4. Imbarazzo e Coccole

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Dal giorno dell'incontro con i genitori del biondo passarono alcune settimane e ben presto Izuku si ritrovò nell'ottavo mese.
Il rapporto tra loro non era migliorato molto ed entrambi non sapevano bene come comportarsi perché, pur essendo compagni, non avevano avuto chissà quali grandi conversazioni a riguardo.
Katsuki era tornato a lavoro un paio di giorni dopo il morso e come da lui richiesto gli avevano accordato un periodo di viaggi solo continentali per non mancare troppo da casa.
Era capitato di dover rimanere a dormire fuori Tokyo e ogni volta che atterrava si prendeva dieci minuti per chiamare la madre e per sentire l'Omega.
L'amico gli aveva detto che sarebbe passata presto quella sensazione soffocante che gli attanagliava la gola, ma il biondo non si sentiva affatto tranquillo quando si trovava lontano da casa.
Complice il fatto che ormai si era abituato alla presenza di occhi verdi attorno e in un certo senso gli mancava persino dormire assieme a lui.

Il suo respiro lo tranquillizzava

"Terra chiama Katsuki? A che stai pensando?"
L'Alpha dagli occhi rossi mostrò il dito medio all'amico e collega mentre continuava a guardare lo schermo nero del telefono.

"Izuku non risponde".
Ero atterrato in Hokkaidō da una mezz'ora e tuttavia non era ancora riuscito a contattare l'Omega.
Camminava su e giù per la stanza dell'hotel ringhiando di tanto in tanto per la frustrazione.

"Oi amico stai consumando il pavimento. Magari sta facendo una passeggiata"

"Alle 21? Gli ho chiesto di non uscire da solo la sera e sono sicuro che non l'abbia fatto. Ultimamente è strano, è tornato a dormire da solo e non capisco cosa cazzo io abbia fatto. Non gli faccio mancare nulla e non mi sono comportato diversamente. Mi prepara addirittura i pasti quando rientro da lavoro. Merda cosa cazzo è successo lo sa solo lui"
Borbottò gettando il telefono sul letto.
Si sdraiò con un braccio sugli occhi a riflettere, cercando in tutti i modi di contenere l'ansia che lo stava divorando.
Era proprio vero che avere un Omega al proprio fianco ti rendeva debole.
Sarebbe partito seduta stante se glielo avesse chiesto... il legame tra compagni era forte anche in assenza di amore.
Era quasi una tortura.

Non lo avrebbe mai immaginato

"La parte del fidanzatino preoccupato ti si addice sai?"
Eijiro si guadagnò un cuscino in faccia seguito da un brontolio e un'imprecazione.

"Fidanzatino un cazzo, l'ho marchiato ti ricordi? E' l'istinto da Alpha di merda che mi fa sembrare premuroso."

"Certo hai ragione tu, come se l'altro giorno non avresti voluto staccare la testa al commesso del supermercato la cui unica colpa era stato dire che gli Omega incinti sono uno spettacolo della natura."
Il biondo si tolse la mano dagli occhi e lo guardò con sguardo arrabbiato...

O meglio... fintamente arrabbiato.

Eijiro lo conosceva come le sue taste e aveva capito cosa provasse l'amico per quell'Omega sempre sorridente che aveva avuto occasione di conoscere settimane addietro.

"Dovresti dirglielo sai? Potresti essere ricambiato. Ho visto come vi comportate quando siete insieme."

"I tuoi filmini mentali di merda tieniteli per te. Si comporta così perché è in gravidanza e ha bisogno di qualcuno che gli stia accanto. Anche se fosse vero quello che dici non potreb-"
Il rosso vide afferrare velocemente il telefono non appena il suono della suoneria riempì la stanza.

"E' Izuku. Ora chiudi la bocca!"
Eijiro si chiuse in bagno e scosse la testa sorridendo.

Il suo amico aveva preso una bella sbandata.


"Ben tornato Katsuki. Credevo arrivassi più tardi, non ho ancora preparato il pranzo."
Esclamò Izuku dopo aver fatto entrare il proprietario di casa nell'appartamento.
Katsuki lo fissò e vide per la prima volta che indossava una sua camicia nera che tirava sul pancione ormai bello rotondo anche se non troppo: a detta del ginecologo Izuku aveva molto spazio all'interno per fortuna.

Hitomebore: Biglietto Di Sola AndataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora