Capitolo 3

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Molto tempo fa, i reali d'Europa, annoiati dai soliti balli a palazzo, decisero di prendere spunto dalle tradizioni popolari.
Alta moda e sofà sono solo un sabato sera come un altro, finché non ci aggiungi una maschera.

                                  𝐂𝐥𝐚𝐫𝐢𝐬𝐬𝐚'𝐬 𝐩𝐨𝐯
Sono sdraiata sul letto con accanto Serena Van Der Woodsen, la mia migliore amica, a parlare dell'imminente del ballo in maschera.
"Girano voci su dei bustini  su misura e ho sentito parlare anche di parrucche"
"È un ballo in maschera, issa" afferma Serena con aria sognante
"Bisogna nascondere la propria identità" continua
"Non so che mettere" piagnucolo
"Neanche io"
"Questo significa una cosa sola: Shopping!" Urliamo assieme

Iniziamo a prepararci, Serena indossa un vestito dorato, con la scollatura a v
Io indosso un vestito lungo color carta da zucchero, con una grande scollatura laterale e con un corsetto del medesimo colore sopra.

"Siamo divine"
"Avevi dubbi?"
Prendiamo le nostre maschere abbinate ai vestiti e ci incamminiamo verso la sua Limousine, che ci avrebbe portate al ballo.

Entriamo nella sala e vediamo tanta gente, che, ovviamente non riconosciamo per via delle maschere
Tutti sono a ballare con il proprio cavaliere, poi ci sono io seduta a bere un Martini
"Cosa ci fai tutta sola?" sento sussurrarmi da dietro
"Nulla che potrebbe interessarti" rispondo fredda, senza neanche essermi girata per capire chi fosse.
"Che ne dici di un giro col Diavolo?"
"Grazie dell'offerta ma ne ho già fatto uno tempo fa, e non ne vado per niente fiera"
Mi giro e vedo uno travestito da Diavolo, o chissà non è un costume, però lo guardo attentamente ed è esattamente Lui. Chuck Bass.
Così faccio per alzarmi ma mi blocca il braccio con la sua mano
"Dobbiamo parlare"
"Oh si? No perché mi sembra di aver parlato abbastanza con te oggi" rispondo schifata
"Clarissa, dobbiamo parlare seriamente" in effetti sembra serio
"Ok ok, andiamo di sopra" dico scocciata
Saliamo e ci ritroviamo su una grande terrazza, con tutta New York davanti.
"Dovevamo parlare? Beh parliamo"
Così ci appoggiamo entrambi alla specie di davanzale
Lui si avvicina e prima di parlare sembra fare una riflessione
"Come pensi che mi senta?
Non ho dormito,
Mi sento male,
Come se ci fosse qualcosa nel mio stomaco, svolazzare"
Io sorprendentemente sorpresa, penso che stia perdendo la sensibilità delle gambe dopo le sue parole
"Farfalle?" chiedo
"Vorresti" risponde
Faccio una risata di stupore, mentre Chuck fissa il pavimento
"Oh, tu vorresti" dico dal nulla
Così lui si gira e mi guarda, si avvicina sempre di più

In the back of a Limo -Chuck Bass Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora