FIDUCIA SMARRITA

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In inverno vorrei l'estate, la stagione in cui splendo.
Poi arriva l'estate e aspetto nostalgica la magia del Natale.
Come una bambina aspetta di scrivere la letterina per Babbo Natale.

Capita, anche se raramente di pensare a quei ultimi giorni in cui litigavamo se passarli da me o da te.

Ti chiedevo "Capodanno da te, Natale da me?"
Per poi scoprire che quel dicembre eravamo distanti, già abbastanza estranei.
La cosa più dolorosa erano le tue non risposte, i tuoi silenzi, le tue indecisioni.

Quanto fiato, quante parole spese per quelle belle idee che avevi...
Per poi accorgersi che non sono mai state sufficienti per poter recuperare quella sensazione di casa.
Ci sono stati silenzi che tra noi non ho mai riconosciuto,
Ancora oggi, faccio fatica ad accetarli.
Quante domante, per pochi rumori.
Quanto chiasso, per poche parole.

Privata da spiegazioni, ricordi, amore e contatto.
Mi sono munita di rabbia,
io, virgola mi sono fatta punto, soffermandomi sull'essenza dell'abbandono piuttosto che perdonarmi per aver versato lacrime rubate da un uomo poco corretto.

Ho diffidato da tutti, anche da me stessa.
Costuendo contri di mura ovunque io guardassi.
Forse, questo mi ha portata a presentarmi alla nuova versione di me stessa.

Cominciando un nuovo cammino con più consapevolezza.

Oggi in questa sera d'agosto non brillo, né mi accendo.

Il cuore supplica di poter riprovare quei sentimenti,
E io vorrei poter chiedere al mio cuore di perdonarli.

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