Il ballo del ministero era arrivato più veloce di quanto si aspettasse Harry. Hermione si trovava con lui, Theo e Blaise, che sbuffava infastidito, costretto a vedere la propria amata perdere tempo con il suo amico Harry.
«Indossale, ho utilizzato le giuste diottrie». Ecco perché—pensò Harry—vide Hermione qualche giorno fa in casa sua mentre maneggiava i suoi occhiali. Pensava fosse uno dei tanti gesti premurosi e folli e da madre di lei, invece si era preoccupata a prendere le diottrie delle lenti per preparargli delle lenti a contatto. Harry le indossò, con fatica, non le aveva mai messe e guardava quella minuscola lente sul suo dito che sembrava quasi una goccia di rugiada posatasi lì, la fissava curioso.
«Dai Harry!» Lo incoraggiò Theo ben vestito, come lui, con le medaglie al valore in bella vista. Entrambi erano vestiti con camicie con collo e polsini a contrasto con il colore beige della camicia a righe, pantaloni a vita alta tenuti con bretelle, una cravatta elegante che si sposava con la mise della camicia, un panciotto nero e infine la giacca del completo, sempre nera. Era un abito fornito dal ministero per presentare gli Auror nel modo più elegante possibile ma così retrò che Harry si sentiva quasi catapultato indietro nel tempo. Le scarpe eleganti in pelle di drago gli stavano leggermente ammazzando i piedi, erano scomode e Theo aveva detto che era normale, con il tempo e tanta usata si sarebbero allargate.
Indossò le lenti, osservando la sua immagine nel piccolo specchio che Hermione teneva in mano, non riusciva a riconoscersi con quei capelli tirati indietro e qualche ciuffo lasciato cadere sulla fronte. Era senza occhiali, era senza quel qualcosa che lo faceva sempre sentire se stesso. Theo lo guardava estasiato «Sei bellissimo come sempre, Harry» ed Hermione sussultò sorpresa nel guardare il suo amico in quelle vesti «Sei da mozzare il fiato» disse e Blaise la cinse per la vita tirandola a sé «Certo, molto bello Potter, ora vai e sta lontano da Herm» Harry rise «Tranquillo Zabini, Hermione per me è come una sorella» commentò «E poi ho già il mio compagno per il ballo» e si rivolse verso Theo che lo guardava con occhi che brillavano e un sorriso timido «Andiamo.»☆゚.*・。゚
La sala era il perfetto connubio di eleganza, sfarzositá e la voglia di fare esaltare la grande potenza del Ministero attuale che stava rendendo il mondo magico un posto sicuro con il loro Harry Potter che combatteva il male come un guerriero della notte.
Arrivati nella sala, Harry si sentiva quasi affogare nel mezzo di quel mare di persone ma fu quando vide—tra quelle onde, Draco—che si sentì davvero annaspare. Era bello, così bello da fare male mentre se la rideva con Drew, le fossette sulle guance che apparivano a ogni risata, i capelli che si scostavano dal suo viso mentre si muoveva come se stesse fluttuando. Era bello, ma non suo e questo creò come una voragine sotto i suoi piedi, trasformando la voce di Theo in un flebile suono lontano.
Aveva sbagliato tutto, era stato un idiota e non poteva fare altro che odiarsi.☆゚.*・。゚
Draco era arrivato al ministero, insieme a Drew, quella sera avrebbe rivisto Harry, probabilmente accompagnato proprio da Theodore.
Questa cosa faceva ribollire di rabbia il sangue nelle sue vene.
Ma si era preparato ed aveva preparato anche Drew per l'occasione.
Si erano vestiti coordinati, in contrasto. Drew aveva scelto un completo total black, mentre per se stesso Draco aveva prediletto il total white dal tono leggermente drammatico, proprio come nel suo stile. Ma entrambi avevano un accessorio del colore dell'abito dell'altro.
La scelta aveva sortito l'effetto desiderato, perchè nel momento in cui lui e Drew avevano varcato l'ingresso della Sala adibita al ballo, tutti i presenti si erano girati a guardarli, con un'espressione meravigliata in viso, quasi di piacere.
Draco si sentiva davvero uno dei pavoni bianchi che da bambino ricordava corressero tra i prati del Maniero.
Era al centro dell'attenzione e non se ne meravigliava affatto, anzi, a dirla tutta tutta quell'attenzione lo faceva sentire ancora più sicuro di sè di quanto non fosse già. Si sentiva un dio. E probabilmente agli chi occhi di chi guardava, lo era. Draco sapeva che tra tutti quegli sguardi doveva esserci anche quello di Potter e questo gli faceva venire un tiro allo stomaco.
Il completo che Draco indossava era mozzafiato. Era composto da giacca e pantalone, quest'ultimo piuttosto semplice dal tessuto liscio, con taglio diritto che cadeva perfettamente sullo stivaletto elegante e nero che gli aveva abbinato. La particolarità stava tutta nel sopra: la giacca aveva delle spalline ampie, adornate da strass delicati, era legata in vita da una cintura di gioielli argentati, che richiamavano le sottili collane d'argento che gli adornavano il petto lasciato scoperto dallo scollo a V profondo della stessa giacca, la quale scendeva a creare un'onda solo su un lato, fino al ginocchio che contribuiva all'eleganza e alla drammaticità dell'intero look. Lo stesso motivo ondulato era richiamato dalle maniche della giacca che alla fine, verso i polsini si aprivano leggermente a zampa.
Già soltanto così il biondo era mozzafiato, uno spettacolo per la vista, ma Draco scelse di osare ulteriormente aggiungendo altri accessori sfarzosi come gli anelli che gli riempivano tutte le dita ed un orecchino a forma di serpente poggiato dalla punta del suo orecchio sinistro, scendeva fino a sotto il lobo. Aveva lasciato i capelli morbidi, liberi da qualsiasi gel, addolcivano i suoi lineamenti rendendoli meno appuntiti, gli occhi chiarissimi erano stati messi in risalto da una sottile e leggera passata di matita nera sulla rima inferiore delle ciglia e le sue labbra erano state ben idratate risultato molto più carnose e rosa di quanto non fossero normalmente.
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That one night [drarry]
Fanfiction« Vuoi da bere o vuoi uscire da questo marasma? Magari potresti dimostrarmi cosa posso fare per poter essere un bravo conquistatore con i tipi come te » gli soffiò quelle ultime parole a pochi centimetri dal viso, desiderando poter azzardare di più...