L'amour è una diga, è una lama, è una spina

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Ma la notte è passata e prima che venisse Linda a svegliarmi Lauro è andato via, mi ha lasciato un foglio sotto al cuscino.

"Siamo Kurt Cobain e Courtney Love
Mangio Morositas e lei Carte d'Or
Se fossi Lupin sarebbe Margot
Lady Marian e io Robin Hood
È Jessica Rabbit, sono scarabeo
Sono sotto al balcone, Giulietta e Romeo."

È la sua nuova canzone e l'ha scritta per me.
Stringo il foglio al petto e cerco di trattenere delle lacrime, mentre ancora mi sento bagnata del piacere di tutta la notte.
"Buongiorno sposa più bella del mondo." Linda entra in stanza con un vassoio tra le mani ed un entusiasmo che non tollero.
"Buongiorno." Rispondo appena e nascondo il foglio velocemente. "Puoi portarla giù la colazione, non la mangio."
"Ma tesoro, oggi sarà una giornata impegnativa, dovrai metterti in forze." Linda mi accarezza una guancia.
"Preferirei morire piuttosto che sposarmi." Sorrido sarcastica e scendo dal letto.
"Avanti smettila." Mi sgrida bonariamente.
La abbraccio da dietro e sorrido, poi le confido ad un orecchio.
"Ho fatto l'amore tutta la notte con Lauro." Linda fa per afferrarmi come quando ero bambina, così scappo ridendo alla sua presa.
"Desirè, la devi smettere." Stavolta mi sgrida seria. "Perché vuoi metterti nei guai? Questo ragazzo è solo un capriccio per far dispetto ai tuoi genitori." Sentenzia.
"Niente di tutto ciò." Scuoto la testa. "E continuerò ad amarlo, che vi piaccia o no."
"Fai poco la smorfiosa, ti stai andando a sposare e pure lui si farà una vita. È ora di crescere, Desirè. E che non ti venga in mente di fare guai in chiesa, per piacere, ci sono delle brutte facce giù in giardino, gente poco raccomandabile." Si cinge con un segno della croce, così mi affaccio alla finestra e abbandono l'idea che mi ha cullata tutta la notte, dire di "no" sull'altare.
Basta giochi, Desirè, hai un bambino da proteggere.
Così arriva il momento di percorrere la navata, ho lo stomaco serrato e quintali di lacrime che mi pulsano negli occhi. Mia madre mi dice che sono bellissima al mio passaggio ed io la ignoro. Come ignoro tutte queste facce felici, così come ignoro mio padre che mi sta consegnando a Tommaso.
La celebrazione ha inizio e Linda mi fa segno più volte di non fare la stupida, teme per me, in fondo Linda è più mamma di mia madre.
"Se qualcuno ha qualcosa da dire parli ora o taccia per sempre." Pronuncia per rito il sacerdote, deglutisco per non dire tutto quello che vorrei, vedo Linda con gli occhi spauriti, li volge al cielo. Mia madre e mio padre trattengono il fiato, lo stesso Tommaso sembra spaventato da me in questo momento.
"Qualcosa da dire ce l'avrei." No, non sono io a parlare. Ci voltiamo tutti ed un uomo in giacca e cravatta se ne sta in piedi compostamente, Tommaso si porta una mano al viso, lo stesso gesto lo compiono mio padre e suo padre.
"Partirei con il dire che questa ragazza si sta sposando contro la sua volontà perché innamorata ed incinta di mio figlio." Mi viene accanto, sono visibilmente spaventata, così mi accarezza una guancia. "Stai tranquilla." Mi sussurra.
"Inoltre credo che il quasi sposo, suo padre e il suocero oggi abbiano altro da fare, come venire a rispondere delle accuse di favoreggiamento ad associazioni a delinquere. È già tutto in mano al giudice." Spiega e sembra essere in un'aula di tribunale, tutti intorno sono attoniti, mia madre si sventola nervosamente con il ventaglio, intanto vedo Lauro comparire da lontano, con lui Edoardo e Valentina. Non mi sembra vero, così lascio andare delle lacrime di felicità e faccio per correre verso di loro, immagino già la mia vita con lui, non vedo l'ora di abbracciarlo liberamente, di sentirlo finalmente mio e di fargli sentire quanto scalcia suo figlio, ma per Tommaso questa guerra non sembra ancora finita, mi tira infatti per un braccio in malo modo.
"Lasciala immediatamente." Il papà di Lauro gli ordina.
"Adesso basta, questa storia mi ha stancato." Tommaso estrae la pistola, quella che sapevo avesse ma solo in casa per difendersi in caso di furti. E invece no, eccolo il suo sangue freddo, ecco la sua natura, spara un colpo secco che prende Lauro, così suo padre e mio padre gli urlano contro che così ha appena aggravato la sua situazione, io intanto corro verso Lauro che è riverso sul pavimento tra le braccia di Edoardo e Valentina.
"No, amore mio, ti prego no." Lo scuoto piangendo disperata, così suo padre viene ad afferrarmi da dietro.
"Calmati, Desirè, nel tuo stato." Mi dice cingendomi le spalle.
"No, deve aprire gli occhi, deve vedere nascere suo figlio." Urlo piangendo.
Attendiamo l'arrivo dell'ambulanza che lo porta al più vicino ospedale.

𝐌𝐚𝐥𝐞𝐝𝐮𝐜𝐚𝐭𝐚/𝐀𝐜𝐡𝐢𝐥𝐥𝐞 𝐋𝐚𝐮𝐫𝐨Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora