I promise you

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Non ha dormito. Era tanto che non succedeva di non prendere sonno. Da quando Alex è nella sua vita l'insonnia è quasi del tutto scomparsa, torna solo quando Alex è via per impegni lavorativi. Stavolta non è così, lui è sdraiato lì accanto eppure i suoi occhi sono sbarrati e il respiro è spesso interrotto. È palesemente in ansia e ha un nodo allo stomaco. Sa il perché e sa che qualsiasi cosa succeda Alex sarà al suo fianco. Continua a ripeterselo nella testa ma non sembra bastare. All'ennesimo cambio di posizione, Alex sospira e si volta verso di lui.

"Non riesci a dormire?" Chiede con voce roca chi di ancora non è del tutto sveglio.

"No! Sono un po' agitato. Perdonami, ti ho svegliato."

"Non fa niente." Alex si mette seduto sul letto con la schiena poggiata alla testiera e fa cenno a Henry di avvicinarsi. Il ragazzo si accoccola sul suo petto e sospira.

"Andrà bene. Non possono impedirtelo, alla fine è una tua decisione."

"Lo so, ma sai com'è la Corona, no? Sanno essere molto convincenti." Risponde Henry, alludendo a tutti gli anni di costrizioni e imposizioni che aveva dovuto subire prima di conoscere e innamorarsi di Alex.

"Tu sei più forte. Vuoi che venga con te?"

"No, è una cosa che devo fare da solo. Devo prendermi le mie responsabilità." Dice, con quel tono grave ed elegante che ha fatto innamorare Alex.

Ha sempre ammirato il suo modo di fare, così esageratamente pacato ed educato persino quando è furioso o imbarazzato o, come nel loro caso quando si sono conosciuti, irritato. Ha sempre invidiato il suo autocontrollo, riesce a perderlo solo quando sono in intimità ed è bellissimo vederlo crollare e andare in pezzi, per poi ricostruirsi tra le sue braccia, attraverso i baci e i respiri condivisi.

"Allora ti aspetterò qui. Qualunque decisione prenderai."

"La decisione è già presa, non ho intenzione di tornare indietro. Non l'ho mai fatto nella mia vita, non comincerò adesso."

"Lo so piccolo e ti amo anche per questo."

Alex si sdraia di nuovo e mantiene le braccia intorno al corpo di Henry che chiude gli occhi e si sente già meglio. Una parte dell'ansia che sta vivendo in questi giorni si è placata ed è l'effetto che Alex ha su di lui, da sempre. In qualunque situazione, ogni volta che ha qualsiasi tipo di problema o dubbio o paura, parlarne con Alex placa il tormento interiore che lo invade e spesso non riesce a combattere da solo.

Questa notte non dorme lo stesso, però è più tranquillo. Quando arriva la mattina e Shaan gli scrive di essere arrivato con l'auto, sa di star facendo la giusta scelta, è più determinato che mai. Si è ripromesso che avrebbe vissuto alle sue condizioni e sta per aggiungere un altro tassello utile per la costruzione della sua promessa.

"Pronto?" Alex lo accompagna alla porta, mentre lui si infila la giacca e prende la borsa da viaggio, la stessa che si porta dietro da anni, da quando volava tra Londra e gli USA per stare con Alex, anche solo per poche ore.

"Pronto! Ti chiamo quando arrivo a Heathrow?"

"Sì, fammi sapere. Io ti aspetto qui." Gli risponde Alex, allacciandogli la giacca e sporgendosi per un bacio.

"Non mi auguri buona fortuna?" L'agitazione sta di nuovo prendendo possesso del petto e della testa.

"Non ne hai bisogno. Salutami Bea invece."

"Okay... vado!"

Il viaggio in aereo è fin troppo lungo per i suoi gusti e non riesce a smettere di muovere la gamba e toccarsi il mignolo, lì dove un tempo c'era il suo anello, che ora custodisce Alex insieme al suo cuore. Arrivato a Heathrow sale subito in un'auto nera, diretto a Buckingham Palace. Sono mesi che non torna in Inghilterra e mentre la città scorre fuori dal finestrino, i ricordi di una vita riaffiorano e la nostalgia si fa spazio nel cuore. Un po' gli manca la casa che l'ha visto nascere e crescere, anche se non cambierebbe una virgola di quei 3 anni con Alex, l'amore che prova per lui si è rafforzato, anzi forse è persino più grande di quando si sono messi insieme, se possibile.

I promise you - RWRBDove le storie prendono vita. Scoprilo ora