la cena

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Erano le 8 del mattino e Daniel si era già alzato da un'ora, si era lavato, vestito ed era pronto a scendere per fare colazione; mentre percorreva i corridoi dell'Hazbin hotel usava un passo furtivo e continuava a guardarsi attorno come se fosse un ladro, giunse alla scalinata che lo portava alla sala principale dove c'era anche il bar,diede una prima occhiata guardando dall'alto in modo tale che nessuno potesse vederlo, era completamente deserto, perfetto, quel dannato Angel Dust non c'è, via libera!
Scese le scale sempre mantenendo una certa attenzione, non voleva proprio rischiare di incontrare ancora quel dannato Angel Dust, così continuava ad avere la stessa prudenza di un ladro che entra in una casa abitata di notte, ed eccolo lì, finalmente arrivato al bar, si sedette tirando un sospiro di sollievo, <<buongiorno, un cornet->>, <<ma buongiorno!>> Angel gli comparve improvvisamente dietro facendolo saltare dalla sedia e cadere di schiena per lo spavento picchiando anche la testa per terra, <<ahia!! Porco satana che male!!>>, <<Ops scusa! Non volevo spaventarti>>, si intromesse poi Asker <<Dannazione Angel! Stupido idiota, quante cazzo di volte te lo devo dire che non devi essere così furtivo!?>>, <<Maddai Asker! Che cosa ho fatto!?>>, <<L'hai spaventato, come fai sempre con chiunque quando viene qui al bar!!>>, <<Ehy micetto, piano con le parole okay?? Io non faccio spaventare>>, si mise in posa accarezzandosi il pelo sul petto e muovendo la testa facendo spostare il suo ciuffo, <<semmai faccio arrapare>>, disse sorridendo maliziosamente. <<COSA DIAMINE STA SUCCEDENDO!? COS'È TUTTO QUESTO BACCANO!?>> quelle parole risuonarono per tutto il salone creando un'atmosfera minacciosa per Angel e Asker, ed eccola lì, che arrivava, furiosa e con il fiocco a forma di corna, Vaggie la fidanzata di Charlie, si diresse subito verso il bar e prese per i peli del petto i 2, <<COSA STATE COMBINANDO VOI DUE!? MI VOLETE SPIEGARE COS'È TUTTO QUESTO CASINO ALLE STRAMALEDETTE OTTO DEL MATTINO!?>>, <<Ehy calma Vaggie io non ho fatto niente, è stato Angel D->>, non fece tempo a finire la frase che Vaggie gli sganciò un destro dritto in faccia, era troppo nervosa per sentire scuse e spiegazioni, il che rendeva la situazione abbastanza tragicomica considerando che era venuta lì chiedendo spiegazioni, ma non ne voleva sentire, <<uh... Ahia, quello deve fare male... Più di una quadrupla penetrazione anale...>>, <<ANGEL CE N'È ANCHE PER TE SE NON STAI ZITTO!!>>, <<No wo ehy ehy ehy, caaaalma, io non ho fatto niente dolcezza, raffredda il taco che hai tra le gambe e rilassati>>, disse Angel per provare a salvarsi, ma l'insieme di parole non fu il massimo per non beccarsi anche lui un pugno in piena faccia, <<ahia... Ma che ho fatto?...>>, <<Esisti.>>, Nel mentre Daniel tornò in piedi, gli faceva ancora male la testa dove aveva preso la botta, <<Ma dai Vaggie non ti sembra di essere un po' troppo dura con loro? Alla fine non hanno fatto niente...>>, <<Oh... Sei tu, Daniel giusto? Mi ricordo di te, ti ho mostrato dov'è la tua stanza qualche giorno fa... Come va? Ti stai trovando bene?>>, <<Sì grazie, ma perché sei stata così cattiva con loro?>>, <<Perché se lo meritano, non sai quante volte gli ho detto la stessa cosa, ora forse magari mi ascolteranno.>>, La contraddisse Angel che era ancora per terra dolorante, alzò la mano come per richiedere la parola, <<non è vero...>>, <<Zitto tu!>>, Vaggie gli tirò una pedata, poi si rigirò da Daniel, <<a tal proposito, Charlie mi ha raccontato di una tua richiesta sospetta...>>, Incrociò le braccia, <<perché non volevi che nessuno sapesse che eri entrato nell'hotel?>>, <<Hemm... Beh ecco...>>, <<Allora???>>, Poi Angel si inserì ancora nel discorso, <<ecco perché quando ho chiesto a Charlie di te mi ha detto che non sapeva niente...>>, <<Scuuuusa...>> Daniel sorrise imbarazzato guardando Angel, <<è per questo?>> Chiese Vaggie e Daniel annuì, lei quindi fece spallucce e se ne andò, <<beh... Ok mistero risolto...>>.
Angel si tirò su tutto dolorante appoggiandosi al bancone, <<aspetta, ti aiuto>>, ma quando Daniel fece per avvicinarsi lo spinse via, <<No. Non ho bisogno della tua pietà piccolo stronzo.>>, <<Ma io volevo solo aiut-...>>, <<Senti un po', io non so tu chi ti creda di essere ma non credere che io muoia senza di te! Io volevo solo essere gentile, invitarti a mangiare fuori e magari farmi una scopata per conoscerci, ma anche se avevo queste intenzioni... Non ti permettere di pensare che io muoia per te, è chiaro!?>>, Daniel rimase pietrificato dalle parole di Angel, <<s-sì ma io-...>>, <<No. Taci! Ora sono io che non voglio sentirti e averti tra i piedi.>>, Poi se ne andò arrabbiato con passo svelto, Daniel rimase lì impalato, si sentiva triste, ma non per se stesso, ma per Angel, era la prima volta che gli succedeva di provare una sensazione simile, e non seppe proprio che fare, si limitò a guardare in silenzio Angel Dust che se ne andava.
<<Hai fatto un bel cazzo di casino ragazzo...>> Disse Asker che nel mentre si era alzato in piedi con la sua amata bottiglia di liquore in mano, Daniel si voltò a guardarlo, <<io non volevo essere stronzo...>>, <<Ma invece è proprio quello che sei sembrato...>>, <<Mi spiace, non era mia intenzione farlo arrabbiare... Solo che-...>>, <<Ti metteva a disagio coi suoi discorsi e avance?>>, <<Sì...>>, <<È tipico di Angel, dai retta me, non ci pensare troppo. tanto tra qualche giorno, il tempo che si faccia di qualcosa e gli passerà>>, Daniel abbassò lo sguardo ancora dispiaciuto per ciò che era successo, <<ok... Grazie...>>, <<Comunque, volevi qualcosa?>>, <<No, lascia stare Asker, mi è passata la fame>>, <<ok, beh, buon proseguimento allora>>, concluso il discorso iniziò a pulire e lucidare i bicchieri, Daniel invece uscì per andare a farsi un giro.
Passò tutta la giornata fuori per la città a rimuginare sul piano di famiglia, e anche se sapeva di stare sbagliando, anche su Angel Dust, sapeva che non aveva tempo da dedicare a quello che stava succedendo con lui, ma non c'è la faceva, era più forte di lui, continuava a pensarlo e si chiedeva come mai Angel gli facesse quell'effetto ma proprio non riusciva a capirlo, per lui erano sensazioni ed emozioni sconosciute, era totalmente ineducato sull'ambito socio-emotivo. Girovagando per Pentagon City si creava una mappa mentale e nel mentre di tanto in tanto si imbatteva in coppiette, le vedeva felici, altre tristi o arrabbiate perché avevano discusso, e non capiva, non ci riusciva proprio, chissà che cosa stanno vivendo... Ad un certo punto iniziò a girare per i vari vicoli stretti e bui, tra gli scarti più schifosi ed inutili della società dell'inferno, fino a quando non udì un colpo di pistola e qualcuno che piangeva, incuriosito si diresse dove sentiva questi rumori, dov'è? Ok qui a destra, ora a sinistra, ancora a sinistra no aspetta nono, volevo dire dritto, e alla fine giunse all'ultimo angolo oltre a quel piccolo spazio di muro, a pochi metri, si stava consumando qualcosa, della violenza, della disperazione... Pian piano si sporse e ciò che vide lo lasciò stranito, era una coppietta, lui era per terra ormai morto mentre la fidanzata era accasciata vicino a lui piangendo disperata davanti ai rapinatori, lei continuava a piangere e dire cose insensate come <<uccidete anche me, non posso andare avanti senza di lui>>, ma che... È pazza? Perché rimane lì a dire queste cose piuttosto che scappare??
Poi la frase del giudizio <<se proprio ci tieni...>>, diventò anche lei un bersaglio, un colpo di pistola, un rumore bianco in sottofondo e il suo volto spento, lei si è sacrificata inutilmente, perché l'ha fatto? Daniel non riusciva a capire, era confuso, perché qualcuno dovrebbe preferire la morte o sacrificarsi per qualcun'altro? Mentre la domanda scorreva nella sua mente gli aggressori videro anche lui, <<ehy tu! Che cazzo guardi!? Vuoi unirti ai due piccioncini!?>> Daniel non era bravo a capire l'ironia ma aveva intuito ci fosse stata qualche sorta di minaccia di fondo, ma lui non è tipo che si lascia mettere i piedi in testa, non quando non deve recitare perlomeno di essere un'anima in cerca di redenzione perlomeno... Qualcosa nella sua testa scattò, quel qualcosa che era programmato dentro di lui a fare, l'unica cosa che sapeva fare bene, alla perfezione, l'unica cosa per cui non aveva domande... Fece un passo avanti, un sorriso malato stampato sulla sua faccia, gli occhi totalmente sbarrati, <<accetto la sfida... Ahahah...>> All'inizio si fece scappare una piccola risatina, poi però iniziò a ridere compulsivamente, sempre di più... Iniziò a contorcersi, si sentivano i rumori delle ossa che si rompevano e pian piano assumeva una forma sempre più grande e spaventosa, 3 spuntoni ossei che gli uscivano dagli avambracci per un totale di 6 punte, le sue corna "allo stato puro", che si rigiravano su se stesse per puntare dritte in avanti, artigli affilati, denti seghettati come quelli di una motosega e a doppia file come gli squali, una coda lunga, spinosa e aguzza, ed in fine una doppia lingua biforcuta, ecco la sua reale forma di demone, un demone non meglio definito, talmente unico nell'aspetto che poteva solo essere ai pari dei peccati esteticamente, quei rapinatori al cospetto della trasformazione di Daniel si terrorizzarono e cercarono di scappare senza riuscirci, quella sera si udirono delle urla strazianti seguite dal rumore della carne che veniva smembrata e lacerata.

Hazbin Hotel A.U.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora