"Mia apri!"-urla Ignazio
"Stai ferma. Non muoverti da qui".-dice Gianluca, stringendo i nodi della corda con cui mi lega alla sedia e se ne va.
"Mia!"
"Ignazio! Sono qui!"
"Oddio apri!"
"Non posso..sono legata"
"Aspe butto giú la porta"-Sento dei colpi e poi la porta che cade..
Ignazio che si guarda intorno alla mia ricerca e quando mi trova corre verso di me.
"Mia! Come stai?"
"Ora meglio"-sorride e quando sono libera mi attira a se tenendomi stretta.
Allaccio le braccia intorno al suo collo, nascondendo il viso nell'incavo del suo collo, respirando il suo profumo.
"Andiamo..ti porto via da qui".
Annuisco e lo vedo farsi serio, sfiora il mio labbro e sento il dolore che si fa spazio nel mio corpo.
"Guarda come ti ha combinato.."-dice accarezzandomi, sorrido debolmente e lui afferra la mia mano.
"Andiamo.."
"Lei non va da nessuna parte"-Ignazio stringe di piú la mia mano e si gira verso Gianluca.
"Ti ricordo che è mia moglie"-dice allungando il braccio per tirarmi verso se;
"Purtroppo"-dico; Gian alza la mano per schiaffegiarmi; solo che Ignazio lo precede e si posiziona davanti a me come uno scudo.
"Non ti azzardare a toccarla"-dice serio.
"Levati dalle palle".
"No levati tu. Non voglio usare le mani perchè non mi abbasso ai tuoi livelli. Ora la porto via, perchè lei ama me, non te"-Afferra la mia mano e usciamo da li.
"Ora nessuno può toccarti.
Eccetto io"-sorride, bastardo.
"Vieni"-continua-"andiamo"
"Dove?"
"Devo prendermi cura di te".
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Sono seduta sulla pensiola della cucina mentre Igna è accanto a me che prepara qualcosa da mangiare.
Guardo la sue spalle contrarsi per i movimenti, sotto la maglia a maniche corte verde.
"Cos'è?"-chiedo
"Una torta.."-risponde, prendendo un pò di cioccolato e sporcandomi il naso
"Eii"-mi lamento, ne prendo un pò e faccio lo stesso.
Iniziamo a tirarci farina e tutto ciò che è commestibile.
"Mamma mia che disastro"-dico guardandomi
"So io cosa ci vuole"-dice con un sorriso malizioso
"Cosa?"
"Un bel bagno"
"Oh, vai intanto io pulisco"- Ad un tratto mi ritrovo sulla sua spalla, con le gambe penzolanti.
"Scema, intendevo io e te.
Cosí si risparmia acqua".
Oddio...