami, vi abbiamo portato un regalino per il vostro compleanno. Ci dispiace non avervelo potuto portare ieri ma Frederick aveva l'esame orale per la conquista del diploma, dunque siamo andati a vederlo...>> Il signore parla gesticolando e indicando il figlio accanto a lui. Subito dopo una breve pausa, riprende a parlare guardano sia me che Connor.

<< Comunque scusate se non ci siamo presentati prima. La donna che vedete alla mia destra è Lauren, mia moglie. Io sono Richard, suo marito, e il ragazzotto alla mia destra è mio figlio Frederick.>>

Concentro il mio sguardo sul ragazzo ma mi accorgo di starlo fissando troppo. Ha un viso così delineato da sembrare progettato con righelli e compasso. Dei ricciolini d'oro gli incorniciano il volto in modo eufonico e degli occhi simili ai miei lo rendono a dir poco perfetto.
È più alto di me ma non capisco da dove abbia preso l'altezza notando che sia sua madre che suo padre sono poco più bassi di me. Anche i lineamenti e i colori sono diversi.

Se mi dovessero chiedere a chi assomiglia di più non saprei che rispondere.

I coniugi mi porgono una scatolina nei palmi delle mani,che dal rumore che produce agitandola, sembra essere un accessorio. Prima di levare la chiusura, ringrazio affettuosamente tutti i membri della famiglia e adesso posso schiuderla.

<< Che carina che è! Mi piace veramente tanto. Penso sia uno dei pochi regali di compleanno che mi sia piaciuto veramente.Grazie grazie grazie!>> saltello come una bambina guardando il regalo e vedo Frederick accennare un piccolo sorriso; così facendo mi accorgo della formazione di una fossetta nel lato sinistro della sua guancia.

<< Questa collana l'ha scelta Fred. Sai, è da sempre stato affascinato all'astronomia e ha pensato che una collana con un ciondolo della luna fosse graziosa da regalare.>> Le mie guance si iniziano a colorare di un rosso sempre più intenso in poco tempo e con la punta dell'occhio vedo Con accorgersene e guardarmi sfoggiando una risata gutturale.

Ma che ti prende oggi? mi domando mentre  provo a ritornare la Swami di sempre.
                                    ...
La mia pancia inizia a brontolare, segno che di qui a poco sarà pronta la cena. Alla fine gli ospiti rimarranno a casa nostra una settimana intera per poi ripartire. Origliando un po' le conversazioni che ci sono state tra la coppia e mia madre, ho capito approssimativamente chi sono.

Lauren è una cara amica di mia madre e il resto è la sua famiglia(non del tutto però). Qualche sospetto mi stava sorgendo,ma ascoltando ho avuto la conferma. Frederick non è loro figlio. Bensì è loro figlio adottivo.

Loro abitano in una palazzina all'ottavo piano di New York City ma per l'occasione dei compleanni hanno deciso di venire a fare una breve visita. Mamma ha chiesto loro di soggiornare da noi per almeno una settimana così da potersi aggiornare sulle loro vite negli ultimi anni .

I due coniugi,dopo pranzo, sono saltati in macchina e hanno fatto un bel viaggio destinazione NYC per preparare le valigie inserendo l'occorrente per tutti e tre.

Non sono ancora rientrati in casa ma dovrebbero arrivare dopo cena per le 22:00/22:30 circa.

Fred invece ha preferito rimanere qua e si è subito sistemato nella stanza degli ospiti.

Non è uscito dalla sua stanza neanche per bere un bicchiere d'acqua quindi con determinazione decido di bussare alla sua porta.

<<E...Eii, posso entrare? Sono Swami.>>
<<Va bene.>> Il ragazzo non è un tipo da molte parole ma lo comprendo.
<< Hai bisogno di qualcosa?>> Fred mi domanda come se gli importasse veramente.
<<Nono,grazie! Ero venuta per cercare di farti ambientare in casa se ti va.>>
Lui non mi contraddice quindi prendo l'iniziativa di illustrargli la nostra modesta villetta.

<<Il salone già hai avuto modo di conoscerlo. Poi salendo le scale abbiamo la stanza degli ospiti occupata da te, il bagno grande alla tua destra e la mia stanza alla tua sinistra. Mi dispiace se sentirai russare qualcuno mentre provi a dormire...>>
<< Aspettati altrettanto.>> dichiara lui rivolgendomi una smorfia buffa.

<<Voglio vedere la tua camera. Guardandola riesco a inquadrare la personalità che hai Luna.>>
<< Emm... va bene! Anche se ti avverto che la stanza in questo istante è abbastanza in disordine. Comunque per chiarire, il mio nome e' Swami non Luna.>>
<<So il tuo nome,tranquilla. Avevo associato il nome al ciondolo che ho scelto con le mie meravigliose mani. Ho bei gusti, lo so lo so.>>

Poco modesto eh!

Il mio compito nel riuscire a farlo ambientare è stato svolto alla perfezione. Anche eccessivamente mi sa.

The recovery of trustWhere stories live. Discover now